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ON AIR - Agostinelli: "Il Napoli può lottare per lo Scudetto, Lobotka è una certezza per gli azzurri"
25.10.2024 08:44 di Napoli Magazine

Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma sportivo “Bordocampo“, è intervenuto Andrea Agostinelli, ex allenatore del Napoli:

Come affronterà il Napoli questo doppio impegno ravvicinato, ci sarà prima il Lecce e poi il Milan: ci sarà turnover?
 
“Sì ci può stare. Non credo che Conte faccia un turnover esagerato. Un paio di giocatori sì. Non credo tantissimi: questo è quello che penso”.
 
Forse il turnover forzato è a centrocampo: non è presente Stanislav Lobotka, perno fondamentale di questa squadra, probabilmente partirà Gilmour dal primo minuto. Due pareri su entrambi.
 
“Lobotka è una certezza. Gilmour è un buon giocatore. Ma in Italia deve dimostrare qualcosa di buono. Sembra che le premesse ci siano. C’è, per me, una certa differenza tra i due, ancora. Perché Lobotka è una certezza, mentre Gilmour è ancora un punto interrogativo, anche se le premesse sono buone".
 
Da un punto di vista tattico, come si muove Lukaku in avanti? Molti si lamentano che abbia fatto pochi gol, ma l’attaccante non è solo quello che deve fare gol, ma deve portare tanto movimento lì davanti, soprattutto per garantire ai due esterni di andare in rete.
 
“Io credo che Lukaku sia quello che debba fare più gol di tutti. O quasi. Ma se fosse solo lui a fare gol mi preoccuperei: non sarebbe una squadra vincente. L’attaccante deve fare gol, ma deve anche aprire gli spazi. Non mi interessa che faccia 20 gol lui e zero gli altri. Mi interessa che lui ne faccia 12 o 13, ma poi in tutti i reparti ci sia gente che vada a fare gol. Quindi è un discorso più di squadra".
 
Dando un occhio a tutte le big: Milan, Inter, Juve, c’è una situazione un po' di stallo per tutte. Anche lo stesso Napoli non riesce a fare più quel calcio spumeggiante cui eravamo abituati due anni fa: cosa succede in questo campionato? Nessuna big riesce a segnare tanto e a regalare spettacolo?
 
“Rispetto all’anno scorso o a due anni fa, non ci sarà, e questo lo posso dare per certo, una squadra che allungherà e che farà un campionato da sola, come successo all’Inter e al Napoli. C’è livellamento: ognuna di queste squadre qualche problemino lo ha denotato. Il Napoli, invece, non lo ha denotato. Il Napoli ha perso la prima partita malamente, ma poi ha sempre fatto quello che deve fare. Il gioco spumeggiante di Spalletti non ci sarà più. Ma per un semplice motivo: è stata una di quelle annate irripetibili che neanche un allenatore sa come vengono. Alchimie che succedono. Per dire: l’Inter dell’anno scorso, il Napoli, il Milan di Sacchi. Non so quante squadre siano state splendide nelle vittorie e nello spettacolo. Quello non ci sarà mai. Ma che il Napoli possa lottare per lo Scudetto, assolutamente sì".
 
Conte, da allenatore del Napoli, disse che le squadre vincenti devono avere le difese solide. Lo scorso anno il Napoli aveva un problema lì dietro, mentre quest’anno in 8 partite, solo 5 gol subiti: è riuscito, con il solo Buongiorno, a rimettere le cose a posto, Antonio Conte?
 
“Con il solo Buongiorno. Ma anche con la tattica difensiva. Quando tu chiedi a Politano di fare tutta la fascia e lui te la fa già è un segnale che tu hai messo mano alla fase difensiva. E l’hai migliorata. Certamente chi prenderà meno gol, lotterà per un obiettivo. Poi dopo non basta solamente questo. Ma stai tranquillo che, se sei una squadra che prende tanti gol, difficilmente arrivi all’obiettivo. Qualunque esso sia".
 
Si gioca tanto: tante le competizioni, tanti impegni con le Nazionali. I giocatori spesso subiscono infortuni, qualche volta anche gravi: come si gestisce questa situazione? Soprattutto: i club si lamenteranno in futuro?
 
“Si gestisce. Sfortunatamente da una parte, ma fortunatamente dall’altra, il Napoli non ha di questi problemi. Almeno quest’anno. Le rose così competitive e così costose per i presidenti, sono fatte proprio perché hanno delle qualità. Una volta c’erano solo 12 o 13 giocatori titolari. Oggi una squadra, che si dice competitiva, deve avere almeno 17 o 18 giocatori competitivi alla pari. E’ ovvio che ci sia turnover. Come è ovvio che ci siano 5 sostituzioni in una panchina. Detto questo il Napoli è attrezzato. Sarebbe attrezzato anche per fare le coppe. Quindi può prepararsi tranquillamente per raggiungere il suo obiettivo".
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25/10/2024 - 08:44

Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma sportivo “Bordocampo“, è intervenuto Andrea Agostinelli, ex allenatore del Napoli:

Come affronterà il Napoli questo doppio impegno ravvicinato, ci sarà prima il Lecce e poi il Milan: ci sarà turnover?
 
