In Evidenza
L'OPINIONE - Giubilato: "McTominay? La presenza di De Bruyne non è il vero problema"
03.10.2025 11:34 di Napoli Magazine
aA

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto David Giubilato, ex calciatore, tra le tante, di Napoli e Bologna.

Le è piaciuto Spinazzola a destra nella sfida allo Sporting? 

“A parte che mi piace tantissimo come giocatore e come ragazzo, perché lo vedo completo dentro e fuori il campo. Oggi Spinazzola sta bene ovunque: dove lo metti fa la sua parte. È uno di quei giocatori che qualsiasi allenatore vorrebbe avere. Sta bene fisicamente, ha recuperato totalmente dai brutti infortuni, e tra gli esterni è sicuramente tra i più forti in assoluto. Ovunque lo schieri, rende".

E invece Gutierrez, in queste prime due uscite, come le è sembrato? È pronto per il Napoli? 

“Assolutamente sì, può dire la sua. Ha margini di miglioramento, perché sappiamo che Napoli non è una piazza semplice dove adattarsi, soprattutto oggi con un allenatore che pretende il 150%, se non il 200%, ogni secondo. Però si è visto che sta bene, ha fatto due buone prestazioni: contro il Milan è stato sufficiente, in Champions forse anche meglio. Secondo me ci può stare benissimo".

Ha detto giustamente che c’è bisogno di tempo per adattarsi alle richieste tattiche di Conte. Crede che questa fase di crescita passi anche attraverso qualche panchina, o ormai ha conquistato il posto da titolare sull’out di sinistra, relegando Olivera al ruolo di alternativa? 

“Io credo che con Conte questi discorsi non valgano. Con un allenatore così devi dare sempre il 200%, perché dietro ci sono giocatori importanti che spingono. Questa è la forza del Napoli: chi non parte dall’inizio vuole comunque far parte di un gruppo vincente, che sta crescendo e che ha iniziato un percorso importante. Con Conte, se fai anche solo un allenamento sottotono, rischi subito la panchina, perché ci sono compagni altrettanto validi".

Beukema, invece, non è partito subito da titolare, ma ora, anche per via degli infortuni, gioca con continuità. Su cosa deve migliorare l’ex Bologna? 

“Deve migliorare sicuramente sotto il profilo dell’attenzione. L’anno scorso a Bologna era un leader, oggi è un giocatore importante del Napoli, subentrato anche a causa degli infortuni di Buongiorno e Rrahmani, e ha fatto bene. Però quel calo di concentrazione che spesso mostra, come all’ultimo secondo contro lo Sporting che ha costretto Milinkovic-Savic a fare un miracolo, dipende dal fatto che si sia alzata l’asticella: oggi non è più a Bologna, con tutto il rispetto, ma a Napoli, dove competi con le big in Italia ed Europa. In queste competizioni l’attenzione deve essere massima, anzi più che massima, perché anche il minimo errore sembra una montagna. È questa la differenza e deve crescere proprio lì. Ora non può più permettersi certi svarioni".

E per quanto riguarda Marinucci? Ha bisogno di più fiducia da parte di Conte? 

“No, perché ha già la fiducia del mister. Il ragazzo è valido e lo ha dimostrato con una buona prestazione a Milano, e Conte lo ha sottolineato. È un ragazzo giovane ma non inesperto: gioca col Napoli, fa parte della Nazionale Under 21 dove ha anche segnato nell’ultima pausa. Deve adattarsi, sbagliare, fare esperienza, ma è un ottimo profilo. Siamo fortunati ad avere un italiano così giovane e forte al Napoli. È chiaro che l’asticella si alza per tutti, non solo per lui: lo stesso vale per De Bruyne, per Hojlund e per chiunque arrivi in un contesto come Napoli. L’importante è continuare a lavorare: ha grande futuro".

Secondo lei, la presenza di De Bruyne può diventare un limite per McTominay? 

“Ho visto l’intervista di Pierpaolo Marino che sottolineava questa possibilità. Tecnicamente e tatticamente ci può stare come discorso, ma io non credo sia un problema. Parliamo di un profilo altissimo, come giocatore e come persona. Anche la polemica della sostituzione è nata e morta lì. Il vero punto su McTominay è che, rispetto all’anno scorso, si inserisce di meno e segna meno gol. Ma io credo sia anche un discorso legato all’assetto tattico e dagli avversari: le squadre studiano il Napoli e sanno che lui era uno degli uomini più pericolosi. Forse bisognerebbe anche tutelarlo un po’, mettendolo in un ruolo più congeniale alle sue caratteristiche. Io, comunque, non vedo McTominay come un problema: anzi, ne vorrei altri due come lui, ma, ripeto, deve essere tutelato".

Dove può arrivare quest’anno il Bologna?  

“Non è semplice. L’anno scorso hanno fatto un’impresa storica. Bologna è una società tra le migliori in Italia, con dirigenti come Di Vaio e un allenatore - Vincenzo Italiano - molto bravo. Però è diverso rispetto al Napoli: a Bologna puoi avere anche inconsciamente un piccolo calo dopo una stagione molto positiva come quella passata. A Napoli no, perché se non riesci a tenere la concentrazione te lo fanno capire subito il pubblico e l’ambiente. Io credo che il Bologna possa comunque giocarsi un posto in Europa: magari non in Champions".

