Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il giornalista di “Il Corriere dello Sport” Alberto Polverosi: "L’arrivo di Kevin De Bruyne fa un bell'effetto poiché alza il livello generale della squadra. Se il Napoli avesse preso qualsiasi altro giocatore giovane avrebbe fatto un investimento, invece l’arrivo di De Bruyne può portare qualcosa di interessante anche al nostro campionato poiché può spingere anche le altre squadre e avversarie del Napoli come Inter, Milan e Juventus ad alzare il proprio livello. Sono davvero contento per il Napoli. Kevin De Bruyne è arrivato all’età di 34 anni dopo che per 10 anni ha fatto la storia del grande Manchester City che spendeva milioni come noccioline per vincere. De Bruyne ha una bacheca di trofei impressionante tanto che deve trovare una casa con 20 stanze perché non saprebbe dove metterle tutte. Casa a Posillipo? Non dubitavo, un monolocale nei quartieri spagnoli a Napoli non lo avrebbe mai preso ed era garantito. De Bruyne è un giocatore che mi è sempre piaciuto e che dà qualcosa al Napoli che prima non aveva, ovvero una qualità nella manovra che il Napoli non riusciva a mettere in pratica ad eccezione di quando il pallone lo aveva Lobotka. Il Napoli di Antonio Conte è una squadra molto aggressiva, organizzata e riflessiva quando deve difendere, ma non ti dà l’impressione di essere una squadra di qualità come lo era il Napoli di Spalletti. Vediamo le prossime mosse che farà il Napoli ora perché sono molto incuriosito. Numero 8? Nella mia visione personale rappresenta perfettamente il concetto di giocatore di calcio poiché è quello più completo. Il numero 9 come l’11 è quello che deve mettere la palla in rete, il 10 è quello che ti fa innamorare del calcio, il 4 è quello che morde di più le caviglie e il numero 8 è quello che deve avere tutto questo, corsa, resistenza, visione di gioco, che deve tirare in porta, che deve avere il lancio, che deve avere l’ultimo passaggio e che deve capire cosa succede in campo. Kevin De Bruyne è uno tra questi. Il calciatore belga arricchirà il nostro campionato se sta bene ma dobbiamo fare attenzione agli infortuni. Ieri prima di scrivere il pezzo ho parlato con il nostro corrispondente da Londra, Gabriele Marcozzi, che è un collega bravissimo e mi ha detto che persino l’ultimo infortunio che ha subito De Bruyne lo ha tenuto fuori più di un mese fuori. L’infortunio più grave lo ha subito nel periodo della pandemia quando si disputò il Mondiale. Quest’anno quando Guardiola si è reso conto che rischiava veramente di non qualificarsi in Champions, lo ha inserito di nuovo in squadra e il Manchester City ha vinto 4 partite su 5. Ct nazionale? Se il problema fosse Gattuso, non sarebbe neanche grave. Il problema è che quello che è successo negli ultimi quindici giorni a Coverciano è a livello dilettantistico. Per me la maglia azzurra è il valore più grande che ci possa essere nel gioco del calcio e nello sport. Eppure, ho visto delle cose in vita mia che non pensavo fossero possibili. Il Ct oggi vale l’1% su tutto quello che può succedere nel futuro del calcio italiano, dobbiamo rifare tutto. Il fatto che il Presidente della Federcalcio rimanga in silenzio perché un calciatore diserta la nazionale perché dice che non sopporta il tecnico è davvero pazzesco. Allo stesso modo un Presidente Federale che esonera l'allenatore alla vigilia di una partita di calcio e lo fa sedere in panchina per la partita successiva non si può pensare. Noi non abbiamo un presente e nemmeno un futuro, ma abbiamo una storia da difendere che conta quattro titoli di campionati del mondo. In questo modo si calpesta la storia, siamo davvero fuori dalla grazia di Dio. Chiunque verrà al posto di Spalletti, se non c’è un cambiamento di tutto il sistema non cambierà nulla. Tutto quello che viene fatto dai club e dalla Lega è contro la nazionale italiana. Tutto è sbagliato e se non ci importa, va bene così allora. Il mio titolo per riassumere il mio pensiero è: “Tutto a casa!”".
