FOCUS NM - Champions, viaggio alla scoperta delle avversarie del Napoli: formazioni e caratteristiche di Real Madrid, Braga e Union Berlino
NAPOLI – Al Grimaldi Forum di Monaco sono andati in scena i sorteggi per la fase a gironi della Champions League 2023/2024. Il Napoli, testa di serie, sfiderà nel Gruppo C Real Madrid, Braga e Union Berlino. La prima giornata di giocherà il 19/20 settembre 2023. Seconda giornata: 3/4 ottobre 2023. Terza giornata: 24/25 ottobre 2023. Quarta giornata: 7/8 novembre 2023. Quinta giornata: 28/29 novembre 2023. Sesta giornata: 12/13 dicembre 2023.
Ecco alcune curiosità sulle prossime avversarie europee degli azzurri:
REAL MADRID – Il Real Madrid è il primo avversario pescato dai sorteggi per il Napoli in Champions League. Per il club di De Laurentiis è tempo di tornare a sfidare uno dei club più vincenti e seguiti al mondo. Inoltre, le strade degli azzurri e dell’ex Carlo Ancelotti tornano ad incrociarsi, dopo l’avventura del tecnico per due stagioni all’ombra del Vesuvio. Il Real Madrid è una polisportiva composta da una squadra di calcio e una di basket. Nasce nel 1902 con il nome di Madrid Club de Futbol, gli viene assegnato il titolo di Real dal re Alfonso XIII di Spagna nel 1920, insieme alla corona che va a decorare lo stemma. Contro l’Atletico Madrid, il 23 novembre 1947, il Real Madrid fu la prima squadra ad indossare le maglie numerate. E’ tra i club più titolati al mondo, con all’attivo 99 trofei ufficiali: 35 campionati, 20 Coppe di Spagna, una Coppa della Liga, 12 Supercoppe di Spagna e una Coppa Eva Duarte, mentre a livello internazionale ha vinto 14 Coppe dei Campioni-UEFA Champions League, 2 Coppe UEFA, 5 Supercoppe UEFA, 3 Coppe Intercontinentali e 5 Coppe del mondo per club, oltre ad una Coppa Iberoamericana. Nel 1952, venne inciso dal cantante Josè de Aguilar, l’inno storico “Hala Madrid” che ancora oggi risuona al Santiago Bernabeu. “Hala Madrid y nada mas” è l’altro inno dei Blancos. E’ stato composto nel 2014 dal produttore e musicista RedOne, per celebrare la vittoria della “Decima” Coppa dei Campioni. Fu in seguito registrata anche da Placido Domingo, famoso tenore e tifoso madridista. La Ciudad Real Madrid è il centro sportivo dei Blancos. E’ stato costruito durante la prima presidenza di Florentino Perez e inaugurata il 30 settembre 2015. Sorge nei pressi del parco Valdebebas e dell’Aeroporto di Madrid-Barajas: contiene dieci campi da gioco in erba e uno stadio intitolato ad Alfredo Di Stefano, dove attualmente gioca il Real Madrid Castilla, seconda squadra del club. In questo centro si allena anche la squadra di basket, c’è la sede del Real Madrid Tv e le residenze dei calciatori appartenenti alla cantera del club.
SANTIAGO BERNABEU – Prende il nome dallo storico manager, che ha presieduto il club dal 1943 al 1978. Inaugurato nel 1947, può contenere ben 80mila spettatori, oltre che disporre di 245 palchi VIP. Il Santiago Bernabeu è lo stadio più elevato d’Europa: arriva a toccare i 70 metri d’altezza e nel 2006 è diventato il primo stadio del mondo a controllo centralizzato. E’ considerato una delle attrazioni della Capitale spagnola e si trova in uno dei quartieri nord di Madrid, nel distretto Chamartin, lungo il Paseo de la Castellana.
PRECEDENTI - Il Napoli ha giocato contro il Real Madrid in 2 competizioni (Champions League e Coppa dei Campioni), per un totale di quattro partite: 3 vittorie per il Real Madrid e un solo pareggio, con 3 gol fatti e 9 subiti.
