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ON AIR - Stringara: "Lukaku dà un grande contributo, lavoro eccezionale di Conte"
16.01.2025 11:27 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Paolo Stringara, allenatore ex Torino ed ex calciatore, tra le tante, di Inter e Bologna:

Cosa ha visto nella gara di ieri sera? Ritiene che il Bologna abbia meritato il pareggio o che l’Inter abbia demeritato la vittoria?

"È stata una partita equilibrata. Il Bologna ha iniziato molto bene, andando in vantaggio, ma l’Inter è riuscito a pareggiare subito. Dopo il pareggio, sull’onda dell’entusiasmo, l’Inter avrebbe potuto segnare ancora, come poi ha fatto in occasione del vantaggio, ma non è riuscito a chiudere la gara. Il Bologna ha tenuto duro e, alla fine, penso che il pareggio sia meritato. La squadra ha iniziato la stagione un po’ col freno a mano tirato, ma era normale. Con il cambio in panchina e l’arrivo di Italiano, non era facile ereditare il lavoro del suo predecessore Thiago Motta. Ora, però, Italiano è riuscito a entrare nelle teste dei giocatori e nell’ambiente bolognese, e la squadra sta facendo molto bene. Il Bologna, infatti, sembra mantenere una buona posizione in classifica, simile a quella della scorsa stagione, nonostante l’addio di Thiago Motta e di Zyrkzee. Passando all’Inter, invece, il progetto di Inzaghi prosegue ormai da qualche anno".

Crede che le battute d’arresto, come quella di ieri o la finale di Supercoppa, siano legate alla preparazione in vista della Champions?

“Non credo. Parlo per esperienza: avendo giocato nell’Inter e vinto una Coppa UEFA, posso dire che le grandi squadre non ragionano in termini di priorità tra competizioni. Noi, quell’anno, eravamo secondi in campionato dietro alla Sampdoria e abbiamo comunque vinto la Coppa UEFA, competendo al massimo su entrambi i fronti. Certo, inconsciamente potrebbe accadere di risparmiarsi per la Champions, ma l’atteggiamento dell’Inter visto ieri sera è stato al 100%. Credo che, più che demerito dell’Inter, sia stato merito del Bologna se non sono riusciti a vincere".

Con il pareggio di ieri, se l’Inter vincesse il recupero contro la Fiorentina, potrebbe raggiungere il Napoli in classifica. Qual è il suo giudizio su Antonio Conte, che ha riportato il Napoli a competere per le prime posizioni?

"Conte ha fatto un lavoro eccezionale, soprattutto dal punto di vista mentale. Dopo quanto accaduto due anni fa e la scorsa stagione, c’era bisogno di un allenatore vincente e credibile, uno in cui i giocatori potessero credere ciecamente. Dopo lo shock dell’inizio a Verona, il Napoli ha iniziato a macinare gioco. Non so se l’assenza delle coppe europee sia un vantaggio o meno: da un lato può ridurre gli infortuni e lo stress fisico, ma dall’altro le coppe ti fanno crescere mentalmente. In ogni caso, Conte ha ridato stimoli a un ambiente che era depresso, e De Laurentiis ha fatto una scelta lungimirante".

Khvicha Kvaratskhelia, che Conte aveva cercato di trattenere, è andato via a metà stagione. Come giudica questa situazione?

"Penso che le cose debbano seguire il loro corso naturale. Se un giocatore vuole andare via, non è giusto trattenerlo controvoglia. Non fa bene né al giocatore né alla società. Certo, Kvaratskhelia era un crack nell’anno dello scudetto, ma ora è solo un ottimo giocatore, non più quel fenomeno. Credo che il Napoli possa fare a meno di lui, soprattutto se arriverà qualcuno motivato e all’altezza".

Conte ha puntato su Romelu Lukaku. Crede che il belga abbia raggiunto il massimo della forma o può ancora crescere sotto il profilo realizzativo?

"Quest’anno Lukaku mi ricorda Lautaro Martinez: giocatori fondamentali per i rispettivi attacchi, che magari segnano meno ma partecipano molto alla manovra e creano spazi per i compagni. Solo il fatto di essere in campo e impegnare le difese avversarie è un valore aggiunto. Ho giocato con campioni del calibro di Matthäus e Signori, e la loro presenza alzava il livello di tutti. Lukaku è uno di quei giocatori che dà un grande contributo, anche se non segna a raffica".

Uno dei nomi accostati al Napoli come possibile sostituto di Kvaratskhelia è Ndoye. Crede che sia pronto per vestire la maglia azzurra?

"Ndoye è un ottimo giocatore, non è mai facile arrivare nel campionato italiano e fare subito bene come fatto da lui. Kvaratskhelia ci è riuscito con Spalletti, ma è un’eccezione. Se il ragazzo sentirà fiducia e stima, potrebbe fare grandi cose. Dipenderà molto anche da ciò che il Napoli saprà costruire attorno a lui e al gruppo".

