A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carmine Gautieri, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Roma:
Vittoria meritata del Napoli contro la Roma?
“Sì, il Napoli ha fatto la partita contro una Roma che, grazie a Ranieri, è stata equilibrata. Calcio propositivo degli azzurri, con Kvaratskhelia e Politano sulle fasce, e ci voleva il gol per Lukaku che, pur non essendo ancora al top, riesce spesso ad entrare nei gol partenopei”.
Non crede che il Napoli si sia abbassato troppo dopo il gol?
“Qualsiasi squadra, per inerzia, dopo il vantaggio si abbassa. Non è per mentalità ma il fine è calare i ritmi. Poi il Napoli fa della fase difensiva la sua arma migliore, ci lavora tutta la settimana, quindi si è chiuso nella propria comfort zone. Inoltre, di fronte aveva un avversario temibile, che di certo aveva studiato gli azzurri. Una partita, oggi, è fatta di 96’ almeno, quindi non si può andare a mille all’ora sempre. Infine, la Roma, nonostante la classifica, ha giocatori di qualità che possono trovare la giocata in qualsiasi momento”.
Il tanto criticato Lukaku ha raggiunto quota 5 gol segnati: quando finalmente troverà la forma migliore, cosa è lecito aspettarsi?
“Tutti lo giudicano solo sotto l’aspetto realizzativo, ma senza palla fa salire la squadra, difende ed impegna la difesa avversaria, facendo giocare bene i suoi compagni. Quando starà al 100% fisicamente arriverà in doppia cifra e dimostrerà di essere ancora tra gli attaccanti più forti della Serie A, un calciatore importante in grado di fare la differenza”.
La sostituzione di Kvaratskhelia è stata una scelta tecnica?
“Sì, è normale che Conte, allenandolo quotidianamente, lo conosce benissimo e sa quando è il momento di sostituirlo. Poi, se quando esce Kvara entra un altro grandissimo calciatore quale è Neres, va benissimo così. Scelta tecnica, confermo, evidentemente aveva bisogno di Neres che sa creare superiorità numerica nel momento in cui la Roma stava alzando il proprio baricentro. Chi vuole vincere il campionato deve avere calciatori in panchina in grado di svoltare le gare, e di questo bisogna ringraziare De Laurentiis che, spesso, viene accusato di pensare solo al suo profitto, ma non è assolutamente così, non gli si può dire nulla in questi vent’anni di gestione tra bilanci e trofei. Infine, prendere Conte è un segnale chiaro della sua volontà di vincere ancora”.
Capitolo Roma. +4 sulla terzultima: è davvero il caso di guardarsi alle spalle oppure con Ranieri ci sarà una ripresa?
“Ranieri è un grandissimo allenatore, ma in queste situazioni bisogna stare attenti. Talvolta quando non hai calciatori abituati a lottare in queste zone di classifica, diventa più difficile specie contro chi, invece, frequenta la zona retrocessione ogni anno. L’organico della Roma ci dice che ne uscirà fuori, ma chi è abituato a giocarsi la salvezza ha qualcosa in più”.
Quali sono le squadre che si giocheranno lo scudetto? Possiamo inserire anche la sua Atalanta?
“Ho avuto modo di vederla dal vivo sabato, ho indossato la maglia della Dea e credo fortemente che quest’anno punteranno a qualcosa di importante, che non per forza significhi Scudetto, ma addirittura anche raggiungere soddisfazioni in Europa. L’Atalanta è uno dei club più forti in Italia, per gioco, per business model e per capacità di produrre talenti. Se lo Scudetto non andrà all’Inter, occhio ad Atalanta e Napoli. I ragazzi di Inzaghi restano avvantaggiati, ma dietro le altre due corrono. Juventus? È ancora presto per un giudizio definitivo: i primi conti si tireranno a fine marzo”.
di Napoli Magazine
25/11/2024 - 11:54
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carmine Gautieri, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Roma:
Vittoria meritata del Napoli contro la Roma?
“Sì, il Napoli ha fatto la partita contro una Roma che, grazie a Ranieri, è stata equilibrata. Calcio propositivo degli azzurri, con Kvaratskhelia e Politano sulle fasce, e ci voleva il gol per Lukaku che, pur non essendo ancora al top, riesce spesso ad entrare nei gol partenopei”.
Non crede che il Napoli si sia abbassato troppo dopo il gol?
“Qualsiasi squadra, per inerzia, dopo il vantaggio si abbassa. Non è per mentalità ma il fine è calare i ritmi. Poi il Napoli fa della fase difensiva la sua arma migliore, ci lavora tutta la settimana, quindi si è chiuso nella propria comfort zone. Inoltre, di fronte aveva un avversario temibile, che di certo aveva studiato gli azzurri. Una partita, oggi, è fatta di 96’ almeno, quindi non si può andare a mille all’ora sempre. Infine, la Roma, nonostante la classifica, ha giocatori di qualità che possono trovare la giocata in qualsiasi momento”.
Il tanto criticato Lukaku ha raggiunto quota 5 gol segnati: quando finalmente troverà la forma migliore, cosa è lecito aspettarsi?
“Tutti lo giudicano solo sotto l’aspetto realizzativo, ma senza palla fa salire la squadra, difende ed impegna la difesa avversaria, facendo giocare bene i suoi compagni. Quando starà al 100% fisicamente arriverà in doppia cifra e dimostrerà di essere ancora tra gli attaccanti più forti della Serie A, un calciatore importante in grado di fare la differenza”.
La sostituzione di Kvaratskhelia è stata una scelta tecnica?
“Sì, è normale che Conte, allenandolo quotidianamente, lo conosce benissimo e sa quando è il momento di sostituirlo. Poi, se quando esce Kvara entra un altro grandissimo calciatore quale è Neres, va benissimo così. Scelta tecnica, confermo, evidentemente aveva bisogno di Neres che sa creare superiorità numerica nel momento in cui la Roma stava alzando il proprio baricentro. Chi vuole vincere il campionato deve avere calciatori in panchina in grado di svoltare le gare, e di questo bisogna ringraziare De Laurentiis che, spesso, viene accusato di pensare solo al suo profitto, ma non è assolutamente così, non gli si può dire nulla in questi vent’anni di gestione tra bilanci e trofei. Infine, prendere Conte è un segnale chiaro della sua volontà di vincere ancora”.
Capitolo Roma. +4 sulla terzultima: è davvero il caso di guardarsi alle spalle oppure con Ranieri ci sarà una ripresa?
“Ranieri è un grandissimo allenatore, ma in queste situazioni bisogna stare attenti. Talvolta quando non hai calciatori abituati a lottare in queste zone di classifica, diventa più difficile specie contro chi, invece, frequenta la zona retrocessione ogni anno. L’organico della Roma ci dice che ne uscirà fuori, ma chi è abituato a giocarsi la salvezza ha qualcosa in più”.
Quali sono le squadre che si giocheranno lo scudetto? Possiamo inserire anche la sua Atalanta?
“Ho avuto modo di vederla dal vivo sabato, ho indossato la maglia della Dea e credo fortemente che quest’anno punteranno a qualcosa di importante, che non per forza significhi Scudetto, ma addirittura anche raggiungere soddisfazioni in Europa. L’Atalanta è uno dei club più forti in Italia, per gioco, per business model e per capacità di produrre talenti. Se lo Scudetto non andrà all’Inter, occhio ad Atalanta e Napoli. I ragazzi di Inzaghi restano avvantaggiati, ma dietro le altre due corrono. Juventus? È ancora presto per un giudizio definitivo: i primi conti si tireranno a fine marzo”.