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ON AIR - De Canio: "Il Napoli ha la tenuta mentale necessaria per giocare le ultime gare"
12.05.2025 12:15 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Gigi De Canio, ex allenatore, fra le tante, di Napoli e Genoa. 

Mister, la rosa del Napoli è certamente superiore a quelle di Parma e Cagliari, ma anche a quella del Genoa che, tuttavia, ieri ha bloccato gli azzurri sul pareggio. Ritiene che gli uomini di Conte siano in grado di reggere il peso delle vittorie obbligatorie nelle prossime due giornate? 

“Abbiamo sempre detto che la rosa dell’Inter è molto più completa rispetto a quella del Napoli, e infatti all’inizio del campionato l’Inter era considerata la favorita. Però ora mancano solo due partite, le motivazioni sono fortissime, e anche la convinzione nei giocatori del Napoli è cresciuta. Io non ho dubbi: sono certo che questa squadra abbia la tenuta mentale necessaria per affrontare al meglio le due gare che restano".

Lo sliding door della gara di ieri è stato il cambio Raspadori-Billing. Togliendo un attaccante, il Napoli si è forse abbassato troppo, portando pericolo nella propria metà campo. Come giudica questa sostituzione? 

“Non si possono mai criticare certe scelte, almeno io la penso così, perché faccio l’allenatore e so come si ragiona in quei momenti. Sono pensieri che solo chi è sul campo può comprendere fino in fondo. Voglio però far notare una cosa: il Napoli, in questa stagione, non è quasi mai stato bello ed arrembante, ed anche in altre partite, dopo il vantaggio, si è abbassato, è una sua attitudine naturale. È una squadra che, per caratteristiche, tende ad aspettare l’avversario e a gestire il vantaggio. Quindi, secondo me, non è stato tanto il cambio in sé a determinare il pareggio. Certo, il Genoa ha avuto una bella reazione, anche perché in campo c’erano molti giovani e hanno fatto una gran figura. Ma se guardiamo alla produzione offensiva degli ospiti, al netto di due gol e della traversa, i pericoli reali per il Napoli non ci sono stati. Il Genoa ha sicuramente raccolto il massimo possibile dalla sua prestazione".

Quindi, secondo lei, c’è stato un pizzico di fortuna per il Genoa o, al contrario, sfortuna per il Napoli? 

“Nel calcio queste cose succedono. Non esistono risultati scontati, e la bellezza di questo sport è proprio questa. Il Napoli ha avuto la possibilità concreta di portarsi sul 3-1 e poi gestire il resto della partita a piacimento. Doveva fare il 3-1, ci ha provato ma non c’è riuscito. In generale, in questo campionato, il Napoli non è mai stato scintillante o spettacolare, ma ha saputo ottenere risultati anche grazie alla propria tenuta mentale. Ieri, come spesso capita nel calcio, sono stati gli episodi a fare la differenza. Poi sì, ci sono stati errori, soprattutto in fase difensiva, e hanno inciso sul risultato".

Si è trattato di errori individuali o di reparto? 

“Nel reparto c’è sempre l’individuo, quindi entrambe le cose. Sul primo gol, ad esempio, forse si poteva leggere meglio la situazione: anticipare la diagonale, parlare di più, scalare con più tempestività. Se tutto questo fosse avvenuto, magari il Genoa non avrebbe pareggiato e oggi staremmo parlando d’altro. Sul secondo gol, invece, è stato un bel cross, teso e tagliato. Ma anche lì, se leggi meglio la traiettoria e ostacoli l’avversario prima del colpo, forse il gesto tecnico non riesce. Però, ripeto, nel calcio gli errori ci sono sempre, da una parte e dall’altra. Le partite perfette non esistono. Chi riesce a sfruttare meglio le disattenzioni altrui porta a casa il risultato. Oggi siamo amareggiati, quindi probabilmente la nostra analisi è un po’ troppo negativa, ma situazioni simili sono capitate anche in altre partite: a volte siamo stati noi a sfruttare gli errori degli altri".

