VICTOR - Osimhen: "In estate non ho mai pensato di lasciare il Napoli, ma è stato molto difficile rifiutare l'offerta enorme dell'Al Hilal, mi avrebbe cambiato la vita"
NAPOLI - Victor Osimhen, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "The Obi One Podcast" dell'ex centrocampista del Chelsea John Obi Mikel: "Devo essere sincero, non avevo mai pensato di andarmene l'estate scorsa perché il Napoli voleva trattenermi. Offerta dell'Al Hilal? Era folle, ogni volta che rifiutavo incrementavano la proposta economica, ancora e ancora. Era davvero clamorosa, mi avrebbe cambiato la vita e loro non si fermavano più. Ma alla fine gli ho detto: no ragazzi, resto qui. Se adesso voglio continuare a giocare in Europa? Ma certo. Ho avuto dei colloqui ad agosto, per me era una decisione enorme da prendere. Ho parlato col Napoli e abbiamo deciso insieme di rifiutare. Non volevo che la gente pensasse che volessi andarmene. E' stata una decisione positiva per la mia carriera. Per quanto a calcio si giochi anche per soldi, c'è anche tanto altro. Non ho una squadra preferita in Premier League, ma ho due magliette: quella del Chelsea e quella del Manchester United. Tanti amici miei sono tifosi del Chelsea, un po' di meno lo sono dello United. La Preamier League è il campionato più apprezzato e seguito da ogni calciatore africano, è un campionato notevole. A Napoli l'atmosfera è fantastica, non solo quando entri in campo ma già quando lasci l'hotel. Specialmente nella serate di Champions League. Contro il Liverpool fu una serata fantastica. Quando arrivammo allo stadio c'erano fumogeni ovunque e i tifosi picchiavano sul nostro bus. Come giocatore vedi questa atmosfera e vuoi andare in campo immediatamente. Maradona? Non ho mai visto il suo murales, non ci sono mai stato. Non posso camminare nel centro di Napoli. I tifosi sono fuori dal centro d'allenamento con qualsiasi condizioni per fare una foto o per un autografo. Ma se vado a mangiare una pizza non pago, quando provo a pagare mi dicono di no e mi ringraziano per quello che stavo facendo della città. Spalletti? Quando si stava per avvicinare il momento dello Scudetto, ci ha mandato un lungo messaggio emozionante. Non è nato a Napoli ma sapeva tutto di questa città, del club e delle sue tradizioni. Ci ha evidenziato cosa avesse potuto significare vincere uno Scudetto qui. Ci ha fatto venire la pelle d'oca, non avevo mai vinto un trofeo. A quel punto volevo vincere, fu una grande motivazione e fu un punto di svolta. Da quel momento in poi affrontammo ogni gara dando il massimo per via di quelle parole che Spalletti dedicò tutti i giocatori. Contro la Juventus all'intervallo ci fece alzare tutti in piedi, ci guardò negli occhi e ci disse di aver allenato più di mille partite ma non aveva mai vinto un trofeo. Ci disse che non voleva essere ricordato come l'allenatore senza trofei così come noi giocatori non volevamo essere ricordati come quelli che non avevano vinto nulla. Ci disse che avevamo un'opportunità per cambiare la nostra vita, di scrivere il nostro nome nei libri di storia. Ci disse, vincete questa partita e quando torneremo all'aeroporto capirete quello che vi sto dicendo. Lo Scudetto? Aver vinto uno Scudetto col Napoli è una grande cosa per me, la gente mi ferma per strada per ringraziarmi. È incredibile".