di Napoli Magazine
12/06/2025 - 15:22
Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il giornalista di “Il Corriere dello Sport” Alberto Polverosi: "L’arrivo di Kevin De Bruyne fa un bell'effetto poiché alza il livello generale della squadra. Se il Napoli avesse preso qualsiasi altro giocatore giovane avrebbe fatto un investimento, invece l’arrivo di De Bruyne può portare qualcosa di interessante anche al nostro campionato poiché può spingere anche le altre squadre e avversarie del Napoli come Inter, Milan e Juventus ad alzare il proprio livello. Sono davvero contento per il Napoli. Kevin De Bruyne è arrivato all’età di 34 anni dopo che per 10 anni ha fatto la storia del grande Manchester City che spendeva milioni come noccioline per vincere. De Bruyne ha una bacheca di trofei impressionante tanto che deve trovare una casa con 20 stanze perché non saprebbe dove metterle tutte. Casa a Posillipo? Non dubitavo, un monolocale nei quartieri spagnoli a Napoli non lo avrebbe mai preso ed era garantito. De Bruyne è un giocatore che mi è sempre piaciuto e che dà qualcosa al Napoli che prima non aveva, ovvero una qualità nella manovra che il Napoli non riusciva a mettere in pratica ad eccezione di quando il pallone lo aveva Lobotka. Il Napoli di Antonio Conte è una squadra molto aggressiva, organizzata e riflessiva quando deve difendere, ma non ti dà l’impressione di essere una squadra di qualità come lo era il Napoli di Spalletti. Vediamo le prossime mosse che farà il Napoli ora perché sono molto incuriosito. Numero 8? Nella mia visione personale rappresenta perfettamente il concetto di giocatore di calcio poiché è quello più completo. Il numero 9 come l’11 è quello che deve mettere la palla in rete, il 10 è quello che ti fa innamorare del calcio, il 4 è quello che morde di più le caviglie e il numero 8 è quello che deve avere tutto questo, corsa, resistenza, visione di gioco, che deve tirare in porta, che deve avere il lancio, che deve avere l’ultimo passaggio e che deve capire cosa succede in campo. Kevin De Bruyne è uno tra questi. Il calciatore belga arricchirà il nostro campionato se sta bene ma dobbiamo fare attenzione agli infortuni. Ieri prima di scrivere il pezzo ho parlato con il nostro corrispondente da Londra, Gabriele Marcozzi, che è un collega bravissimo e mi ha detto che persino l’ultimo infortunio che ha subito De Bruyne lo ha tenuto fuori più di un mese fuori. L’infortunio più grave lo ha subito nel periodo della pandemia quando si disputò il Mondiale. Quest’anno quando Guardiola si è reso conto che rischiava veramente di non qualificarsi in Champions, lo ha inserito di nuovo in squadra e il Manchester City ha vinto 4 partite su 5. Ct nazionale? Se il problema fosse Gattuso, non sarebbe neanche grave. Il problema è che quello che è successo negli ultimi quindici giorni a Coverciano è a livello dilettantistico. Per me la maglia azzurra è il valore più grande che ci possa essere nel gioco del calcio e nello sport. Eppure, ho visto delle cose in vita mia che non pensavo fossero possibili. Il Ct oggi vale l’1% su tutto quello che può succedere nel futuro del calcio italiano, dobbiamo rifare tutto. Il fatto che il Presidente della Federcalcio rimanga in silenzio perché un calciatore diserta la nazionale perché dice che non sopporta il tecnico è davvero pazzesco. Allo stesso modo un Presidente Federale che esonera l'allenatore alla vigilia di una partita di calcio e lo fa sedere in panchina per la partita successiva non si può pensare. Noi non abbiamo un presente e nemmeno un futuro, ma abbiamo una storia da difendere che conta quattro titoli di campionati del mondo. In questo modo si calpesta la storia, siamo davvero fuori dalla grazia di Dio. Chiunque verrà al posto di Spalletti, se non c’è un cambiamento di tutto il sistema non cambierà nulla. Tutto quello che viene fatto dai club e dalla Lega è contro la nazionale italiana. Tutto è sbagliato e se non ci importa, va bene così allora. Il mio titolo per riassumere il mio pensiero è: “Tutto a casa!”".