Fabio Quagliarella, ex attaccante del Napoli, ha parlato di Antonio Conte a Sky Sport, nel corso di “Calciomercato - L’Originale”: "Il mister durante gli allenamenti controlla i battiti di tutti in diretta, ognuno dei calciatori ha un GPS addosso e lui può controllare i battiti. Capitava che durante gli allenamenti alcuni calciatori avevano i battiti più bassi degli altri, perché magari facevano meno fatica degli, così all’improvviso Conte li spediva a correre e fare allunghi di 100 metri perché per lui i battiti erano troppo bassi. Una sera facemmo un po’ tardi durante la tournée in America e il mister si arrabbiò. Il giorno dopo ci disse: “Ora andate in campo, vi ammazzo in allenamento e il primo che si ferma lo metto fuori rosa”. Verso la fine dell’allenamento Pirlo si fermò e tutti ci aspettavamo che finisse fuori rosa, invece Conte fischiò la fine della seduta e ci mandò tutti nello spogliatoio. Una volta gli feci una battuta, gli dissi: mister, nelle ultime due partite non mi ha convocato, una l’abbiamo persa e l’altra l’abbiamo pareggiata. Dalla partita successiva - anche se ero infortunato - lui mi convocava lo stesso dicendo che ero parte della squadra e dovevo partecipare anche io".
di Napoli Magazine
21/06/2024 - 22:00
Fabio Quagliarella, ex attaccante del Napoli, ha parlato di Antonio Conte a Sky Sport, nel corso di “Calciomercato - L’Originale”: "Il mister durante gli allenamenti controlla i battiti di tutti in diretta, ognuno dei calciatori ha un GPS addosso e lui può controllare i battiti. Capitava che durante gli allenamenti alcuni calciatori avevano i battiti più bassi degli altri, perché magari facevano meno fatica degli, così all’improvviso Conte li spediva a correre e fare allunghi di 100 metri perché per lui i battiti erano troppo bassi. Una sera facemmo un po’ tardi durante la tournée in America e il mister si arrabbiò. Il giorno dopo ci disse: “Ora andate in campo, vi ammazzo in allenamento e il primo che si ferma lo metto fuori rosa”. Verso la fine dell’allenamento Pirlo si fermò e tutti ci aspettavamo che finisse fuori rosa, invece Conte fischiò la fine della seduta e ci mandò tutti nello spogliatoio. Una volta gli feci una battuta, gli dissi: mister, nelle ultime due partite non mi ha convocato, una l’abbiamo persa e l’altra l’abbiamo pareggiata. Dalla partita successiva - anche se ero infortunato - lui mi convocava lo stesso dicendo che ero parte della squadra e dovevo partecipare anche io".