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L'EX - Marangon: "Napoli, grinta e determinazione per affrontare l'Inter"
26.02.2025 12:42 di Napoli Magazine

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luciano Marangon, ex calciatore, fra le tante, di Napoli, Roma ed Inter:


Il Napoli ha perso, nelle ultime giornate, la capacità di mantenere la porta inviolata: come mai? 

"Non è cambiato nulla. Il Napoli, secondo me, sta facendo un campionato straordinario, considerando le proprie forze e quelle delle avversarie, alcune delle quali, sulla carta, sono sicuramente più forti. Il fatto che adesso non mantenga più la porta inviolata ed abbia un punto in meno non cambia nulla. A parte lo scontro diretto di sabato, che potrebbe anche perdere, l’obiettivo del Napoli, per società e allenatore, era tornare in zona Champions, e credo che ci siano riusciti molto bene. Anzi, stanno facendo più di quanto forse ci si aspettasse. Sono ancora in corsa per il titolo e penso che Conte abbia l’esperienza e la capacità di isolare la squadra dalle polemiche e dai dubbi. Io sono fiducioso che possa giocarsi lo scudetto fino all’ultima giornata. Secondo me, nulla è perduto e il Napoli può ancora vincere lo scudetto. È stato in testa per gran parte del campionato e adesso è a un solo punto dalla vetta. In un campionato si possono perdere o pareggiare delle partite, ma direi che il Napoli sta facendo anche più di quanto previsto dalla società e dall’allenatore. Penso che, a inizio stagione, avrebbero firmato per trovarsi in questa posizione a marzo. Sicuramente anche i tifosi lo avrebbero fatto senza esitazione".

Proprio per questo motivo, cioè perché l’obiettivo della società non era necessariamente vincere il titolo, a gennaio il mercato è stato affrontato in modo superficiale? 

"Di fatto è andato via Kvaratskhelia ed è arrivato un giocatore come Okafor, ma così facendo la squadra è stata indebolita. Sicuramente si sarebbe dovuto avere la forza di trattenere Kvaratskhelia fino a giugno, quando avrebbe potuto essere ceduto con valutazioni diverse. Secondo me, lì la società ha commesso un errore. Conte ha provato fino alla fine a convincerlo a restare, ma quando ha capito che il ragazzo voleva andarsene, ha dovuto prenderne atto. I motivi li sanno solo loro. Certo, avendo solo una competizione da affrontare e avendo già speso a inizio stagione, forse non c’erano le risorse economiche per ulteriori investimenti. Però, da quanto so, i bilanci del club sono a posto. Bisognerebbe essere dentro l’ambiente per capire le vere motivazioni. Sicuramente Conte avrebbe voluto rinforzare la squadra, non solo per il presente, ma anche in vista della prossima Champions League, dove servirà un organico più competitivo".

Negli ultimi giorni, Conte è stato criticato per i numerosi infortuni muscolari in casa Napoli. Secondo lei, la responsabilità è sua e del suo staff?  

"Ho giocato a calcio per tanti anni e queste cose succedono, fanno parte del gioco. Certo, sarebbe una fortuna incredibile affrontare un’intera stagione senza infortuni o squalifiche. È normale che tifosi e opinionisti cerchino sempre un colpevole o una spiegazione. Fa parte della natura del calcio, così come le polemiche e i dubbi. Non ci vedo nulla di strano, quindi è giusto che ognuno si faccia la propria opinione, è sempre stato così e la verità al 100% non può conoscerla nessuno. Il calcio è cambiato nel tempo, ma certe dinamiche restano le stesse. Conte ha esperienza, ha uno staff preparato e ha costruito una squadra competitiva. Poi, certo, la sfortuna e gli imprevisti fanno parte di una stagione".

Sabato alle 18:00 il Napoli sfiderà l’Inter al Maradona. In caso di vittoria, tornerebbe in testa alla classifica, ma in caso di sconfitta potrebbe scivolare al terzo posto, con l’Atalanta che incalza a due punti di distanza. Se fosse nei panni del Napoli, guarderebbe più alle spalle o in avanti?

"Mi concentrerei solo su me stesso. Il Napoli deve mettere in campo tutta la determinazione e la grinta necessarie per affrontare una squadra forte come l’Inter. Tutti sanno che è la squadra più attrezzata del campionato. Poi, se riuscirà a vincere lo scudetto o meno, lo dirà solo il campo. Il Napoli non deve pensare né a chi lo insegue né a chi lo precede, ma solo a dare il massimo in ogni partita".

Dalle sue parole sembra evidente che solo l’Inter possa perdere questo scudetto. Se lo vince un’altra squadra, sarebbe un’impresa straordinaria, ma se lo perde l’Inter sarebbe un fallimento?

"Per loro, sì. Fin dall’inizio del campionato, hanno dichiarato di voler vincere tutto e hanno costruito una rosa con due squadre titolari. Sono in corsa su tutti i fronti: Coppa Italia, Champions League e campionato. Quindi, per loro sarebbe una grande delusione non vincere lo scudetto. Però l’avevo detto anche tempo fa: l’Atalanta rientrerà nella lotta. È una corsa a tre. Comunque, tutte e tre le squadre in lotta per il titolo hanno già centrato un obiettivo importante, che è la qualificazione alla prossima Champions League. In particolare, da come è andata la passata stagione, se il Napoli arrivasse secondo, sarebbe comunque un grande risultato. Dal mio punto di vista, però, se fossi un giocatore o un dirigente del Napoli, non la penserei così. Sarebbe una grande delusione. So cosa significa essere lì, a un passo dal traguardo, e perdere per un episodio o per una partita. Fa male. Per questo io mi auguro che il Napoli possa vincere alla fine".