“Sì ci può stare. Non credo che Conte faccia un turnover esagerato. Un paio di giocatori sì. Non credo tantissimi: questo è quello che penso”.
 
Forse il turnover forzato è a centrocampo: non è presente Stanislav Lobotka, perno fondamentale di questa squadra, probabilmente partirà Gilmour dal primo minuto. Due pareri su entrambi.
 
“Lobotka è una certezza. Gilmour è un buon giocatore. Ma in Italia deve dimostrare qualcosa di buono. Sembra che le premesse ci siano. C’è, per me, una certa differenza tra i due, ancora. Perché Lobotka è una certezza, mentre Gilmour è ancora un punto interrogativo, anche se le premesse sono buone".
 
Da un punto di vista tattico, come si muove Lukaku in avanti? Molti si lamentano che abbia fatto pochi gol, ma l’attaccante non è solo quello che deve fare gol, ma deve portare tanto movimento lì davanti, soprattutto per garantire ai due esterni di andare in rete.
 
“Io credo che Lukaku sia quello che debba fare più gol di tutti. O quasi. Ma se fosse solo lui a fare gol mi preoccuperei: non sarebbe una squadra vincente. L’attaccante deve fare gol, ma deve anche aprire gli spazi. Non mi interessa che faccia 20 gol lui e zero gli altri. Mi interessa che lui ne faccia 12 o 13, ma poi in tutti i reparti ci sia gente che vada a fare gol. Quindi è un discorso più di squadra".
 
Dando un occhio a tutte le big: Milan, Inter, Juve, c’è una situazione un po' di stallo per tutte. Anche lo stesso Napoli non riesce a fare più quel calcio spumeggiante cui eravamo abituati due anni fa: cosa succede in questo campionato? Nessuna big riesce a segnare tanto e a regalare spettacolo?
 
“Rispetto all’anno scorso o a due anni fa, non ci sarà, e questo lo posso dare per certo, una squadra che allungherà e che farà un campionato da sola, come successo all’Inter e al Napoli. C’è livellamento: ognuna di queste squadre qualche problemino lo ha denotato. Il Napoli, invece, non lo ha denotato. Il Napoli ha perso la prima partita malamente, ma poi ha sempre fatto quello che deve fare. Il gioco spumeggiante di Spalletti non ci sarà più. Ma per un semplice motivo: è stata una di quelle annate irripetibili che neanche un allenatore sa come vengono. Alchimie che succedono. Per dire: l’Inter dell’anno scorso, il Napoli, il Milan di Sacchi. Non so quante squadre siano state splendide nelle vittorie e nello spettacolo. Quello non ci sarà mai. Ma che il Napoli possa lottare per lo Scudetto, assolutamente sì".
 
Conte, da allenatore del Napoli, disse che le squadre vincenti devono avere le difese solide. Lo scorso anno il Napoli aveva un problema lì dietro, mentre quest’anno in 8 partite, solo 5 gol subiti: è riuscito, con il solo Buongiorno, a rimettere le cose a posto, Antonio Conte?
 
“Con il solo Buongiorno. Ma anche con la tattica difensiva. Quando tu chiedi a Politano di fare tutta la fascia e lui te la fa già è un segnale che tu hai messo mano alla fase difensiva. E l’hai migliorata. Certamente chi prenderà meno gol, lotterà per un obiettivo. Poi dopo non basta solamente questo. Ma stai tranquillo che, se sei una squadra che prende tanti gol, difficilmente arrivi all’obiettivo. Qualunque esso sia".
 
Si gioca tanto: tante le competizioni, tanti impegni con le Nazionali. I giocatori spesso subiscono infortuni, qualche volta anche gravi: come si gestisce questa situazione? Soprattutto: i club si lamenteranno in futuro?
 
“Si gestisce. Sfortunatamente da una parte, ma fortunatamente dall’altra, il Napoli non ha di questi problemi. Almeno quest’anno. Le rose così competitive e così costose per i presidenti, sono fatte proprio perché hanno delle qualità. Una volta c’erano solo 12 o 13 giocatori titolari. Oggi una squadra, che si dice competitiva, deve avere almeno 17 o 18 giocatori competitivi alla pari. E’ ovvio che ci sia turnover. Come è ovvio che ci siano 5 sostituzioni in una panchina. Detto questo il Napoli è attrezzato. Sarebbe attrezzato anche per fare le coppe. Quindi può prepararsi tranquillamente per raggiungere il suo obiettivo".