Il giornalista Antonio Corbo si è soffermato sul pareggio tra Bologna e Napoli nel suo editoriale per Repubblica: "L’ottavo pareggio è la storia di un’altra grande illusione. Come l’Inter, forse meglio. Ma sono ancora tre i punti di distacco dalla capolista. Sembra che tutto possa cambiare, alla fine niente cambia. Non resta che raccontare un altro dolce inganno a capo di una partita intensamente vissuta. Non è serata per Neres, il rimpianto dell’escluso Raspadori si somma all’imperfetta condizione di McTominay costretto ad uscire a metà della ripresa. Né Stellini né Conte escludono Neres, lo sopportano fin troppo, prima di inserire finalmente Raspadori ma sono passati già 73 minuti ed il Bologna si è preso ormai la scena. Domina. È il solito supplizio degli amarissimi finali, con due soli cambi fino al ruggente minuto 90. Formidabile all’inizio, avvilente quando poco a poco si spegne. Di questo Napoli sono fantastiche ormai solo le attese e le promesse, non lasciano che il ricordo di un’eterna e irrisolta sofferenza".
di Napoli Magazine
08/04/2025 - 11:37
Il giornalista Antonio Corbo si è soffermato sul pareggio tra Bologna e Napoli nel suo editoriale per Repubblica: "L’ottavo pareggio è la storia di un’altra grande illusione. Come l’Inter, forse meglio. Ma sono ancora tre i punti di distacco dalla capolista. Sembra che tutto possa cambiare, alla fine niente cambia. Non resta che raccontare un altro dolce inganno a capo di una partita intensamente vissuta. Non è serata per Neres, il rimpianto dell’escluso Raspadori si somma all’imperfetta condizione di McTominay costretto ad uscire a metà della ripresa. Né Stellini né Conte escludono Neres, lo sopportano fin troppo, prima di inserire finalmente Raspadori ma sono passati già 73 minuti ed il Bologna si è preso ormai la scena. Domina. È il solito supplizio degli amarissimi finali, con due soli cambi fino al ruggente minuto 90. Formidabile all’inizio, avvilente quando poco a poco si spegne. Di questo Napoli sono fantastiche ormai solo le attese e le promesse, non lasciano che il ricordo di un’eterna e irrisolta sofferenza".