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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Sarri punito dallo 'Spallettismo"
01.12.2021 19:26 di Napoli Magazine

NAPOLI - Confesso che mi sono stupito. Raramente, specie di questi tempi, mi era capitato di vedere una squadra, il Napoli, giocare al limite della perfezione: brillantezza, manovra fluida, occupazione intelligente del campo, smarcamenti di una precisione svizzera, puntualità negli appoggi, conclusioni a rete. Travolta la Lazio dell'ex comandante (di che cosa, poi?) Sarri che ha impiegato un bel po' prima di capire che c'era un azzurro in particolare che sarebbe stato opportuno limitare nell'azione: Lobotka, spesso finito nell'occhio di una critica malevola. Ebbene, il piccolo slovacco, (un metro settanta per sessantotto chilogrammi) non ha fatto rimpiangere, anzi, un gigante dirompente e determinante qual è Anguissa. Ho ascoltato pareri vacui e letto nefandezze varie. Tipo: Sarri battuto da una squadra che ha giocato come lui predica. Nulla di più esatto, questo è il Napoli del filosofo certaldese e solo suo: triangolazioni veloci in ogni zona del campo e affondo perentori, eliminando quel giro palla in più che consente agli avversari di sistemarsi nel bunker. Nel giorno dedicato a Diego, ha fatto capolino la metempsicosi e così Dries ha fatto il Dios e così accontento anche le iniziative pretesche sulla contiguità di sacro e profano. Commozione per gli effetti sonori e visivi che il SUO stadio ha dedicato al SUO campionissimo eterno. In tribuna, in bella mostra, anche personaggi improbabili fors'anche per pulirsi la coscienza. Napoli è città chiassosa, specie quanto ama. Per indole caratteriale non sono portato all'esuberanza e preferisco più essere che apparire. Tutti i giorni - dal 25 novembre dello scorso anno - celebro in silenzio e nel cuore quell'uomo dono di Dio agli uomini. Con il ricordo sempre vivo di quel mese trascorso insieme con Diego a Siviglia. Giorni scanditi tra il rigore professionale e, momento dopo momento, la conquista di un rapporto amichevole di cui mi onorerò sempre. Ed ora, spazio alle quattro giornate del Napoli, quelle che intercorrono tra la trasferta in casa del Sassuolo (oggi) ed il match casalingo, rognoso sulla carta, con l'Atalanta, quarta forza del campionato. Sei punti come obiettivo. E possibili.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Sarri punito dallo 'Spallettismo"

di Napoli Magazine

01/12/2024 - 19:26

NAPOLI - Confesso che mi sono stupito. Raramente, specie di questi tempi, mi era capitato di vedere una squadra, il Napoli, giocare al limite della perfezione: brillantezza, manovra fluida, occupazione intelligente del campo, smarcamenti di una precisione svizzera, puntualità negli appoggi, conclusioni a rete. Travolta la Lazio dell'ex comandante (di che cosa, poi?) Sarri che ha impiegato un bel po' prima di capire che c'era un azzurro in particolare che sarebbe stato opportuno limitare nell'azione: Lobotka, spesso finito nell'occhio di una critica malevola. Ebbene, il piccolo slovacco, (un metro settanta per sessantotto chilogrammi) non ha fatto rimpiangere, anzi, un gigante dirompente e determinante qual è Anguissa. Ho ascoltato pareri vacui e letto nefandezze varie. Tipo: Sarri battuto da una squadra che ha giocato come lui predica. Nulla di più esatto, questo è il Napoli del filosofo certaldese e solo suo: triangolazioni veloci in ogni zona del campo e affondo perentori, eliminando quel giro palla in più che consente agli avversari di sistemarsi nel bunker. Nel giorno dedicato a Diego, ha fatto capolino la metempsicosi e così Dries ha fatto il Dios e così accontento anche le iniziative pretesche sulla contiguità di sacro e profano. Commozione per gli effetti sonori e visivi che il SUO stadio ha dedicato al SUO campionissimo eterno. In tribuna, in bella mostra, anche personaggi improbabili fors'anche per pulirsi la coscienza. Napoli è città chiassosa, specie quanto ama. Per indole caratteriale non sono portato all'esuberanza e preferisco più essere che apparire. Tutti i giorni - dal 25 novembre dello scorso anno - celebro in silenzio e nel cuore quell'uomo dono di Dio agli uomini. Con il ricordo sempre vivo di quel mese trascorso insieme con Diego a Siviglia. Giorni scanditi tra il rigore professionale e, momento dopo momento, la conquista di un rapporto amichevole di cui mi onorerò sempre. Ed ora, spazio alle quattro giornate del Napoli, quelle che intercorrono tra la trasferta in casa del Sassuolo (oggi) ed il match casalingo, rognoso sulla carta, con l'Atalanta, quarta forza del campionato. Sei punti come obiettivo. E possibili.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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