Giacomo Raspadori, ex attaccante del Napoli oggi all'Atletico Madrid di Diego Simeone, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. Ecco un estratto:
Campionato di Serie A.
"La Roma sta facendo un percorso incredibile, ma è difficile fare previsioni. Il Milan non avendo le coppe starà lì, come è successo a noi la scorsa stagione. E poi Napoli o Inter”.
Poteva essere con Gasp ora.
"Lo scorso gennaio ci fu un interessamento perché a Napoli giocavo poco, ma niente di concreto. Il Marsiglia di De Zerbi ha insistito di più, in inverno e in estate, poi non se ne è fatto nulla. Ma lo considero un allenatore determinante per me, fin da quando ero un giocatore della Primavera del Sassuolo. Lo definirei un padre calcistico".
E Conte e Simeone?
"Tosti. Esigenti. Con Conte si fa un po’ più di tattica e volume, qui facciamo più intensità e lavori specifici con la palla. Sono entrambi chiari e diretti. Parlano in faccia senza problemi: è fondamentale".
Chi si infuria di più?
"Non lo so, è una grande lotta, vogliono trasmettere le cose quando ritengono giusto farlo. Tra un po’ di tempo ve lo dico chi è peggio".
Ha fatto bene a restare a Napoli fino a giugno?
"Sì. Ho deciso io dopo aver parlato con Conte che mi diceva che alla lunga sarei diventato importante e così è stato, anche se purtroppo ho dovuto sfruttare l’infortunio di qualche compagno. Rivincere lo scudetto è stato un traguardo incredibile".
E poi è arrivato l’Atletico.
"Mai avrei immaginato nella vita di indossare una maglia così importante".
Ma è vero che lei a Napoli ha tenuto casa?
"No, falso. Ero in affitto. Ma è una città che porto nel cuore non solo per gli scudetti vinti o le persone incontrate. Lì abbiamo costruito la nostra famiglia, anche se adesso mia figlia dice già qualche parola in spagnolo. E a noi fa un po’ strano…".
di Napoli Magazine
25/11/2025 - 08:21
Giacomo Raspadori, ex attaccante del Napoli oggi all'Atletico Madrid di Diego Simeone, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. Ecco un estratto:
Campionato di Serie A.
"La Roma sta facendo un percorso incredibile, ma è difficile fare previsioni. Il Milan non avendo le coppe starà lì, come è successo a noi la scorsa stagione. E poi Napoli o Inter”.
Poteva essere con Gasp ora.
"Lo scorso gennaio ci fu un interessamento perché a Napoli giocavo poco, ma niente di concreto. Il Marsiglia di De Zerbi ha insistito di più, in inverno e in estate, poi non se ne è fatto nulla. Ma lo considero un allenatore determinante per me, fin da quando ero un giocatore della Primavera del Sassuolo. Lo definirei un padre calcistico".
E Conte e Simeone?
"Tosti. Esigenti. Con Conte si fa un po’ più di tattica e volume, qui facciamo più intensità e lavori specifici con la palla. Sono entrambi chiari e diretti. Parlano in faccia senza problemi: è fondamentale".
Chi si infuria di più?
"Non lo so, è una grande lotta, vogliono trasmettere le cose quando ritengono giusto farlo. Tra un po’ di tempo ve lo dico chi è peggio".
Ha fatto bene a restare a Napoli fino a giugno?
"Sì. Ho deciso io dopo aver parlato con Conte che mi diceva che alla lunga sarei diventato importante e così è stato, anche se purtroppo ho dovuto sfruttare l’infortunio di qualche compagno. Rivincere lo scudetto è stato un traguardo incredibile".
E poi è arrivato l’Atletico.
"Mai avrei immaginato nella vita di indossare una maglia così importante".
Ma è vero che lei a Napoli ha tenuto casa?
"No, falso. Ero in affitto. Ma è una città che porto nel cuore non solo per gli scudetti vinti o le persone incontrate. Lì abbiamo costruito la nostra famiglia, anche se adesso mia figlia dice già qualche parola in spagnolo. E a noi fa un po’ strano…".