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PRESS CONFERENCE - Lecce, Gotti: "La partita col Napoli è importante, poi si penserà al futuro, il 13° posto vale a livello economico e di prestigio"
25.05.2024 13:07 di Napoli Magazine

LECCE - Luca Gotti, allenatore del Lecce, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Se è andata meglio del previsto o già lo percepivo dal potenziale della squadra? La percezione era quella che ci sarebbe stato da lottare fino all’ultimo secondo dell'ultima partita anche per il numero di squadre coinvolte. Quello che è venuto dopo è stato una sorpresa in positivo, ma la percezione di avere gli strumenti per raggiungere l'obiettivo e per avere il successo finale magari all'ultimo secondo, è ciò che ci ha portato ad accettare la sfida a testa alta e con coraggio. Come arriva l’Italia al campionato europeo e cosa penso del successo dell’Atalanta? Sul campionato europeo, non lo so. Si riazzerano tante cose, le competizioni per nazionali sono molto diverse dalle competizioni per club. Quello che è successo però mercoledì sera è una cosa bellissima, l’Atalanta che vince in quel modo l’Europa League è una cosa meravigliosa, ma tutto il lavoro della società, dell'allenatore, dei calciatori sarebbe stato esattamente lo stesso identico lavoro anche perdendo quella partita, non è quella singola partita che deve a noi addetti ai lavori far cambiare le opinioni, eventualmente cambia la percezione che c'è all'esterno di quella singola partita. Tendenzialmente, noi italiani abbiamo questa cosa del vedere l'erba del vicino più verde. Leggevo che gli algoritmi avevano detto che la Champions League sarebbe stata vinta dal Manchester City, che l'Europa League sarebbe stata vinta dal Liverpool,  e quindi cambiano anche i parametri economici della divisione dei soldi. Mi sembra che noi Serie A, noi sistema italiano siamo comunque in grado di competere ad un ottimo livello. Tornando al mio piccolo orticello, rivedo la partita che fa il Lecce contro l’Atalanta  e vedo un Lecce che prova a dare fastidio all'Atalanta e ci riesce, poi magari abbiamo qualche limite e non riusciamo a sfruttare qualche occasioni che ci siamo creati, ma vedo che una squadra gigantesca che non ha perso nessuna partita nella stagione quest'anno (il Bayer Leverkusen, ndr) ha fatto molta più fatica a dare fastidio all'Atalanta. E allora su queste cose faccio delle riflessioni professionali. Che merito mi do? Il mio merito è quello di aver accettato questa sfida in un momento particolarmente difficile e complicato, questo è il vero merito, ma è collegato a quella percezione di cui parlavamo prima. Poi, in realtà, quando si raggiungono degli obiettivi, per il Lecce questo è l'Obiettivo, il merito è il noi prima persona plurale. Non c'è una prima persona singolare, perchè da soli non si fa nulla, direi guardando il simbolo che abbiamo, Kipling ne "Il Libro della Giungla" ci racconta che la forza del branco è il lupo, ma la forza del lupo è il branco. Noi, quindi. Se il tredicesimo posto è uno stimolo? Io che devo occuparmi della mia squadra, ho un tema fortissimo di mentalità, soprattutto se hai a che fare con ragazzi giovani che devono fare un percorso e magari non si sono ancora costituiti uno spessore professionale di un certo tipo. Il tema della mentalità è importantissimo e dopo una partita giocata non al massimo delle nostre possibilità contro l’Udinese, il tema della mentalità è satto determinante ogni giorno, abbiamo cercato di preparato la partita con l’Atalanta come se fosse una finale. E questa settimana in vista del Napoli, se aveste visto gli allenamenti, non c'è nessuna differenza rispetto ad 8/9 giornate fa, deve essere preparata con un focus e una mentalità per andare a cercare di dare il massimo di quello che possiamo. Poi c'è il tema del tredicesimo posto, un tema di prestigio e anche economico. La società ha sensibilizzato la squadra anche da questo punto di vista, ma queste sono anche motivazioni esterne, la mentalità si acquisisce creandosi le motivazioni interne. Se c’è un