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L'EX - Marangon: "Napoli, grinta e determinazione per affrontare l'Inter"

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26/02/2025 - 12:42

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luciano Marangon, ex calciatore, fra le tante, di Napoli, Roma ed Inter:


Il Napoli ha perso, nelle ultime giornate, la capacità di mantenere la porta inviolata: come mai? 

"Non è cambiato nulla. Il Napoli, secondo me, sta facendo un campionato straordinario, considerando le proprie forze e quelle delle avversarie, alcune delle quali, sulla carta, sono sicuramente più forti. Il fatto che adesso non mantenga più la porta inviolata ed abbia un punto in meno non cambia nulla. A parte lo scontro diretto di sabato, che potrebbe anche perdere, l’obiettivo del Napoli, per società e allenatore, era tornare in zona Champions, e credo che ci siano riusciti molto bene. Anzi, stanno facendo più di quanto forse ci si aspettasse. Sono ancora in corsa per il titolo e penso che Conte abbia l’esperienza e la capacità di isolare la squadra dalle polemiche e dai dubbi. Io sono fiducioso che possa giocarsi lo scudetto fino all’ultima giornata. Secondo me, nulla è perduto e il Napoli può ancora vincere lo scudetto. È stato in testa per gran parte del campionato e adesso è a un solo punto dalla vetta. In un campionato si possono perdere o pareggiare delle partite, ma direi che il Napoli sta facendo anche più di quanto previsto dalla società e dall’allenatore. Penso che, a inizio stagione, avrebbero firmato per trovarsi in questa posizione a marzo. Sicuramente anche i tifosi lo avrebbero fatto senza esitazione".

Proprio per questo motivo, cioè perché l’obiettivo della società non era necessariamente vincere il titolo, a gennaio il mercato è stato affrontato in modo superficiale? 

"Di fatto è andato via Kvaratskhelia ed è arrivato un giocatore come Okafor, ma così facendo la squadra è stata indebolita. Sicuramente si sarebbe dovuto avere la forza di trattenere Kvaratskhelia fino a giugno, quando avrebbe potuto essere ceduto con valutazioni diverse. Secondo me, lì la società ha commesso un errore. Conte ha provato fino alla fine a convincerlo a restare, ma quando ha capito che il ragazzo voleva andarsene, ha dovuto prenderne atto. I motivi li sanno solo loro. Certo, avendo solo una competizione da affrontare e avendo già speso a inizio stagione, forse non c’erano le risorse economiche per ulteriori investimenti. Però, da quanto so, i bilanci del club sono a posto. Bisognerebbe essere dentro l’ambiente per capire le vere motivazioni. Sicuramente Conte avrebbe voluto rinforzare la squadra, non solo per il presente, ma anche in vista della prossima Champions League, dove servirà un organico più competitivo".

Negli ultimi giorni, Conte è stato criticato per i numerosi infortuni muscolari in casa Napoli. Secondo lei, la responsabilità è sua e del suo staff?  

"Ho giocato a calcio per tanti anni e queste cose succedono, fanno parte del gioco. Certo, sarebbe una fortuna incredibile affrontare un’intera stagione senza infortuni o squalifiche. È normale che tifosi e opinionisti cerchino sempre un colpevole o una spiegazione. Fa parte della natura del calcio, così come le polemiche e i dubbi. Non ci vedo nulla di strano, quindi è giusto che ognuno si faccia la propria opinione, è sempre stato così e la verità al 100% non può conoscerla nessuno. Il calcio è cambiato nel tempo, ma certe dinamiche restano le stesse. Conte ha esperienza, ha uno staff preparato e ha costruito una squadra competitiva. Poi, certo, la sfortuna e gli imprevisti fanno parte di una stagione".

Sabato alle 18:00 il Napoli sfiderà l’Inter al Maradona. In caso di vittoria, tornerebbe in testa alla classifica, ma in caso di sconfitta potrebbe scivolare al terzo posto, con l’Atalanta che incalza a due punti di distanza. Se fosse nei panni del Napoli, guarderebbe più alle spalle o in avanti?

"Mi concentrerei solo su me stesso. Il Napoli deve mettere in campo tutta la determinazione e la grinta necessarie per affrontare una squadra forte come l’Inter. Tutti sanno che è la squadra più attrezzata del campionato. Poi, se riuscirà a vincere lo scudetto o meno, lo dirà solo il campo. Il Napoli non deve pensare né a chi lo insegue né a chi lo precede, ma solo a dare il massimo in ogni partita".

Dalle sue parole sembra evidente che solo l’Inter possa perdere questo scudetto. Se lo vince un’altra squadra, sarebbe un’impresa straordinaria, ma se lo perde l’Inter sarebbe un fallimento?

"Per loro, sì. Fin dall’inizio del campionato, hanno dichiarato di voler vincere tutto e hanno costruito una rosa con due squadre titolari. Sono in corsa su tutti i fronti: Coppa Italia, Champions League e campionato. Quindi, per loro sarebbe una grande delusione non vincere lo scudetto. Però l’avevo detto anche tempo fa: l’Atalanta rientrerà nella lotta. È una corsa a tre. Comunque, tutte e tre le squadre in lotta per il titolo hanno già centrato un obiettivo importante, che è la qualificazione alla prossima Champions League. In particolare, da come è andata la passata stagione, se il Napoli arrivasse secondo, sarebbe comunque un grande risultato. Dal mio punto di vista, però, se fossi un giocatore o un dirigente del Napoli, non la penserei così. Sarebbe una grande delusione. So cosa significa essere lì, a un passo dal traguardo, e perdere per un episodio o per una partita. Fa male. Per questo io mi auguro che il Napoli possa vincere alla fine".