Il giornalista Antonio Corbo scrive su Repubblica commentando la vittoria del Napoli in trasferta contro il Lecce: " Dove finisce l'Italia, nella più lontana provincia di Sud-Est, tra due mari di cristallo eventi infidi, nella Lecce che sommerge di fischi il suo allenatore, il Napoli va ad allestire il primo set del suo quarto scudetto. Lo sfiora, quasi lo tocca, lo sente ormai suo, lo mostra anche all'Inter con tono provocatorio da ultima sfida. Sembra dire: noi abbiamo appena vinto, e tu? Cede la scena nella memorabile, quieta, infinita serata di primavera matura dopo la tredicesima vittoria con minimo vantaggio, un solo gol e addio, il Napoli è così che sa far così. La sofferenza ennesima di questi finali concitati è la costante di uno scudetto che portano questo lontano, molto lontano dagli altri. (...) Neanche Conte sa dirlo, nella suo dolente fil di voce, forse perchè se l'è già intestato, forse perchè lo stile è quello di quasi tutte le sue vittorie, assalti e strappi, urla e silenzio, acuti e pause, prima di tanti finali da batticuore. Forse perchè vuole attendere la certezza. (...) Ma è lo stile Conte e di questo scudetto ormai vicino e possibile. Il dogma Conte funziona e 77 punti in 35 partite sono a dimostrarlo, ma Conte con l'onestà di chi osserva un capolavoro imperfetto sa che sulla fatica si può costruire e realizzare un sogno, ma quanto durano i sogni? C'è un tempo anche affascinante per realizzare il secondo e magari terzo anno del ciclo Conte, attraverso un progetto che renda stabile di nuovo il Napoli nell'aristocrazia del calcio. Se davvero Conte si ostina a definirlo un prodigio, sa che non è facilmente ripetibile. Altezza, peso e fisicità hanno attrezzato meglio il Napoli, due elementi importanti si sono solo intravisti. Imprescindibili in futuro. La tenuta atletica, vigorosa e opprimente, fino al titolo d'inverno. Subito dopo, una crepuscolare e tuttavia esaltante difesa delle posizioni raggiunte. (...) L'altro elemento da afferrare, comunque finisca questo splendido campionato di avvio dell'esperienza Conte a Napoli, è la scelta di uno o due bomber. Per capire il valore di questa impresa per differenza e discontinuità, è corretto ricalcolare nei 77 gol dello scudetto i 12 di Kvara e 26 di Osimhen. Se il Napoli lo vince li 25 maggio 2025 con gli 11 di McTominay e i 12 dl Lukaku fortemente segnalato dal tecnico non esagera chi propone di dedicare ad Antonio Conte una piazza. Sta per vincere uno scudetto impossibile. Un'apoteosi di coraggio e fatica".
di Napoli Magazine
04/05/2025 - 09:58
Il giornalista Antonio Corbo scrive su Repubblica commentando la vittoria del Napoli in trasferta contro il Lecce: " Dove finisce l'Italia, nella più lontana provincia di Sud-Est, tra due mari di cristallo eventi infidi, nella Lecce che sommerge di fischi il suo allenatore, il Napoli va ad allestire il primo set del suo quarto scudetto. Lo sfiora, quasi lo tocca, lo sente ormai suo, lo mostra anche all'Inter con tono provocatorio da ultima sfida. Sembra dire: noi abbiamo appena vinto, e tu? Cede la scena nella memorabile, quieta, infinita serata di primavera matura dopo la tredicesima vittoria con minimo vantaggio, un solo gol e addio, il Napoli è così che sa far così. La sofferenza ennesima di questi finali concitati è la costante di uno scudetto che portano questo lontano, molto lontano dagli altri. (...) Neanche Conte sa dirlo, nella suo dolente fil di voce, forse perchè se l'è già intestato, forse perchè lo stile è quello di quasi tutte le sue vittorie, assalti e strappi, urla e silenzio, acuti e pause, prima di tanti finali da batticuore. Forse perchè vuole attendere la certezza. (...) Ma è lo stile Conte e di questo scudetto ormai vicino e possibile. Il dogma Conte funziona e 77 punti in 35 partite sono a dimostrarlo, ma Conte con l'onestà di chi osserva un capolavoro imperfetto sa che sulla fatica si può costruire e realizzare un sogno, ma quanto durano i sogni? C'è un tempo anche affascinante per realizzare il secondo e magari terzo anno del ciclo Conte, attraverso un progetto che renda stabile di nuovo il Napoli nell'aristocrazia del calcio. Se davvero Conte si ostina a definirlo un prodigio, sa che non è facilmente ripetibile. Altezza, peso e fisicità hanno attrezzato meglio il Napoli, due elementi importanti si sono solo intravisti. Imprescindibili in futuro. La tenuta atletica, vigorosa e opprimente, fino al titolo d'inverno. Subito dopo, una crepuscolare e tuttavia esaltante difesa delle posizioni raggiunte. (...) L'altro elemento da afferrare, comunque finisca questo splendido campionato di avvio dell'esperienza Conte a Napoli, è la scelta di uno o due bomber. Per capire il valore di questa impresa per differenza e discontinuità, è corretto ricalcolare nei 77 gol dello scudetto i 12 di Kvara e 26 di Osimhen. Se il Napoli lo vince li 25 maggio 2025 con gli 11 di McTominay e i 12 dl Lukaku fortemente segnalato dal tecnico non esagera chi propone di dedicare ad Antonio Conte una piazza. Sta per vincere uno scudetto impossibile. Un'apoteosi di coraggio e fatica".