Alessandro Renica, ex difensore del Napoli, ha parlato a Radio Marte: "Da calciatore si avverte molto la pressione di serate e di partite come queste che il Napoli sta vivendo. I calciatori si sentono molto responsabilizzati dalla larga aspettativa dei tifosi, c'è meno leggerezza, più tensione psicologica che può potenzialmente diventare controproducente. Le gambe vanno, ma la testa può essere meno lucida: occorre personalità, razionalità, controllo delle emozioni, serve anche un giocatore che faccia da spinta, che riesca ad aprire le partite, come accaduto a McTominay, nei mesi precedenti, magari accompagnato da un contributo importante di Lukaku e di Raspadori. Col Parma è sembrato di vedere una prestazione meno brillante da parte di tutti e tre, Anche lo stesso McTominay era reduce da una settimana complicata a livello muscolare. Neres può tornare utile contro il Cagliari, salta l'uomo con facilità, crea superiorità numerica, è capace di spinte interessanti e dunque può rivelarsi un'arma in più per questa ultima giornata di campionato. Il Napoli è parso un po' tirato e conservativo, tende a chiudersi dopo il gol del vantaggio, ma questo fa parte del DNA di questa squadra. Il Napoli ha dimostrato di sapere soffrire, di essere cresciuto nella gestione dei momenti della partita, ha dimostrato di riuscire a mantenere i reparti stretti tra loro e di essere in grado di effettuare degli importanti recuperi del pallone. Per me il campionato se lo merita il Napoli, con un Inter che non ha colto le tante possibilità di chiudere il campionato in questo girone di ritorno. Inoltre i nerazzurri hanno mostrato contro la Roma, il Bologna e la Lazio di avere una difesa molto meno solida rispetto a quella del Napoli di Conte, è un po' presuntuosa nel difendere e un po' leggera. Per tutti questi motivi, credo che il Napoli meriti lo scudetto".