LA FORMAZIONE TIPO – Real Madrid (4-3-3): Courtois; Carvajal, Rudiger, Alaba, Camavinga (Fran Garcia); Bellingham, Tchouaméni, Kroos; Valverde, Joselu (Rodrygo), Vinicius. All. Carlo Ancelotti.
Carlo Ancelotti, alla sua ultima stagione prima di approdare sulla panchina del Brasile, deve fare i conti con delle perdite pesantissime: non solo Benzema che è volato in Arabia Saudita, ma anche gli infortuni di Courtois, Militao e Guler. Può contare, però, sulla stella Jude Bellingham, che da trequartista sta mettendo in mostra tutte le sue qualità: in tre giornate ha messo a segno già quattro gol ed è stato premiato come giocatore del mese di agosto.
SPORTING BRAGA – Fondata nel 1921, non ha mai vinto il campionato portoghese: il suo miglior piazzamento è il secondo posto del 2009-2010, alle spalle del Benfica. Nel suo palmares figurano tre Coppe di Portogallo, due Coppa di Lega Portoghese, una Coppa Intertoto, ed una finale di UEFA Europa League, persa contro il Porto. I calciatori del Braga vengono soprannominati Arsenalistas: negli anni 30, l’allenatore József Szabó, dopo aver assistito alla partita dell’Arsenal, convinse la società a cambiare i colori dal verde al bianco e rosso. Tra le rivalità per il club, c’è quella con il Vitoria Guimaraes, vista la vicinanza delle due città e il derby tra le due squadre viene definito Dérbi do Minho. Attualmente, è 13esimo nella classifica della Liga portoghese. Torna in Champions League, dopo 11 anni di assenza.
STADIO COMUNALE DI BRAGA – Dal 30 dicembre 2003, lo Sporting Braga gioca le sue partite casalinghe in quello che viene chiamato Estádio Municipal de Braga. Può contenere più di 30mila spettatori e la particolarità dell’impianto sportivo consiste nell’assenza delle curve, visto che è stato costruito nella cava di Monte do Castro: dietro una delle due porte, infatti, c’è una parete rocciosa. Fu l’architetto Eduardo Souto de Moura a disegnare il progetto dello stadio. Nel gennaio 2005 il presidente dell’IPPAR avviò una pratica per classificare l’impianto come patrimonio nazionale. All’architetto fu riconosciuto anche il Premio Secil de Arquitectura 2004, mentre nel 2006 ricevette il Chicago Athenaeum International Architecture Award.
PRECEDENTI – Il Napoli non ha mai incontrato il Braga in gare ufficiali: l’unico precedente tra le due squadre risale nell’amichevole del 4 agosto 2012, nell’allora San Paolo, che terminò 3-1 per gli azzurri, con una doppietta di Pandev e il gol di Zuniga.
LA FORMAZIONE TIPO – Braga (4-2-3-1): Matheus, Gomez, Fonte, Niakate, Marin, Al Musrati, Moutinho, Rony Lopes, Ricardo Horta, Bruma, Ruiz.
Tra le avversarie del Napoli, sulla carta è quella meno insidiosa, ma può contare su due calciatori decisivi come Bruma e Ricardo Horta, che agiscono sugli esterni. Bruma è un’ala sinistra, ma che può agire anche sulla destra e da trequartista. In due partite, ha segnato un gol. Il capitano, Ricardo Horta, in due partite ha all’attivo due gol e un assist. E’ un’ala sinistra, ma può fare anche la seconda punta e l’ala destra.
