Altri Sport
A TORINO - Tutti in pista per scaldare i muscoli ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics
10.03.2025 21:40 di Napoli Magazine

Tanta neve fresca e un sole splendente hanno accolto gli Atleti Special Olympics nel loro terzo giorno ai Giochi Mondiali di Torino 2025. Giornata dedicata agli allenamenti in tutte le piste e gli impianti dell’evento sportivo inclusivo più importante dell’anno a livello globale. L’entusiasmo e la gioia della cerimonia di apertura continuano ad animare l’impegno di 1500 Atleti di 101 delegazioni provenienti da tutto il mondo che a Torino stanno già allenandosi nel Floorball e fanno emozionare nel Pattinaggio artistico e di velocità, a Bardonecchia spazio alla Danza Sportiva e allo Snowboard, Sestriere è teatro delle gare di Sci alpino e di Corsa con le racchette da neve mentre Pragelato ospita lo Sci di fondo. 

A Sestriere un'esibizione Unified Sport Experience nella Corsa con le racchette da neve

Quaranta coppie unificate composte da un atleta e un atleta partner, appartenenti a 17 delegazioni si sono sfidate stamattina nell'impianto olimpico di Sestriere in una dimostrazione di staffetta nella disciplina della Corsa con le racchette da neve. Un evento divertente e appassionante, culminato in una premiazione in cui ogni partecipante ha ricevuto Moly, la mascotte dei Giochi.

Special Olympics promuove l’inclusione sociale attraverso esperienze condivise di allenamento sportivo e competizione. Gli Sport Unificati uniscono nello stesso team persone con e senza disabilità intellettive, ispirandosi a un principio semplice: allenarsi e giocare insieme è un modo rapido per costruire amicizie e comprensione reciproca. Negli Unified Sports le squadre sono composte da persone di età e abilità simili, rendendo gli allenamenti più divertenti e le partite più stimolanti ed emozionanti per tutti. Condividere lo sport è un ulteriore modo per abbattere preconcetti e false credenze. Ai Giochi Mondiali Invernali di Torino sono previste esibizioni di Unified Sport Experience anche nel Floorball.

In attesa delle prime competizioni, spazio ai divisioning che sono già scattati sulle piste dello Sci di fondo di Pragelato. Si tratta di attività destinate ad unire in gruppi omogenei Atleti e squadre dello stesso livello di abilità per un confronto equilibrato e appassionante.

Intanto occhi puntati sul Motor Activity Training Program, programma sportivo per atleti con disabilità intellettive gravi e con elevati bisogni di supporto,  per offrire l’opportunità di esercitarsi in abilità che preparano allo sport. Oggi a Bardonecchia una dimostrazione di Adapted Skiing ha segnato l'esordio dello Sci alpino MATP in un'edizione dei Giochi Mondiali. Un evento che - sotto gli occhi del presidente di Special Olympics Tim Shriver e di tanti giornalisti - ha messo in luce le abilità di Michal Dolinsky (Slovacchia) e Samuele Tron (Italia), due atleti europei le cui storie sono una fonte d’ispirazione per tutti, affinché il mondo dello sport apra le porte a persone di tutte le abilità, dimostrando che, sebbene il modo in cui competono possa essere diverso, la loro gioia e la loro passione per lo sport sono universali. MATP grande protagonista anche domani a Torino (Pala Asti, ore 15:00 - 17:00) con la Winter World Games Challenge. Oggi intanto, sulla neve di Bardonecchia, attraverso uno sci adattivo in stile sit e tramite il supporto dei papà istruttori, Michal e Samuele hanno conquistato le piste mettendo in mostra la loro determinazione, il loro talento e l’amore per lo sport.

 

Ecco le loro storie...

Michal Dolinsky

“A causa della sua disabilità Michal non può dirci nulla ma può dimostrarci come si diverte attraverso lo sport - raccontano mamma Ivanka e papà Miroslav -. Quando lui è felice lo vedono tutti perché alza le braccia al cielo e sorride. Michal ha 19 anni ed è la superstar della nostra famiglia. Quando è nato non c’è stata nessuna complicazione, ma la situazione è andata gradualmente peggiorando fino a metterci di fronte una diagnosi difficile da accettare. Istintivamente si cerca una via di fuga dalle grandi responsabilità che il futuro prospetta. Così all’inizio non riuscivamo ad adattarci, come famiglia, alla situazione. Ma abbiamo imparato che nostro figlio aveva la capacità di riunire la nostra famiglia, non di dividerla”. 

Poi, 5 anni fa, Special Olympics Slovacchia ha introdotto il programma MATP e Michal è stato è primo Atleta coinvolto. Un vero pioniere dell’inclusione sportiva. 

“L’attività e il movimento hanno permesso di migliorare le abilità motorie di Michal - aggiungono i suoi genitori - raggiungendo dei livelli inaspettati. Eravamo eccitati nel vederlo crescere e sviluppare nuove competenze. I benefici non sono stati solo fisici, perché l’MATP ha portato nuove amicizie e il desiderio di incontrare altra gente. La parola sport è diventata di uso quotidiano nella vita di nostro figlio. Quando vede i monosci, inizia a fremere, le mani e le gambe tremanti: pura eccitazione. Sa che sta per fare sport.”