appuntamento fissato con la dirigenza per il rinnovo? La settimana prossima ci mettiamo a discutere, principalmente la colpa è mia, ma va in coda a quello che ho appena finito di dire, perchè per me la partita col Napoli è importante. Quindi, prima finiamo il nostro percorso e poi quando vorranno, sono a totale disposizione per sederci insieme discutere. Se Berisha giocherà titolare contro il Napoli? Riguardo a domani, ho qualche dubbio più del solito. Normalmente arrivo che devo sistemare una casella, due caselle che mi tengo anche io per non andare avanti per integralismi mentali e allora mi tengo sempre qualche dubbio fino all'ultimo. Per domani di dubbi ne ho più di uno. Pierotti? Non so dire dove può arrivare, ce lo dirà il tempo, ma posso dire con certezza che il ragazzo ci sta mettendo una applicazione encomiabile, si impegna e dà tutto quello che può dare, ma lo si vede anche quando entra 30 secondi o per 15-20 minuti, si vede che prova a dare tutto se stesso. La Serie A per ragazzi giovani che arrivano dall'altra parte del mondo non è facile da affrontare, bisogna metabolizzare alcuni piccoli  gradini della crescita e bisogna fare un percorso, ma il ragazzo mi sembra che abbiauna forma mentis per poter fare  questo percorso, poi solo il campo ci può dare risposte, perchè sono stato tante volte deluso rispetto alle aspettative che avevo e tante volte invece sono stato sorpreso, perchè poi i ragazzi sono più plastici di quello che noi ci immaginiamo e ci sorprendono. Krstovic? Valuto la prestazione, come contribuisce alle due fasi di gioco, come si integra all'interno del gioco con gli altri 10 che ci sono in campo in quel momento  contemporaneamente e da questo punto di vista non posso dire che Krstovic sia molto mancato. Se posso avere un merito rispetto a questa cosa è il fatto di aver sottolineato questo aspetto, cioè l'importanza del garantire a se stesso in primis e poi a tutti noi la prestazione. Poi, il gol, lo score, il tabellino finale ceh magari condiziona la visione di altri, arriva di conseguenza, ma lui deve avere il pensiero nel garantire la prestazione".

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25/05/2024 - 13:07

LECCE - Luca Gotti, allenatore del Lecce, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Se è andata meglio del previsto o già lo percepivo dal potenziale della squadra? La percezione era quella che ci sarebbe stato da lottare fino all’ultimo secondo dell'ultima partita anche per il numero di squadre coinvolte. Quello che è venuto dopo è stato una sorpresa in positivo, ma la percezione di avere gli strumenti per raggiungere l'obiettivo e per avere il successo finale magari all'ultimo secondo, è ciò che ci ha portato ad accettare la sfida a testa alta e con coraggio. Come arriva l’Italia al campionato europeo e cosa penso del successo dell’Atalanta? Sul campionato europeo, non lo so. Si riazzerano tante cose, le competizioni per nazionali sono molto diverse dalle competizioni per club. Quello che è successo però mercoledì sera è una cosa bellissima, l’Atalanta che vince in quel modo l’Europa League è una cosa meravigliosa, ma tutto il lavoro della società, dell'allenatore, dei calciatori sarebbe stato esattamente lo stesso identico lavoro anche perdendo quella partita, non è quella singola partita che deve a noi addetti ai lavori far cambiare le opinioni, eventualmente cambia la percezione che c'è all'esterno di quella singola partita. Tendenzialmente, noi italiani abbiamo questa cosa del vedere l'erba del vicino più verde. Leggevo che gli algoritmi avevano detto che la Champions League sarebbe stata vinta dal Manchester City, che l'Europa League sarebbe stata vinta dal Liverpool,  e quindi cambiano anche i parametri economici della divisione dei soldi. Mi sembra che noi Serie A, noi sistema italiano siamo comunque in grado di competere ad un ottimo livello. Tornando al mio piccolo orticello, rivedo la partita che fa il Lecce contro l’Atalanta  e vedo un Lecce che prova a dare fastidio all'Atalanta e ci riesce, poi magari abbiamo qualche