A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sergio Pellissier, presidente del Chievo Verona:
Parliamo del Napoli e della possibile cessione di Kvaratskhelia. Come si vive, dal punto di vista di un massimo dirigente, una situazione del genere?
“Ricevere un’offerta importante a gennaio, quando si è primi in classifica, può mettere in difficoltà la società, ma bisogna capire qual è l’obiettivo stagionale. Se l’obiettivo è vincere, allora è difficile lasciare andare un giocatore così importante. Tuttavia, bisogna anche valutare le offerte ricevute e cosa si potrebbe ottenere in cambio. Ricordo il caso di Belotti al Torino: ricevettero un’offerta molto alta dal Milan, ma rifiutarono e poi lo persero a zero. È una decisione complicata e va ponderata con attenzione".
Secondo lei, Chiesa potrebbe essere all’altezza di raccogliere l’eredità di Kvaratskhelia?
"Federico Chiesa è sicuramente un grande giocatore che potrebbe rendere meno grave la cessione del georgiano, ma bisogna capire come ha recuperato dall’infortunio. Il Napoli non ha tempo di aspettare che un giocatore torni al 100%. Se si decide di cambiare, deve essere per certezze. Cambiare a gennaio, con un obiettivo così importante, è sempre rischioso".
Sempre nell’ottica di una cessione, crede che potrebbe essere intelligente utilizzare i fondi per rinforzare altri reparti, magari acquistando più giocatori anziché un sostituto diretto di Kvaratskhelia?
"Potrebbe essere una buona idea, ma ribadisco: cambiare a gennaio, quando hai un obiettivo così importante, è rischioso. Io, personalmente, non lo farei, anche se l’offerta fosse irrinunciabile. Sono decisioni difficili e devono essere valutate da chi ha molta più esperienza di me, come Antonio Conte e la società".
Però, se un calciatore resta controvoglia, c’è il rischio che non sia performante al 100%?
"Certo, è un rischio. Ma, in tal caso, il calciatore ha un contratto e deve rispetto ai tifosi e alla società che crede in lui. D’altra parte, forzare una cessione potrebbe creare altri problemi. Sono due aspetti complessi e non è facile trovare la soluzione migliore".
Su Lukaku: secondo lei possiamo aspettarci ancora qualcosa in più da lui, o dobbiamo accettarlo come è ora, un giocatore che lavora per la squadra ma meno prolifico dal punto di vista realizzativo?
"Dipende da come gioca la squadra. All’Inter Lukaku era fondamentale per finalizzare, mentre al Napoli non è così. Qui il suo ruolo è più di supporto: tiene palla, trascina la squadra, crea spazi per i compagni. Per me è un giocatore importante e può ancora migliorare fisicamente, ma è già molto funzionale per il gioco di Conte".
di Napoli Magazine
10/01/2025 - 11:53
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sergio Pellissier, presidente del Chievo Verona:
Parliamo del Napoli e della possibile cessione di Kvaratskhelia. Come si vive, dal punto di vista di un massimo dirigente, una situazione del genere?
“Ricevere un’offerta importante a gennaio, quando si è primi in classifica, può mettere in difficoltà la società, ma bisogna capire qual è l’obiettivo stagionale. Se l’obiettivo è vincere, allora è difficile lasciare andare un giocatore così importante. Tuttavia, bisogna anche valutare le offerte ricevute e cosa si potrebbe ottenere in cambio. Ricordo il caso di Belotti al Torino: ricevettero un’offerta molto alta dal Milan, ma rifiutarono e poi lo persero a zero. È una decisione complicata e va ponderata con attenzione".
Secondo lei, Chiesa potrebbe essere all’altezza di raccogliere l’eredità di Kvaratskhelia?
"Federico Chiesa è sicuramente un grande giocatore che potrebbe rendere meno grave la cessione del georgiano, ma bisogna capire come ha recuperato dall’infortunio. Il Napoli non ha tempo di aspettare che un giocatore torni al 100%. Se si decide di cambiare, deve essere per certezze. Cambiare a gennaio, con un obiettivo così importante, è sempre rischioso".
Sempre nell’ottica di una cessione, crede che potrebbe essere intelligente utilizzare i fondi per rinforzare altri reparti, magari acquistando più giocatori anziché un sostituto diretto di Kvaratskhelia?
"Potrebbe essere una buona idea, ma ribadisco: cambiare a gennaio, quando hai un obiettivo così importante, è rischioso. Io, personalmente, non lo farei, anche se l’offerta fosse irrinunciabile. Sono decisioni difficili e devono essere valutate da chi ha molta più esperienza di me, come Antonio Conte e la società".
Però, se un calciatore resta controvoglia, c’è il rischio che non sia performante al 100%?
"Certo, è un rischio. Ma, in tal caso, il calciatore ha un contratto e deve rispetto ai tifosi e alla società che crede in lui. D’altra parte, forzare una cessione potrebbe creare altri problemi. Sono due aspetti complessi e non è facile trovare la soluzione migliore".
Su Lukaku: secondo lei possiamo aspettarci ancora qualcosa in più da lui, o dobbiamo accettarlo come è ora, un giocatore che lavora per la squadra ma meno prolifico dal punto di vista realizzativo?
"Dipende da come gioca la squadra. All’Inter Lukaku era fondamentale per finalizzare, mentre al Napoli non è così. Qui il suo ruolo è più di supporto: tiene palla, trascina la squadra, crea spazi per i compagni. Per me è un giocatore importante e può ancora migliorare fisicamente, ma è già molto funzionale per il gioco di Conte".