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ON AIR - L'avv. Grassani: "Il centro sportivo è un tema caldo per il presidente De Laurentiis, caso ultras? Serve al calcio per fare pulizia dei ruoli"
02.10.2024 14:28 di Napoli Magazine

Su CRC nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’avvocato Mattia Grassani, legale del Napoli: "Il tema del centro sportivo è fortemente al centro dell’agenda del Presidente, che non può non pensare ad un’opzione del genere, ma è ovvio che poi ci sono altre considerazioni da fare. Certamente, però, è un tema caldo. L’inchiesta condotta in parallelo dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura della Repubblica di Milano ha aperto un mondo. Questo penso che sia chiaro al Ministro dello Sport, al presidente del CONI, al presidente della FIGC. Questo tipo di approfondimento ha dimostrato ancora una volta, ricordiamoci l’indagine sui rapporti tra Juventus e tifosi, Palermo calcio e tifosi – dove faccio riferimento a frange estreme e malavita organizzata che popola le curve –, la permeabilità del mondo calcio rispetto alla malavita organizzata. Credo che questa indagine serva al calcio per non girare la testa dall’altra parte e fare definitiva chiarezza e pulizia dei ruoli. Le società sono società, i dirigenti sono dirigenti, i tifosi sono tifosi e i delinquenti vanno banditi. Stiamo parlando di un’ipotesi di accusa, perché vige il principio di non colpevolezza fino a che non ci dovesse essere una condanna in via definitiva. I club devono cogliere questo tipo di situazione come un incentivo, come un motivo in più per rafforzare la vigilanza. Se non dovesse esserci il proscioglimento, saremmo i primi ad esserne contenti, anche se l’indagine della magistratura ordinaria è comunque preoccupante e presenta un quadro tossico. Se non ci dovesse essere il proscioglimento, le conseguenze potrebbero essere tendenzialmente di natura pecuniaria o inibitoria per i club e le persone fisiche, quindi ammende per le società ed inibizioni e squalifiche per i dirigenti e tesserati qualora avessero intrattenuto rapporti non consentiti. Nell’altra ipotesi non si può escludere nulla, perché siamo ai limiti di un’indagine che potrebbe veramente segnare la svolta del calcio italiano. Se dovessero esserci dei profili veramente gravi e nelle indagini dovessero essere accertate responsabilità apicali da parte dei dirigenti dei club coinvolti, non si può escludere l’assunzione delle penalizzazioni. Stiamo parlando di ipotesi. L’indagine riguarda la galassia Inter e Milan, non Napoli. Il Calcio Napoli non ha alcun tipo di coinvolgimento con queste strutture. Il Napoli ha condotto fin dall’inizio una battaglia contro la pirateria a livello di marketing e merchandising, con azioni congiunte con la Guardia di Finanza per sgominare le bande che vendevano le maglie contraffatte. Se un club, un dirigente apicale, un direttore sportivo, un calciatore fossero vittime di questo tipo di interferenze, l’unica cosa che devono fare è denunciare. Quando si è vittima e non si ha un ruolo attivo devo denunciare per il mio club, per tutti gli altri club e per la pulizia del gioco del calcio. Il Presidente Gravina ha reagito in maniera meritoria, dando massima collaborazione e dicendo che non ci sono comportamenti da minimizzare, ma che questa deve essere un’opportunità per cambiare e voltare pagina".

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Su CRC nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’avvocato Mattia Grassani, legale del Napoli: "Il tema del centro sportivo è fortemente al centro dell’agenda del Presidente, che non può non pensare ad un’opzione del genere, ma è ovvio che poi ci sono altre considerazioni da fare. Certamente, però, è un tema caldo. L’inchiesta condotta in parallelo dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura della Repubblica di Milano ha aperto un mondo. Questo penso che sia chiaro al Ministro dello Sport, al presidente del CONI, al presidente della FIGC. Questo tipo di approfondimento ha dimostrato ancora una volta, ricordiamoci l’indagine sui rapporti tra Juventus e tifosi, Palermo calcio e tifosi – dove faccio riferimento a frange estreme e malavita organizzata che popola le curve –, la permeabilità del mondo calcio rispetto alla malavita organizzata. Credo che questa indagine serva al calcio per non girare la testa dall’altra parte e fare definitiva chiarezza e pulizia dei ruoli. Le società sono società, i dirigenti sono dirigenti, i tifosi sono tifosi e i delinquenti vanno banditi. Stiamo parlando di un’ipotesi di accusa, perché vige il principio di non colpevolezza fino a che non ci dovesse essere una condanna in via definitiva. I club devono cogliere questo tipo di situazione come un incentivo, come un motivo in più per rafforzare la vigilanza. Se non dovesse esserci il proscioglimento, saremmo i primi ad esserne contenti, anche se l’indagine della magistratura ordinaria è comunque preoccupante e presenta un quadro tossico. Se non ci dovesse essere il proscioglimento, le conseguenze potrebbero essere tendenzialmente di natura pecuniaria o inibitoria per i club e le persone fisiche, quindi ammende per le società ed inibizioni e squalifiche per i dirigenti e tesserati qualora avessero intrattenuto rapporti non consentiti. Nell’altra ipotesi non si può escludere nulla, perché siamo ai limiti di un’indagine che potrebbe veramente segnare la svolta del calcio italiano. Se dovessero esserci dei profili veramente gravi e nelle indagini dovessero essere accertate responsabilità apicali da parte dei dirigenti dei club coinvolti, non si può escludere l’assunzione delle penalizzazioni. Stiamo parlando di ipotesi. L’indagine riguarda la galassia Inter e Milan, non Napoli. Il Calcio Napoli non ha alcun tipo di coinvolgimento con queste strutture. Il Napoli ha condotto fin dall’inizio una battaglia contro la pirateria a livello di marketing e merchandising, con azioni congiunte con la Guardia di Finanza per sgominare le bande che vendevano le maglie contraffatte. Se un club, un dirigente apicale, un direttore sportivo, un calciatore fossero vittime di questo tipo di interferenze, l’unica cosa che devono fare è denunciare. Quando si è vittima e non si ha un ruolo attivo devo denunciare per il mio club, per tutti gli altri club e per la pulizia del gioco del calcio. Il Presidente Gravina ha reagito in maniera meritoria, dando massima collaborazione e dicendo che non ci sono comportamenti da minimizzare, ma che questa deve essere un’opportunità per cambiare e voltare pagina".