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RAI - Venerato: "Incontrai Guardiola nel 2001 ai tempi del Brescia, mi disse che il Napoli è come il Barcellona, avrebbe voluto giocare in azzurro"
18.09.2025 14:53 di Napoli Magazine
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Ciro Venerato, giornalista RAI, ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Inverno del 2001. Ero a Coccaglio, ritiro del Brescia diretto dal mio caro amico Carletto Mazzone. Dovevo intervistare Pep Guardiola per il Tg Sport e sor Carletto (bontà sua) mi fece da Cicerone. L'intervista durò pochi minuti ma il bello venne dopo. Carletto offri a entrambi un ottimo Franciacorta e poco dopo parlammo del Napoli. Mazzone era dispiaciuto per come era andata con Ferlaino (si dimise) ma conservava un ricordo bellissimo della città. A quel punto della discussione intervenne Pep con un perentorio: "Napoli è come il mio Barcellona. Club identitario. La città si riconosce nel suo club. È l'eterna lotta del Sud contro il ricco Nord. Un po' come la Catalogna che rivendica la sua autonomia. Maradona per voi è stato come Che Guevara. Mi piacerebbe un giorno giocare lì". Poi l'anno dopo firmò per la Roma. Anni dopo l'ho rivisto più volte a Pescara ospite del compianto Vincenzo Marinelli (suocero di Estiarte, suo team manager) e mi ha sempre chiesto notizie sul Napoli. Che ha sempre seguito con stima e simpatia. Identitario il club azzurro come il suo primo grande amore: il Barcellona. Sì Pep: molto più di un club".

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di Napoli Magazine

18/09/2025 - 14:53

Ciro Venerato, giornalista RAI, ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Inverno del 2001. Ero a Coccaglio, ritiro del Brescia diretto dal mio caro amico Carletto Mazzone. Dovevo intervistare Pep Guardiola per il Tg Sport e sor Carletto (bontà sua) mi fece da Cicerone. L'intervista durò pochi minuti ma il bello venne dopo. Carletto offri a entrambi un ottimo Franciacorta e poco dopo parlammo del Napoli. Mazzone era dispiaciuto per come era andata con Ferlaino (si dimise) ma conservava un ricordo bellissimo della città. A quel punto della discussione intervenne Pep con un perentorio: "Napoli è come il mio Barcellona. Club identitario. La città si riconosce nel suo club. È l'eterna lotta del Sud contro il ricco Nord. Un po' come la Catalogna che rivendica la sua autonomia. Maradona per voi è stato come Che Guevara. Mi piacerebbe un giorno giocare lì". Poi l'anno dopo firmò per la Roma. Anni dopo l'ho rivisto più volte a Pescara ospite del compianto Vincenzo Marinelli (suocero di Estiarte, suo team manager) e mi ha sempre chiesto notizie sul Napoli. Che ha sempre seguito con stima e simpatia. Identitario il club azzurro come il suo primo grande amore: il Barcellona. Sì Pep: molto più di un club".