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'OPINIONE - Giubilato: "McTominay? La presenza di De Bruyne non è il vero problema"

di Napoli Magazine

03/10/2025 - 11:34

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto David Giubilato, ex calciatore, tra le tante, di Napoli e Bologna.

Le è piaciuto Spinazzola a destra nella sfida allo Sporting? 

“A parte che mi piace tantissimo come giocatore e come ragazzo, perché lo vedo completo dentro e fuori il campo. Oggi Spinazzola sta bene ovunque: dove lo metti fa la sua parte. È uno di quei giocatori che qualsiasi allenatore vorrebbe avere. Sta bene fisicamente, ha recuperato totalmente dai brutti infortuni, e tra gli esterni è sicuramente tra i più forti in assoluto. Ovunque lo schieri, rende".

E invece Gutierrez, in queste prime due uscite, come le è sembrato? È pronto per il Napoli? 

“Assolutamente sì, può dire la sua. Ha margini di miglioramento, perché sappiamo che Napoli non è una piazza semplice dove adattarsi, soprattutto oggi con un allenatore che pretende il 150%, se non il 200%, ogni secondo. Però si è visto che sta bene, ha fatto due buone prestazioni: contro il Milan è stato sufficiente, in Champions forse anche meglio. Secondo me ci può stare benissimo".

Ha detto giustamente che c’è bisogno di tempo per adattarsi alle richieste tattiche di Conte. Crede che questa fase di crescita passi anche attraverso qualche panchina, o ormai ha conquistato il posto da titolare sull’out di sinistra, relegando Olivera al ruolo di alternativa? 

“Io credo che con Conte questi discorsi non valgano. Con un allenatore così devi dare sempre il 200%, perché dietro ci sono giocatori importanti che spingono. Questa è la forza del Napoli: chi non parte dall’inizio vuole comunque far parte di un gruppo vincente, che sta crescendo e che ha iniziato un percorso importante. Con Conte, se fai anche solo un allenamento sottotono, rischi subito la panchina, perché ci sono compagni altrettanto validi".

Beukema, invece, non è partito subito da titolare, ma ora, anche per via degli infortuni, gioca con continuità. Su cosa deve migliorare l’ex Bologna? 

“Deve migliorare sicuramente sotto il profilo dell’attenzione. L’anno scorso a Bologna era un leader, oggi è un giocatore importante del Napoli, subentrato anche a causa degli infortuni di Buongiorno e Rrahmani, e ha fatto bene. Però quel calo di concentrazione che spesso mostra, come all’ultimo secondo contro lo Sporting che ha costretto Milinkovic-Savic a fare un miracolo, dipende dal fatto che si sia alzata l’asticella: oggi non è più a Bologna, con tutto il rispetto, ma a Napoli, dove competi con le big in Italia ed Europa. In queste competizioni l’attenzione deve essere massima, anzi più che massima, perché anche il minimo errore sembra una montagna. È questa la differenza e deve crescere proprio lì. Ora non può più permettersi certi svarioni".

E per quanto riguarda Marinucci? Ha bisogno di più fiducia da parte di Conte? 

“No, perché ha già la fiducia del mister. Il ragazzo è valido e lo ha dimostrato con una buona prestazione a Milano, e Conte lo ha sottolineato. È un ragazzo giovane ma non inesperto: gioca col Napoli, fa parte della Nazionale Under 21 dove ha anche segnato nell’ultima pausa. Deve adattarsi, sbagliare, fare esperienza, ma è un ottimo profilo. Siamo fortunati ad avere un italiano così giovane e forte al Napoli. È chiaro che l’asticella si alza per tutti, non solo per lui: lo stesso vale per De Bruyne, per Hojlund e per chiunque arrivi in un contesto come Napoli. L’importante è continuare a lavorare: ha grande futuro".

Secondo lei, la presenza di De Bruyne può diventare un limite per McTominay? 

“Ho visto l’intervista di Pierpaolo Marino che sottolineava questa possibilità. Tecnicamente e tatticamente ci può stare come discorso, ma io non credo sia un problema. Parliamo di un profilo altissimo, come giocatore e come persona. Anche la polemica della sostituzione è nata e morta lì. Il vero punto su McTominay è che, rispetto all’anno scorso, si inserisce di meno e segna meno gol. Ma io credo sia anche un discorso legato all’assetto tattico e dagli avversari: le squadre studiano il Napoli e sanno che lui era uno degli uomini più pericolosi. Forse bisognerebbe anche tutelarlo un po’, mettendolo in un ruolo più congeniale alle sue caratteristiche. Io, comunque, non vedo McTominay come un problema: anzi, ne vorrei altri due come lui, ma, ripeto, deve essere tutelato".

Dove può arrivare quest’anno il Bologna?  

“Non è semplice. L’anno scorso hanno fatto un’impresa storica. Bologna è una società tra le migliori in Italia, con dirigenti come Di Vaio e un allenatore - Vincenzo Italiano - molto bravo. Però è diverso rispetto al Napoli: a Bologna puoi avere anche inconsciamente un piccolo calo dopo una stagione molto positiva come quella passata. A Napoli no, perché se non riesci a tenere la concentrazione te lo fanno capire subito il pubblico e l’ambiente. Io credo che il Bologna possa comunque giocarsi un posto in Europa: magari non in Champions".