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RADIO CRC - Avv. Testa: "Maxischermi per Udinese-Napoli? La sentenza ha confermato la correttezza dell’operato della società azzurra"
15.10.2024 10:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Su CRC nel corso della trasmissione “Buongiorno Napoli” è intervenuto l’avvocato Arturo Testa, legale difensore della SSC Napoli: "Con grande soddisfazione ieri è stata depositata la sentenza da parte della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale della Campania. Tutto ha avuto inizio con la procura contabile, che aveva messo in dubbio l’attività svolta dalla società in relazione alla partita scudetto Udinese-Napoli, per impossibilità di usare lo stadio Maradona per altri eventi, se non esclusivamente per le partite casalinghe. Da qui ne ha fatto derivare un utilizzo illecito di fondi pubblici, mettendo in discussione la devoluzione in beneficenza del ricavato, così come è stato invece deciso e stabilito correttamente dalla società. Su questi punti la sentenza è stata lapidaria nel confermare la correttezza integrale dell’operato della società, con possibilità di utilizzo in via esclusiva dell’impianto. La società fin dall’inizio, nel decidere questa iniziativa di carattere privato – anche per migliorare quelle che potevano essere problematiche di ordine pubblico connesse al festeggiamento dello scudetto –, ha deciso l’organizzazione presso il Maradona prevedendo che il ricavato dei biglietti, venduti ad un prezzo simbolico, sarebbe stato utilizzato per la sola copertura dei costi e tutto il resto sarebbe stato devoluto in beneficenza. Fu individuata, tra le tante associazioni, quella di “Maestri di Strada”, ai quali fu poi donato tutto ciò che era residuato, al netto delle spese sostenute per l’installazione dei maxi schermi e tutto quant’altro necessario per garantire l’evento in streaming. Non fu una decisione assunta direttamente dalla Prefettura, ma un’iniziativa che il Presidente De Laurentiis ebbe nel corso delle riunioni in Prefettura con tutti gli enti coinvolti. Per risolvere le problematiche di ordine pubblico, mise a disposizione lo Stadio Maradona così da preservare le questioni legate all’afflusso di pubblico atteso nel caso auspicato di festeggiamenti all’esito della partita. Non fu una decisione degli organi pubblici, ma direttamente della società che fu comunicata nel corso di quelle riunioni. Le azioni della Corte dei Conti sono su iniziativa della procura contabile, attivata dalla segnalazione. L’aspetto più importante è che la Corte ha confermato che durante tutto il corso delle stagioni sportive la titolarità dell’impianto Maradona spetta in via esclusiva al Napoli, così come previsto in convenzione. Quindi questo ha fatto cadere la tesi della procura, che invece riteneva che fosse, in quanto proprietà, della disponibilità del Comune. È stato anche sottolineato come al Comune spetti il periodo residuale dalla fine del campionato fino all’inizio del ritiro, che è il periodo in cui vengono svolti i concerti. Questa sentenza può diventare un precedente? Assolutamente sì, accogliendo le nostre tesi ha confermato che nell’era attuale il luogo che si rileva è quello in cui viene goduto lo spettacolo e non quello in cui sono presenti i calciatori o lo spettacolo. Da oggi è riconosciuta la disponibilità e la possibilità della società di utilizzare l’impianto in qualsiasi tipo di manifestazione anche se il Napoli non sarà presente fisicamente in campo".

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15/10/2024 - 10:00

NAPOLI - Su CRC nel corso della trasmissione “Buongiorno Napoli” è intervenuto l’avvocato Arturo Testa, legale difensore della SSC Napoli: "Con grande soddisfazione ieri è stata depositata la sentenza da parte della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale della Campania. Tutto ha avuto inizio con la procura contabile, che aveva messo in dubbio l’attività svolta dalla società in relazione alla partita scudetto Udinese-Napoli, per impossibilità di usare lo stadio Maradona per altri eventi, se non esclusivamente per le partite casalinghe. Da qui ne ha fatto derivare un utilizzo illecito di fondi pubblici, mettendo in discussione la devoluzione in beneficenza del ricavato, così come è stato invece deciso e stabilito correttamente dalla società. Su questi punti la sentenza è stata lapidaria nel confermare la correttezza integrale dell’operato della società, con possibilità di utilizzo in via esclusiva dell’impianto. La società fin dall’inizio, nel decidere questa iniziativa di carattere privato – anche per migliorare quelle che potevano essere problematiche di ordine pubblico connesse al festeggiamento dello scudetto –, ha deciso l’organizzazione presso il Maradona prevedendo che il ricavato dei biglietti, venduti ad un prezzo simbolico, sarebbe stato utilizzato per la sola copertura dei costi e tutto il resto sarebbe stato devoluto in beneficenza. Fu individuata, tra le tante associazioni, quella di “Maestri di Strada”, ai quali fu poi donato tutto ciò che era residuato, al netto delle spese sostenute per l’installazione dei maxi schermi e tutto quant’altro necessario per garantire l’evento in streaming. Non fu una decisione assunta direttamente dalla Prefettura, ma un’iniziativa che il Presidente De Laurentiis ebbe nel corso delle riunioni in Prefettura con tutti gli enti coinvolti. Per risolvere le problematiche di ordine pubblico, mise a disposizione lo Stadio Maradona così da preservare le questioni legate all’afflusso di pubblico atteso nel caso auspicato di festeggiamenti all’esito della partita. Non fu una decisione degli organi pubblici, ma direttamente della società che fu comunicata nel corso di quelle riunioni. Le azioni della Corte dei Conti sono su iniziativa della procura contabile, attivata dalla segnalazione. L’aspetto più importante è che la Corte ha confermato che durante tutto il corso delle stagioni sportive la titolarità dell’impianto Maradona spetta in via esclusiva al Napoli, così come previsto in convenzione. Quindi questo ha fatto cadere la tesi della procura, che invece riteneva che fosse, in quanto proprietà, della disponibilità del Comune. È stato anche sottolineato come al Comune spetti il periodo residuale dalla fine del campionato fino all’inizio del ritiro, che è il periodo in cui vengono svolti i concerti. Questa sentenza può diventare un precedente? Assolutamente sì, accogliendo le nostre tesi ha confermato che nell’era attuale il luogo che si rileva è quello in cui viene goduto lo spettacolo e non quello in cui sono presenti i calciatori o lo spettacolo. Da oggi è riconosciuta la disponibilità e la possibilità della società di utilizzare l’impianto in qualsiasi tipo di manifestazione anche se il Napoli non sarà presente fisicamente in campo".