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ON AIR - Stringara: "Lukaku dà un grande contributo, lavoro eccezionale di Conte"

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16/01/2025 - 11:27

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Paolo Stringara, allenatore ex Torino ed ex calciatore, tra le tante, di Inter e Bologna:

Cosa ha visto nella gara di ieri sera? Ritiene che il Bologna abbia meritato il pareggio o che l’Inter abbia demeritato la vittoria?

"È stata una partita equilibrata. Il Bologna ha iniziato molto bene, andando in vantaggio, ma l’Inter è riuscito a pareggiare subito. Dopo il pareggio, sull’onda dell’entusiasmo, l’Inter avrebbe potuto segnare ancora, come poi ha fatto in occasione del vantaggio, ma non è riuscito a chiudere la gara. Il Bologna ha tenuto duro e, alla fine, penso che il pareggio sia meritato. La squadra ha iniziato la stagione un po’ col freno a mano tirato, ma era normale. Con il cambio in panchina e l’arrivo di Italiano, non era facile ereditare il lavoro del suo predecessore Thiago Motta. Ora, però, Italiano è riuscito a entrare nelle teste dei giocatori e nell’ambiente bolognese, e la squadra sta facendo molto bene. Il Bologna, infatti, sembra mantenere una buona posizione in classifica, simile a quella della scorsa stagione, nonostante l’addio di Thiago Motta e di Zyrkzee. Passando all’Inter, invece, il progetto di Inzaghi prosegue ormai da qualche anno".

Crede che le battute d’arresto, come quella di ieri o la finale di Supercoppa, siano legate alla preparazione in vista della Champions?

“Non credo. Parlo per esperienza: avendo giocato nell’Inter e vinto una Coppa UEFA, posso dire che le grandi squadre non ragionano in termini di priorità tra competizioni. Noi, quell’anno, eravamo secondi in campionato dietro alla Sampdoria e abbiamo comunque vinto la Coppa UEFA, competendo al massimo su entrambi i fronti. Certo, inconsciamente potrebbe accadere di risparmiarsi per la Champions, ma l’atteggiamento dell’Inter visto ieri sera è stato al 100%. Credo che, più che demerito dell’Inter, sia stato merito del Bologna se non sono riusciti a vincere".

Con il pareggio di ieri, se l’Inter vincesse il recupero contro la Fiorentina, potrebbe raggiungere il Napoli in classifica. Qual è il suo giudizio su Antonio Conte, che ha riportato il Napoli a competere per le prime posizioni?

"Conte ha fatto un lavoro eccezionale, soprattutto dal punto di vista mentale. Dopo quanto accaduto due anni fa e la scorsa stagione, c’era bisogno di un allenatore vincente e credibile, uno in cui i giocatori potessero credere ciecamente. Dopo lo shock dell’inizio a Verona, il Napoli ha iniziato a macinare gioco. Non so se l’assenza delle coppe europee sia un vantaggio o meno: da un lato può ridurre gli infortuni e lo stress fisico, ma dall’altro le coppe ti fanno crescere mentalmente. In ogni caso, Conte ha ridato stimoli a un ambiente che era depresso, e De Laurentiis ha fatto una scelta lungimirante".

Khvicha Kvaratskhelia, che Conte aveva cercato di trattenere, è andato via a metà stagione. Come giudica questa situazione?

"Penso che le cose debbano seguire il loro corso naturale. Se un giocatore vuole andare via, non è giusto trattenerlo controvoglia. Non fa bene né al giocatore né alla società. Certo, Kvaratskhelia era un crack nell’anno dello scudetto, ma ora è solo un ottimo giocatore, non più quel fenomeno. Credo che il Napoli possa fare a meno di lui, soprattutto se arriverà qualcuno motivato e all’altezza".

Conte ha puntato su Romelu Lukaku. Crede che il belga abbia raggiunto il massimo della forma o può ancora crescere sotto il profilo realizzativo?

"Quest’anno Lukaku mi ricorda Lautaro Martinez: giocatori fondamentali per i rispettivi attacchi, che magari segnano meno ma partecipano molto alla manovra e creano spazi per i compagni. Solo il fatto di essere in campo e impegnare le difese avversarie è un valore aggiunto. Ho giocato con campioni del calibro di Matthäus e Signori, e la loro presenza alzava il livello di tutti. Lukaku è uno di quei giocatori che dà un grande contributo, anche se non segna a raffica".

Uno dei nomi accostati al Napoli come possibile sostituto di Kvaratskhelia è Ndoye. Crede che sia pronto per vestire la maglia azzurra?

"Ndoye è un ottimo giocatore, non è mai facile arrivare nel campionato italiano e fare subito bene come fatto da lui. Kvaratskhelia ci è riuscito con Spalletti, ma è un’eccezione. Se il ragazzo sentirà fiducia e stima, potrebbe fare grandi cose. Dipenderà molto anche da ciò che il Napoli saprà costruire attorno a lui e al gruppo".