L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, la serenità di Antonio Conte, il sorriso di ADL e il primato di chi gode con sacrificio e passione"
27.01.2025 21:04 di Napoli Magazine
NAPOLI - "Sacrificio e passione" è uno dei cori che mi è rimasto maggiormente in mente dopo lo straordinario successo del Napoli contro la Juventus, perchè sintetizza al meglio cosa è diventata la squadra di Conte. Due concetti che, tra l'altro, appartengono da sempre ad ogni "napoletano vero", per citare un altro refrain dei supporters partenopei, che affrontano la vita cercando di ottenere sempre il massimo dalle proprie esperienze. Eppure le difficoltà non sono mancate. Dall'arbitraggio di Chiffi, a dir poco incomprensibile per i falli impuniti concessi agli avversari, fino al gol beffa di Kolo Muani, giunto grazie ad un fortunoso rimpallo generato da Anguissa. Seppur sotto di un gol, il Napoli non si è scomposto. Ha continuato, con umiltà, a macinare gioco, azioni, baricentro altro e superiorità numerica fino al gol perentorio di testa di Anguissa, senza fermarsi ed ottenendo il 2-1 grazie ad un ottimo tiro dagli undici metri di Lukaku, dopo che Locatelli aveva letteralmente falciato McTominay (per un attimo ho pensato: "Vuoi vedere che non dà nemmeno questo fallo?", ma sarebbe stato uno scandalo mondiale). Ed a tal proposito ho visto finalmente un Conte irritato nei confronti di chi prova a sminuire le qualità di questi ragazzi. Il Napoli è primo con merito, decimato da infortuni e calciomercato, e nonostante questo aspetto dimostra di essere più forte delle avversità, perchè anche nelle cosiddette seconde linee giganteggia e fa male agli avversari. Penso a Spinazzola, che non ha fatto per nulla rimpiangere Olivera, o allo stesso Juan Jesus, che ha stretto i denti fino al termine dell'incontro nonostante i crampi. Ma non solo loro. Meret che neutralizza Yildiz, Rrahmani e Di Lorenzo sempre sul pezzo, Anguissa e McTominay a tutto campo, mentre Politano e Neres ripulivano le corsie laterali in lungo e largo. Non c'è che dire, il gruppo creato da Conte ha la sua anima: cinica, concreta e, per certi versi, spietata. Un pò come Lukaku, tirato finalmente a lucido, e che segna un altro pesantissimo gol che vale tre punti d'oro. Crolla così la Juventus, non più imbattuta. Prima o poi doveva succedere, anche se Thiago Motta nel complimentarsi con i padroni di casa ha voluto (erroneamente) ricordare che il Napoli può preparare gli incontri con la settimana tipo. E le assenze? E la partenza del georgiano? Ah, su Khvicha devo dire che ho apprezzato le parole del tecnico, che nell'augurare le migliori fortune all'ex 77 e alla sua famiglia non ha mancato di mostrare la sua delusione umana per la trattativa segreta portata avanti nel corso degli ultimi sei mesi. Mancanza di tatto e di sensibilità, poca riconoscenza verso chi ha voluto la sua conferma ad inizio campionato insieme a quella di Di Lorenzo, ma se il capitano è rinato, e nel post gara si è presentato insieme alla figlia Azzurra (attentissima nel seguire le domande dei giornalisti e le risposte del papà), Khvicha ha preferito non lasciarsi scappare gli 11 milioni di euro stagionali parigini. Poco conta se la gente fatica a riconoscerlo, a sorridere ci pensa il conto in banca. Ma tornando al Maradona, devo dirvi che ho gradito anche molto scrutare il sorriso sul volto del presidente De Laurentiis, che ho incrociato poco prima di lasciare lo stadio al termine delle conferenze stampa. Un primato tutto da godere, con i puntelli che arriveranno considerando però che chi attualmente è nella rosa merita elogi e considerazione. Intanto riecheggia nell'anima quel "Sarò con te", perchè in fondo, seppur continuando a mettere sempre più "fieno in cascina" (di questo passo ne serviranno almeno due o tre di cascine), abbiamo tutti un sogno nel cuore.
 
