A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex difensore del Napoli:
Mister, è stato profetico: qualche settimana fa affermò che tra Sam Beukema del Bologna e Giorgio Scalvini dell’Atalanta vedeva meglio il difensore felsineo per il Napoli. E adesso sembra proprio che il club stia andando in quella direzione. Cosa la spingeva a preferire Beukema?
"Beukema ha caratteristiche tecniche che si adattano di più al tipo di difesa che, secondo me, vuole costruire il Napoli. È più fisico, ha un maggiore senso della posizione. Scalvini può anche fare il centrale in una difesa a tre, ma ha un modo di correre e una marcatura più adatta all’uomo. Lo vedo meno adatto alla linea difensiva del Napoli. Sono contento che la società abbia fatto la stessa scelta, o meglio: hanno scelto e io sono d’accordo con loro. Sicuramente si tratta anche di un investimento importante: si parla di una cifra tra i 32 e i 35 milioni di euro".
Secondo lei, è un prezzo corretto per un calciatore come Beukema?
"Ormai il mercato è impazzito. Il valore dei giocatori si alza in modo impressionante, soprattutto quando si tratta di club come il Napoli, che tutti sanno potersi permettere certe cifre. Allora i club venditori alzano la posta. Alla fine si potrebbe chiudere tra i 30 e i 35 milioni, ma è normale che si tiri fino alla fine. Direi che il prezzo è in linea con le valutazioni di mercato attuali".
È tornato di moda il nome di Noa Lang del PSV Eindhoven in ottica Napoli. Sappiamo che è un dribblomane, con grande tecnica individuale. Secondo lei, un calciatore con queste caratteristiche può fare la differenza in Serie A?
"Ci si deve sempre confrontare con un campionato come la Serie A, che è molto più tattico e duro rispetto ad altri. Se un giocatore ha talento e qualità, però, può fare bene ovunque. Lang ha tecnica, salta l’uomo, crea superiorità: bisogna poi vedere come si inserisce nel nuovo contesto. Ma se è bravo, farà bene anche qui".
Lang potrebbe escludere l’arrivo di Dan Ndoye?
"Il Napoli ha già bisogno di due esterni, dunque dipende da chi resta in rosa e da chi parte. Politano e Neres sono punti fermi, ma bisogna vedere la volontà dei singoli giocatori e le valutazioni tecniche di Conte e della società. È normale: se parte qualcuno, ne devi prenderne almeno due, dunque Lang non escluderebbe Ndoye, altrimenti, senza cessioni, uno dei due arriverebbe subito ed il secondo lo si potrebbe prendere più in avanti, valutando anche eventuali occasioni di mercato".
Per l’attacco, il nome che circola con più insistenza è quello di Darwin Núñez del Liverpool. Da ex difensore – ma con anche un passato da attaccante – che tipo di giocatore è secondo lei? Può fare la differenza in Serie A?
"Tecnicamente e fisicamente è ben messo. Sa giocare spalle alla porta, attacca la profondità, è completo. E poi ha cattiveria, grinta, determinazione: tutte cose che servono. Secondo me sarebbe una buonissima soluzione per il Napoli".
A centrocampo, con la permanenza di Anguissa, ritiene che il Napoli sia completo?
"No, io credo che un altro centrocampista serva. Anguissa è un giocatore straordinario, ma bisogna aggiungere un’alternativa, soprattutto nel ruolo di play. Io prenderei un vice Lobotka: se lo slovacco resta, va affiancato con un altro all’altezza, perché ho delle perplessità su Gilmour in quella posizione. Mi piace, ma non lo vedo pronto per certi livelli".
La scorsa settimana si dava per fatto il passaggio di Vanja Milinkovic-Savic dal Torino al Napoli. Secondo lei, perché quella idea sembra essere tramontata?
"È stato anche un modo per mettere pressione su Meret e convincerlo ad accettare il rinnovo, sono dinamiche di mercato: si fanno nomi anche per spingere certi giocatori a sbloccarsi. Forse il Napoli ha realmente valutato Milinkovic-Savic, ma non alle cifre della clausola rescissoria. Più probabilmente era un modo per accelerare il discorso rinnovo con Meret, che magari stava tergiversando un po’ troppo".