NAPOLI - Ci sono argomenti e questioni che non andrebbero commentati, ci sono situazioni in cui ognuno per rispetto e buonsenso dovrebbe solo, in silenzio, sperare di non vivere mai più. Quando si parla di calcio non si dovrebbe mai e poi mai parlare di morte ma purtroppo è accaduto; parlo di Ciro Esposito morto a Roma lo scorso 3 maggio. Trovo vergognoso che a distanza di tanto tempo ancora ci siano persone pronte a speculare su questa morte, parlando senza rispetto di un ragazzo che ha perso la vita senza un motivo e scrivendo poi striscioni contro una madre esemplare, che non ha mai gridato vendetta ed è l'unica che cerca la pace dopo tutto questo orrore. Non voglio demonizzare una curva piuttosto che una squadra, perché lo sappiamo che a scrivere o a parlare sono sempre poche persone e non uno stadio intero, ma è giunto il momento di un segnale. Certo questa morte non ha nulla a che vedere con la Roma, i suoi giocatori o la società giallorossa ma, visto che uan piccola parte della curva, un gruppo di persone senza rispetto nè amore alcuno nel cuore, continua a fare gesti orrendi quando occorrerebbe solo silenzio, bene, per tutto questo, la società giallorossa dovrebbe intervenire mostrando solidarietà ad una donna che non solo deve piangere un figlio perso assurdamente, ma deve anche difendersi da assurde accuse per il solo fatto che esprime la sua opinione sulla sua grave perdita, invocando sempre e solo pace. Occorre un segnale.
Maria Mazza
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
16/04/2015 - 17:36
NAPOLI - Ci sono argomenti e questioni che non andrebbero commentati, ci sono situazioni in cui ognuno per rispetto e buonsenso dovrebbe solo, in silenzio, sperare di non vivere mai più. Quando si parla di calcio non si dovrebbe mai e poi mai parlare di morte ma purtroppo è accaduto; parlo di Ciro Esposito morto a Roma lo scorso 3 maggio. Trovo vergognoso che a distanza di tanto tempo ancora ci siano persone pronte a speculare su questa morte, parlando senza rispetto di un ragazzo che ha perso la vita senza un motivo e scrivendo poi striscioni contro una madre esemplare, che non ha mai gridato vendetta ed è l'unica che cerca la pace dopo tutto questo orrore. Non voglio demonizzare una curva piuttosto che una squadra, perché lo sappiamo che a scrivere o a parlare sono sempre poche persone e non uno stadio intero, ma è giunto il momento di un segnale. Certo questa morte non ha nulla a che vedere con la Roma, i suoi giocatori o la società giallorossa ma, visto che uan piccola parte della curva, un gruppo di persone senza rispetto nè amore alcuno nel cuore, continua a fare gesti orrendi quando occorrerebbe solo silenzio, bene, per tutto questo, la società giallorossa dovrebbe intervenire mostrando solidarietà ad una donna che non solo deve piangere un figlio perso assurdamente, ma deve anche difendersi da assurde accuse per il solo fatto che esprime la sua opinione sulla sua grave perdita, invocando sempre e solo pace. Occorre un segnale.
Maria Mazza
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