NAPOLI - Tutto torna nei binari della regolarità, nel breve spazio di tre giorni. Il Napoli supera in scioltezza lo choc Sassuolo, dimentica il gol di Zaza e riprende la marcia. Il cuscino offre consigli preziosi a Benitez che fa scelte vincenti e una addirittura sorprendente come il lancio di Duvan Zapata che prende il posto, udite udite, di Higuain. Anche il riposo concesso allo spento Hamsik di mercoledì lascia intendere che Benitez tiene il polso dei suoi uomini sotto stretta osservazione, lasciandosi scivolare sulla pelle le prime critiche della stagione. E poi, la fiche puntata su Pandev che risulterà hombre del partido con la doppietta che ha gelato Marassi. Nelle analisi del dopo Sassuolo mi ero limitato ad osservare che, magari, la coppia tutta nuova dei centrali difensivi non era stata una scelta azzeccata. Per il resto, la squadra era stata tradita da un pizzico di sicumera (che nel campionato italiano raramente paga) e dalla classica serata storta di abituali protagonisti come Hamsik ed Higuain e di un personaggio alla ribalta dopo il trionfo al Meazza come Mesto. Da non sottovalutare sul piano del pieno recupero psicologico la fiducia accordata, nella ripresa, a Cannavaro. Non mi stancherò mai di tessere le lodi per un azzurro in particolare: Callejon. Avevo visto spesso lo spagnolo nel Real Madrid. Con Mourinho non era certamente titolare dei blancos, ma mi aveva colpito il rendimento, sempre eccezionale, ogni qual volta Callejon veniva chiamato in causa, quel suo rapido partire dalla fascia per accentrarsi per il tiro o nella ricerca dell'uno due con i talentuosi si compagni di reparto. Voluto fortemente da Benitez, che lo considera un titolare preziosissimo, Callejon ha trovato a Napoli la piazza giusta per mostrare appieno tutto il suo talento. I tre punti conquistati a spese del Grifone costituiscono il classico oro colato: la medicina giusta per dimenticare il Sassuolo e la certezza di aver ritrovato la trama giusta in vista dell'Arsenal. Torna la Champions e a Londra, ne sono certo, vedremo il miglior Napoli possibile. Benitez, si sa, ha un debole per le notti magiche della Champions. E poi don Rafè l'Arsenal, come tutto il calcio inglese, lo conosce come le sue tasche. E allora: febbre a novantesimo!

Adolfo Mollichelli

Napoli Magazine

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