NAPOLI - È tutta questione di… fiducia. In questo calcio italiano pieno di scontenti, c'è l’idea del Napoli e di Sarri di mettersi a servizio della gioia. Immersi nella felicità che si prova quando assisti a partite così, il proprio ruolo e la conoscenza arrivano dopo aver individuato come comunicare agli altri la propria allegria per il gioco del pallone. Ci sono giorni in cui il Napoli e chi lo sostiene sono fieri delle loro partite e altri in cui, osservando ciò che accade con i tonfi in difesa, non capiscono. È l’altra faccia della spumeggiante stagione del Napoli, che si sta facendo apprezzare pure al di là dei confini nazionali per la grande bellezza e l’interpretazione del suo meccanismo d’attacco: una micidiale sintesi, secondo gli autorevoli francesi dell’Equipe (che lo hanno descritto come un “tiki taka verticale”), tra il modello spagnolo e quello tedesco. Tutti pazzi per Maurizio Sarri e le sue innovative idee, insomma: che coniugano il possesso di palla con il pressing alto e la vocazione sempre offensiva della sua squadra, non a caso la più prolifica (81 gol segnati, 102 in stagione) della serie A e l’unica in Europa a vantare addirittura quattro giocatori già in doppia cifra: Mertens, Insigne, Hamsik e Callejon. Nonostante i meritati elogi e i numeri da record, però, neppure questa stagione si concluderà per gli azzurri con la soddisfazione di una vittoria finale: eccetto, ovviamente, lo scudetto solo platonico del calcio spettacolo. Per la cronaca, il Napoli ha sconfitto il Cagliari 3-1, Mertens ha segnato due gol, ha segnato sul suo calendario i 30 anni e sul suo personalissimo cartellino 30 gol stagionali. Il tabellino chiude con la rete di Insigne e il pallone incassato al 90esimo dalla difesa napoletana. La partita s’è, invece, conclusa con le maledizioni di Sarri per il gol preso. Il resto è l’attesa del sorpasso alla Roma, quello vero.
Toni Iavarone
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
08/05/2024 - 11:00
NAPOLI - È tutta questione di… fiducia. In questo calcio italiano pieno di scontenti, c'è l’idea del Napoli e di Sarri di mettersi a servizio della gioia. Immersi nella felicità che si prova quando assisti a partite così, il proprio ruolo e la conoscenza arrivano dopo aver individuato come comunicare agli altri la propria allegria per il gioco del pallone. Ci sono giorni in cui il Napoli e chi lo sostiene sono fieri delle loro partite e altri in cui, osservando ciò che accade con i tonfi in difesa, non capiscono. È l’altra faccia della spumeggiante stagione del Napoli, che si sta facendo apprezzare pure al di là dei confini nazionali per la grande bellezza e l’interpretazione del suo meccanismo d’attacco: una micidiale sintesi, secondo gli autorevoli francesi dell’Equipe (che lo hanno descritto come un “tiki taka verticale”), tra il modello spagnolo e quello tedesco. Tutti pazzi per Maurizio Sarri e le sue innovative idee, insomma: che coniugano il possesso di palla con il pressing alto e la vocazione sempre offensiva della sua squadra, non a caso la più prolifica (81 gol segnati, 102 in stagione) della serie A e l’unica in Europa a vantare addirittura quattro giocatori già in doppia cifra: Mertens, Insigne, Hamsik e Callejon. Nonostante i meritati elogi e i numeri da record, però, neppure questa stagione si concluderà per gli azzurri con la soddisfazione di una vittoria finale: eccetto, ovviamente, lo scudetto solo platonico del calcio spettacolo. Per la cronaca, il Napoli ha sconfitto il Cagliari 3-1, Mertens ha segnato due gol, ha segnato sul suo calendario i 30 anni e sul suo personalissimo cartellino 30 gol stagionali. Il tabellino chiude con la rete di Insigne e il pallone incassato al 90esimo dalla difesa napoletana. La partita s’è, invece, conclusa con le maledizioni di Sarri per il gol preso. Il resto è l’attesa del sorpasso alla Roma, quello vero.
Toni Iavarone
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