Pablo Zabaleta, ex calciatore del Manchester City, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Diretta.it.
Torniamo alla tua vecchia squadra. Oggi si gioca Manchester City-Napoli all’Etihad. Tu eri in campo il 14 settembre 2011 nello stesso stadio. E anche in quel caso si trattava della prima partita del girone.
"Il girone era difficilissimo, visto che c’erano anche Bayern Monaco e Villarreal. Io conoscevo già Lavezzi, con il quale avevo giocato nelle giovanili dell’Argentina, e ci eravamo scritti prima della partita. Ma il City non era ancora fortissimo, e non eravamo ancora concentrati al 100% sulla Champions. Il Napoli ci sorprese pareggiando a Manchester e battendoci al San Paolo".
Quella squadra aveva comunque un attacco con Aguero, Balotelli, Dzeko.
"Eppure fummo eliminati proprio per gli scontri diretti col Napoli. Ricordo che al ritorno arrivammo all’aeroporto di Capodichino e trovammo una cinquantina di tifosi azzurri all’aeroporto che ci insultavano! Mi sembrava di essere tornato in Argentina (ride). Anche quando eravamo all’hotel, sul lungomare, la strada era piena di tifosi del Napoli, e lì capimmo che sarebbe stata dura".
Da lì è iniziata la gloriosa storia recente del City. Oggi, però, sia la tua ex squadra sia il Napoli sono squadre totalmente diverse da 14 anni fa.
"Il Napoli è campione d’Italia e ha un allenatore come Antonio Conte, un grandissimo allenatore. Ha giocatori molto fisici e ha avuto la forza di andare a prendere un certo Kevin De Bruyne. L'obiettivo è chiaro: non solo aspirare al meglio in Italia ma anche a competere ad alti livelli in Europa".
di Napoli Magazine
18/09/2025 - 14:42
Pablo Zabaleta, ex calciatore del Manchester City, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Diretta.it.
Torniamo alla tua vecchia squadra. Oggi si gioca Manchester City-Napoli all’Etihad. Tu eri in campo il 14 settembre 2011 nello stesso stadio. E anche in quel caso si trattava della prima partita del girone.
"Il girone era difficilissimo, visto che c’erano anche Bayern Monaco e Villarreal. Io conoscevo già Lavezzi, con il quale avevo giocato nelle giovanili dell’Argentina, e ci eravamo scritti prima della partita. Ma il City non era ancora fortissimo, e non eravamo ancora concentrati al 100% sulla Champions. Il Napoli ci sorprese pareggiando a Manchester e battendoci al San Paolo".
Quella squadra aveva comunque un attacco con Aguero, Balotelli, Dzeko.
"Eppure fummo eliminati proprio per gli scontri diretti col Napoli. Ricordo che al ritorno arrivammo all’aeroporto di Capodichino e trovammo una cinquantina di tifosi azzurri all’aeroporto che ci insultavano! Mi sembrava di essere tornato in Argentina (ride). Anche quando eravamo all’hotel, sul lungomare, la strada era piena di tifosi del Napoli, e lì capimmo che sarebbe stata dura".
Da lì è iniziata la gloriosa storia recente del City. Oggi, però, sia la tua ex squadra sia il Napoli sono squadre totalmente diverse da 14 anni fa.
"Il Napoli è campione d’Italia e ha un allenatore come Antonio Conte, un grandissimo allenatore. Ha giocatori molto fisici e ha avuto la forza di andare a prendere un certo Kevin De Bruyne. L'obiettivo è chiaro: non solo aspirare al meglio in Italia ma anche a competere ad alti livelli in Europa".