limite e non riusciamo a sfruttare qualche occasioni che ci siamo creati, ma vedo che una squadra gigantesca che non ha perso nessuna partita nella stagione quest'anno (il Bayer Leverkusen, ndr) ha fatto molta più fatica a dare fastidio all'Atalanta. E allora su queste cose faccio delle riflessioni professionali. Che merito mi do? Il mio merito è quello di aver accettato questa sfida in un momento particolarmente difficile e complicato, questo è il vero merito, ma è collegato a quella percezione di cui parlavamo prima. Poi, in realtà, quando si raggiungono degli obiettivi, per il Lecce questo è l'Obiettivo, il merito è il noi prima persona plurale. Non c'è una prima persona singolare, perchè da soli non si fa nulla, direi guardando il simbolo che abbiamo, Kipling ne "Il Libro della Giungla" ci racconta che la forza del branco è il lupo, ma la forza del lupo è il branco. Noi, quindi. Se il tredicesimo posto è uno stimolo? Io che devo occuparmi della mia squadra, ho un tema fortissimo di mentalità, soprattutto se hai a che fare con ragazzi giovani che devono fare un percorso e magari non si sono ancora costituiti uno spessore professionale di un certo tipo. Il tema della mentalità è importantissimo e dopo una partita giocata non al massimo delle nostre possibilità contro l’Udinese, il tema della mentalità è satto determinante ogni giorno, abbiamo cercato di preparato la partita con l’Atalanta come se fosse una finale. E questa settimana in vista del Napoli, se aveste visto gli allenamenti, non c'è nessuna differenza rispetto ad 8/9 giornate fa, deve essere preparata con un focus e una mentalità per andare a cercare di dare il massimo di quello che possiamo. Poi c'è il tema del tredicesimo posto, un tema di prestigio e anche economico. La società ha sensibilizzato la squadra anche da questo punto di vista, ma queste sono anche motivazioni esterne, la mentalità si acquisisce creandosi le motivazioni interne. Se c’è un appuntamento fissato con la dirigenza per il rinnovo? La settimana prossima ci mettiamo a discutere, principalmente la colpa è mia, ma va in coda a quello che ho appena finito di dire, perchè per me la partita col Napoli è importante. Quindi, prima finiamo il nostro percorso e poi quando vorranno, sono a totale disposizione per sederci insieme discutere. Se Berisha giocherà titolare contro il Napoli? Riguardo a domani, ho qualche dubbio più del solito. Normalmente arrivo che devo sistemare una casella, due caselle che mi tengo anche io per non andare avanti per integralismi mentali e allora mi tengo sempre qualche dubbio fino all'ultimo. Per domani di dubbi ne ho più di uno. Pierotti? Non so dire dove può arrivare, ce lo dirà il tempo, ma posso dire con certezza che il ragazzo ci sta mettendo una applicazione encomiabile, si impegna e dà tutto quello che può dare, ma lo si vede anche quando entra 30 secondi o per 15-20 minuti, si vede che prova a dare tutto se stesso. La Serie A per ragazzi giovani che arrivano dall'altra parte del mondo non è facile da affrontare, bisogna metabolizzare alcuni piccoli  gradini della crescita e bisogna fare un percorso, ma il ragazzo mi sembra che abbiauna forma mentis per poter fare  questo percorso, poi solo il campo ci può dare risposte, perchè sono stato tante volte deluso rispetto alle aspettative che avevo e tante volte invece sono stato sorpreso, perchè poi i ragazzi sono più plastici di quello che noi ci immaginiamo e ci sorprendono. Krstovic? Valuto la prestazione, come contribuisce alle due fasi di gioco, come si integra all'interno del gioco con gli altri 10 che ci sono in campo in quel momento  contemporaneamente e da questo punto di vista non posso dire che Krstovic sia molto mancato. Se posso avere un merito rispetto a questa cosa è il fatto di aver sottolineato questo aspetto, cioè l'importanza del garantire a se stesso in primis e poi a tutti noi la prestazione. Poi, il gol, lo score, il tabellino finale ceh magari condiziona la visione di altri, arriva di conseguenza, ma lui deve avere il pensiero nel garantire la prestazione".