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12/05/2025 - 12:15

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Gigi De Canio, ex allenatore, fra le tante, di Napoli e Genoa. 

Mister, la rosa del Napoli è certamente superiore a quelle di Parma e Cagliari, ma anche a quella del Genoa che, tuttavia, ieri ha bloccato gli azzurri sul pareggio. Ritiene che gli uomini di Conte siano in grado di reggere il peso delle vittorie obbligatorie nelle prossime due giornate? 

“Abbiamo sempre detto che la rosa dell’Inter è molto più completa rispetto a quella del Napoli, e infatti all’inizio del campionato l’Inter era considerata la favorita. Però ora mancano solo due partite, le motivazioni sono fortissime, e anche la convinzione nei giocatori del Napoli è cresciuta. Io non ho dubbi: sono certo che questa squadra abbia la tenuta mentale necessaria per affrontare al meglio le due gare che restano".

Lo sliding door della gara di ieri è stato il cambio Raspadori-Billing. Togliendo un attaccante, il Napoli si è forse abbassato troppo, portando pericolo nella propria metà campo. Come giudica questa sostituzione? 

“Non si possono mai criticare certe scelte, almeno io la penso così, perché faccio l’allenatore e so come si ragiona in quei momenti. Sono pensieri che solo chi è sul campo può comprendere fino in fondo. Voglio però far notare una cosa: il Napoli, in questa stagione, non è quasi mai stato bello ed arrembante, ed anche in altre partite, dopo il vantaggio, si è abbassato, è una sua attitudine naturale. È una squadra che, per caratteristiche, tende ad aspettare l’avversario e a gestire il vantaggio. Quindi, secondo me, non è stato tanto il cambio in sé a determinare il pareggio. Certo, il Genoa ha avuto una bella reazione, anche perché in campo c’erano molti giovani e hanno fatto una gran figura. Ma se guardiamo alla produzione offensiva degli ospiti, al netto di due gol e della traversa, i pericoli reali per il Napoli non ci sono stati. Il Genoa ha sicuramente raccolto il massimo possibile dalla sua prestazione".

Quindi, secondo lei, c’è stato un pizzico di fortuna per il Genoa o, al contrario, sfortuna per il Napoli? 

“Nel calcio queste cose succedono. Non esistono risultati scontati, e la bellezza di questo sport è proprio questa. Il Napoli ha avuto la possibilità concreta di portarsi sul 3-1 e poi gestire il resto della partita a piacimento. Doveva fare il 3-1, ci ha provato ma non c’è riuscito. In generale, in questo campionato, il Napoli non è mai stato scintillante o spettacolare, ma ha saputo ottenere risultati anche grazie alla propria tenuta mentale. Ieri, come spesso capita nel calcio, sono stati gli episodi a fare la differenza. Poi sì, ci sono stati errori, soprattutto in fase difensiva, e hanno inciso sul risultato".

Si è trattato di errori individuali o di reparto? 

“Nel reparto c’è sempre l’individuo, quindi entrambe le cose. Sul primo gol, ad esempio, forse si poteva leggere meglio la situazione: anticipare la diagonale, parlare di più, scalare con più tempestività. Se tutto questo fosse avvenuto, magari il Genoa non avrebbe pareggiato e oggi staremmo parlando d’altro. Sul secondo gol, invece, è stato un bel cross, teso e tagliato. Ma anche lì, se leggi meglio la traiettoria e ostacoli l’avversario prima del colpo, forse il gesto tecnico non riesce. Però, ripeto, nel calcio gli errori ci sono sempre, da una parte e dall’altra. Le partite perfette non esistono. Chi riesce a sfruttare meglio le disattenzioni altrui porta a casa il risultato. Oggi siamo amareggiati, quindi probabilmente la nostra analisi è un po’ troppo negativa, ma situazioni simili sono capitate anche in altre partite: a volte siamo stati noi a sfruttare gli errori degli altri".