 
Antonio Petrazzuolo
 
Napoli Magazine
 
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27/01/2025 - 21:04

NAPOLI - "Sacrificio e passione" è uno dei cori che mi è rimasto maggiormente in mente dopo lo straordinario successo del Napoli contro la Juventus, perchè sintetizza al meglio cosa è diventata la squadra di Conte. Due concetti che, tra l'altro, appartengono da sempre ad ogni "napoletano vero", per citare un altro refrain dei supporters partenopei, che affrontano la vita cercando di ottenere sempre il massimo dalle proprie esperienze. Eppure le difficoltà non sono mancate. Dall'arbitraggio di Chiffi, a dir poco incomprensibile per i falli impuniti concessi agli avversari, fino al gol beffa di Kolo Muani, giunto grazie ad un fortunoso rimpallo generato da Anguissa. Seppur sotto di un gol, il Napoli non si è scomposto. Ha continuato, con umiltà, a macinare gioco, azioni, baricentro altro e superiorità numerica fino al gol perentorio di testa di Anguissa, senza fermarsi ed ottenendo il 2-1 grazie ad un ottimo tiro dagli undici metri di Lukaku, dopo che Locatelli aveva letteralmente falciato McTominay (per un attimo ho pensato: "Vuoi vedere che non dà nemmeno questo fallo?", ma sarebbe stato uno scandalo mondiale). Ed a tal proposito ho visto finalmente un Conte irritato nei confronti di chi prova a sminuire le qualità di questi ragazzi. Il Napoli è primo con merito, decimato da infortuni e calciomercato, e nonostante questo aspetto dimostra di essere più forte delle avversità, perchè anche nelle cosiddette seconde linee giganteggia e fa male agli avversari. Penso a Spinazzola, che non ha fatto per nulla rimpiangere Olivera, o allo stesso Juan Jesus, che ha stretto i denti fino al termine dell'incontro nonostante i crampi. Ma non solo loro. Meret che neutralizza Yildiz, Rrahmani e Di Lorenzo sempre sul pezzo, Anguissa e McTominay a tutto campo, mentre Politano e Neres ripulivano le corsie laterali in lungo e largo. Non c'è che dire, il gruppo creato da Conte ha la sua anima: cinica, concreta e, per certi versi, spietata. Un pò come Lukaku, tirato finalmente a lucido, e che segna un altro pesantissimo gol che vale tre punti d'oro. Crolla così la Juventus, non più imbattuta. Prima o poi doveva succedere, anche se Thiago Motta nel complimentarsi con i padroni di casa ha voluto (erroneamente) ricordare che il Napoli può preparare gli incontri con la settimana tipo. E le assenze? E la partenza del georgiano? Ah, su Khvicha devo dire che ho apprezzato le parole del tecnico, che nell'augurare le migliori fortune all'ex 77 e alla sua famiglia non ha mancato di mostrare la sua delusione umana per la trattativa segreta portata avanti nel corso degli ultimi sei mesi. Mancanza di tatto e di sensibilità, poca riconoscenza verso chi ha voluto la sua conferma ad inizio campionato insieme a quella di Di Lorenzo, ma se il capitano è rinato, e nel post gara si è presentato insieme alla figlia Azzurra (attentissima nel seguire le domande dei giornalisti e le risposte del papà), Khvicha ha preferito non lasciarsi scappare gli 11 milioni di euro stagionali parigini. Poco conta se la gente fatica a riconoscerlo, a sorridere ci pensa il conto in banca. Ma tornando al Maradona, devo dirvi che ho gradito anche molto scrutare il sorriso sul volto del presidente De Laurentiis, che ho incrociato poco prima di lasciare lo stadio al termine delle conferenze stampa. Un primato tutto da godere, con i puntelli che arriveranno considerando però che chi attualmente è nella rosa merita elogi e considerazione. Intanto riecheggia nell'anima quel "Sarò con te", perchè in fondo, seppur continuando a mettere sempre più "fieno in cascina" (di questo passo ne serviranno almeno due o tre di cascine), abbiamo tutti un sogno nel cuore.
 
 
Antonio Petrazzuolo
 
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