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MR Z - A cosa servono le polemiche?
07.12.2021 20:16 di Napoli Magazine

NAPOLI - A che cosa servono le polemiche? A niente, direi. Leggo da qualche parte, soprattutto navigando sui social, attacchi allo staff medico del Napoli a causa dei tanti infortuni muscolari che hanno colpito negli ultimi tempi giocatori della rosa. Francamente non so se quel che è accaduto sia dipeso dal caso fortuito, dall’eccessiva utilizzazione dei calciatori che fra squadre di club e Nazionali giocano ormai quasi sempre due volte alla settimana o da altri fattori. Quel che invece so per certo è che il Napoli in questa fase della stagione ha bisogno di serenità e non servono polemiche di alcun genere. Spalletti sulla faccenda ha dimostrato una serietà estrema. Non ha mai fatto cenno, neppure in caso di sconfitta, alle tante assenze, non ha mai cercato giustificazioni a prestazioni deficitarie della sua squadra, si è assunto fino in fondo le responsabilità che gli competono (e anche di più) quale allenatore. La questione prioritaria in questo momento non è dare risposte alle domande relative agli infortuni. Serve soltanto superare le difficoltà, rimettere in sesto gli infortunati e ricominciare a macinare gioco e punti. D’altro canto, si sa, quello degli incidenti dei calciatori è un andamento più o meno ricorrente. Tutte le squadre hanno periodi dell’anno in cui gli infortuni si susseguono e mettono in difficoltà gli allenatori. Molto più grave, direi, è l’assenza per quel che riguarda il Napoli, dei suoi uomini che saranno impegnati nella Coppa d’Africa, una competizione che si svolge a metà della stagione, in pieno inverno e che costringe giocatori fondamentali come Osimhen (se ce la farà), Koulibaly, Anguissa e Ounas a doversi sradicare dal luogo di residenza, trasferirsi in un altro continente dove ci sono climi e alimentazione diversi e ritornare a Napoli non si sa bene quando. Vedo questo come il principale problema per il prossimo futuro. Se le Federazioni continentali e la Fifa si rendessero conto che i ritmi sono diventati troppo massacranti e che certe manifestazioni andrebbero organizzate con più prudenza e lungimiranza, non staremmo ora qui a pensare che il Napoli dovrà presto rinunciare a diversi tra i suoi uomini migliori e che quando gli stessi troneranno a indossare la maglia azzurra, perderanno altro tempo prima di ritrovare stimoli, ambientazione e forma fisica.

 


Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine 

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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MR Z - A cosa servono le polemiche?

di Napoli Magazine

07/12/2024 - 20:16

NAPOLI - A che cosa servono le polemiche? A niente, direi. Leggo da qualche parte, soprattutto navigando sui social, attacchi allo staff medico del Napoli a causa dei tanti infortuni muscolari che hanno colpito negli ultimi tempi giocatori della rosa. Francamente non so se quel che è accaduto sia dipeso dal caso fortuito, dall’eccessiva utilizzazione dei calciatori che fra squadre di club e Nazionali giocano ormai quasi sempre due volte alla settimana o da altri fattori. Quel che invece so per certo è che il Napoli in questa fase della stagione ha bisogno di serenità e non servono polemiche di alcun genere. Spalletti sulla faccenda ha dimostrato una serietà estrema. Non ha mai fatto cenno, neppure in caso di sconfitta, alle tante assenze, non ha mai cercato giustificazioni a prestazioni deficitarie della sua squadra, si è assunto fino in fondo le responsabilità che gli competono (e anche di più) quale allenatore. La questione prioritaria in questo momento non è dare risposte alle domande relative agli infortuni. Serve soltanto superare le difficoltà, rimettere in sesto gli infortunati e ricominciare a macinare gioco e punti. D’altro canto, si sa, quello degli incidenti dei calciatori è un andamento più o meno ricorrente. Tutte le squadre hanno periodi dell’anno in cui gli infortuni si susseguono e mettono in difficoltà gli allenatori. Molto più grave, direi, è l’assenza per quel che riguarda il Napoli, dei suoi uomini che saranno impegnati nella Coppa d’Africa, una competizione che si svolge a metà della stagione, in pieno inverno e che costringe giocatori fondamentali come Osimhen (se ce la farà), Koulibaly, Anguissa e Ounas a doversi sradicare dal luogo di residenza, trasferirsi in un altro continente dove ci sono climi e alimentazione diversi e ritornare a Napoli non si sa bene quando. Vedo questo come il principale problema per il prossimo futuro. Se le Federazioni continentali e la Fifa si rendessero conto che i ritmi sono diventati troppo massacranti e che certe manifestazioni andrebbero organizzate con più prudenza e lungimiranza, non staremmo ora qui a pensare che il Napoli dovrà presto rinunciare a diversi tra i suoi uomini migliori e che quando gli stessi troneranno a indossare la maglia azzurra, perderanno altro tempo prima di ritrovare stimoli, ambientazione e forma fisica.

 


Mario Zaccaria

 

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