UNION BERLINO – Non solo Ancelotti, il Napoli affronterà anche due “italiani”: Robin Gosens e Leonardo Bonucci. Se molte squadre sono conosciute per il blasone e il palmares, l’Union Berlino lo è per l’amore viscerale e simbiotico con i propri tifosi. Il club nasce nel 1906, con la denominazione di Fussballclub Olympia Oberschönweide, l’Union Berlino ha vissuto anni di sofferenza, discriminazione, divisione, scissione e fallimenti, fino alla rinascita e alla definitiva risalita. Tanti gli intrecci tra la storia e il calcio per l’Union Berlino, con divisioni sempre più ampie segnate dal regime nazista e del dopoguerra. Quella dell’Union Berlino è stata una vera lotta al potere e veniva definita la squadra della dissidenza in contrasto con la Dinamo. Negli anni ’60 la rifondazione e l’esordio in Oberliga con il nome di Union Berlino, è stata da sempre vista e definita come la squadra del popolo e dei lavoratori: nonostante i vari soprusi, il legare “di ferro”, tra squadra e società non si è mai spezzato. “Non tutti i supporter dell’Union erano dissidenti, ma tutti i dissidenti tifavano Union”. Anni di alti e bassi fino alla caduta del Muro di Berlino, che ha sancito la fine della DDR e l’inizio di un nuovo ciclo calcistico, celebrato con la storica amichevole con l’Hertha. Dopo la caduta del Muro, il club, però, ha rischiato più volte il fallimento, ma i tifosi non hanno mai mollato e con gesti “eroici” hanno portato avanti questa incredibile storia: dalla ricostruzione dello stadio nel 2008, alla donazione del sangue per raccogliere i soldi necessari per pagare i debiti. Tante iniziative che hanno accompagnato l’Union Berlino nella postazione che occupa, attualmente, in Bundesliga: il primo posto. Dal 1998, l’inno ufficiale è il brano della cantante punk Nina Hager “Eisern Union”. Dal 2000, la mascotte ufficiale è un guerriero in armatura chiamato “Ritter Keule”.
AN DER ALTEN FORSTEREI – Si trova nel quartiere di Kopenick ed è stato costruito nel 1920. E’ un impianto da poco più di 22mila posti, ma solo poco più di 3mila sono posti a sedere: gli altri sono in piedi, su gradinate di cemento. Un’altra particolarità sta nel fatto che si trovi all’interno di un bosco. Negli anni è stato più volte ristrutturato ed anche qui c’è il tocco magico dei tifosi: più di 2mila sostenitori, dal 2007 al 2009, lavorarono gratuitamente per rimodernare le gradinate, mentre la società si fece carico di ricostruire la tribuna centrale. Nel 2009 la Stadionbetriebs AG cedette le azioni sulla struttura a più di 4mila tra soci e sponsor, portando l’impianto sportivo a diventare il primo stadio del calcio professionistico tedesco la cui proprietà è parzialmente soggetta ad azionariato popolare. L’Union Berlino, però, usufruisce anche dell’Olympiastadion, che ospita le partite dell’Hertha, quando non può utilizzare il suo impianto.
I PRECEDENTI – Così come per il Braga, il Napoli non ha mai incrociato in partite ufficiali l’Union Berlino.
LA FORMAZIONE TIPO – Union Berlino (3-5-2): Ronnow, Leite, Knoche (Bonucci), Doekhi, Trimmel (Juranovic), Laidouni. Kral, Aaronson, Gosens, Behrens, Fofana. All: Urs Fischer.
Dall’approdo in Bundesliga, il cammino dell’Union Berlino è stato sempre un crescendo, fino alla storica qualificazione in Champions League, che ha permesso al club di acquistare anche delle notevoli individualità: su tutti l’ex Inter e Atalanta, Robin Gosens che, in sole 2 partite, ha già all’attivo 2 gol (una doppietta contro il Darmstadt). Non solo, a rinforzare ulteriormente la difesa (la migliore dello scorso campionato, con 38 gol subiti al pari del Bayern Monaco), arriva Leonardo Bonucci, dopo la burrascosa fine della sua “storia” alla Juventus. Tra i calciatori da tenere sott’occhio, anche Aaronson e il difensore-goleador Doekhi, che piaceva anche al Napoli, per stessa ammissione del suo agente Seraino Dalgliesh.
Preziosa Lombardi
Napoli Magazine
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