Tutto nasce dal carattere del nonno di Michal.

“Era un uomo coraggioso, per cui non esisteva la parola “impossibile”. Ha avuto l’idea di creare una bicicletta adatta a suo nipote, perché potesse anche lui pedalare. A noi sembrava impossibile, ma c’è riuscito. Michal ha avuto il suo mezzo a pedali sperimentando la gioia di muoversi sulle ruote e dopo due anni di tentativi è stato capace di utilizzarlo”. 

L’idea del nonno si è poi sviluppata grazie al papà.

“Quando lo sport di Special Olympics è arrivato nella vita di Michal abbiamo cercato di sfruttare le abilità maturate sulla bici per affrontare altre competizioni. E questo ha rappresentato una grande motivazione per lui: poter confrontarsi con altri atleti e provare a vincere una medaglia. Io gestisco una scuola di sci, quindi è stato naturale far provare questa disciplina a mio figlio attraverso il monosci. Volevo fargli provare la gioia di vivere questo sport bellissimo e alla fine Michal è diventato un esempio per tanti altri atleti. È un’esperienza che mi spinge a coinvolgere altri genitori, per motivarli a provare gli effetti positivi che il Motor Activity Training Program può portare nella vita dei loro figli. È qualcosa che ci spinge a non isolarci, moltiplica le forze e ci insegna a non mollare mai”. 

Samuele Tron

Samuele Tron è un giovane atleta Special Olympics capace di trasmettere l’essenza profonda di quello che il coraggio e la determinazione di un genitore, in primis, ma anche del mondo può portare. I veri “limiti” spesso si trovano solo nella testa delle persone, negli stereotipi e nei pregiudizi che ancora troppo spesso prevalgono sulla conoscenza, sulla fiducia nelle potenzialità, proprie ed altrui. La sua storia, nella voce di suo padre Andrea. 

“Samuele ha 19 anni, non vede, non parla, ha una disabilità intellettiva e anche fisica. È nato prematuro, pesava meno di due chili. Nonostante ciò i primi mesi sono trascorsi sereni, poi è sopraggiunta un’encefalite che hanno causato le sue disabilitài. Poi, pian piano, abbiamo risalito la china. In questi anni, come dico sempre io, ha conquistato “tantissime lauree”. Fino ai suoi 9 anni, Samuele era sempre seduto sulla sedia a rotelle, oggi invece  si alza, fa anche qualche passo accompagnato e addirittura scia”.

Lo sci nel destino.

“Mio padre è un maestro di sci - continua Andrea Tron - anch’io ho sciato fin da bambino e quando ho realizzato che non avrei mai potuto farlo insieme a  mio figlio è stato un duro colpo. In realtà grazie a tante associazioni che ci hanno aiutato, abbiamo scoperto che anche Samuele poteva sciare. Per tre anni è stato portato con il guscio su uno sci e trasportato da un maestro mentre io portavo i sacchi di sabbia per simulare lo stesso gesto. Poi finalmente è accaduto quello che non avrei mai sperato:  io e Samuele abbiamo sciato insieme. È stata una di quelle “lauree”.  Ritrovarci al Sestriere insieme, su una delle piste più belle e impegnative, è stata una grande emozione, un  vero e proprio miracolo”.

Nuovi traguardi, con Special Olympics

“Nel 2018 abbiamo conosciuto Special Olympics ed è stato un incontro particolare perché inizialmente pensavo che, per quanto fosse una splendida realtà inclusiva, non ci fossero opportunità  di inserimento per Samuele. Special Olympics si dedica alle persone con disabilità intellettive e punta molto all’autonomia mentre mio figlio, avendo anche una disabilità fisica, fa più fatica. Ma mi sbagliavo e il giorno in cui ho scoperto che Special Olympics aveva aperto le porte anche per noi, è stato bellissimo. Ricordo ancora il primo evento a cui abbiamo partecipato. Eravamo a Bardonecchia ai Giochi Nazionali. Ho ancora nitido il ricordo di un momento in particolare, quando all’arrivo gli hanno messo il pass di atleta. Che emozione incredibile: con Special Olympics Samuele è un atleta. Da allora, un percorso fatto di tante conquiste anche grazie al suo Team Fondazione Time2 Sport in collaborazione con il Club Sauze Project Sciabile. Una crescita importante che gli ha permesso di raggiungere grandi obiettivi. Già un anno fa ai Giochi di Sestriere, infatti, ha partecipato a una gara di sci, in piedi, in autonomia, vivendo la trasferta in montagna senza i suoi genitori, insieme ai suoi amici di Special Olympics”. 

Oggi essere a Bardonecchia come Atleta in un’esibizione di sci adattato nel palcoscenico dei Giochi Mondiali Special Olympics è un ulteriore opportunità che lascia il segno non solo in Samuele e nel suo compagno di avventura Michal, perché trasmette un prezioso insegnamento rivolto alla società intera. Una concreta dimostrazione del fatto che ogni limite, intellettivo ma anche fisico, può essere non solo sfidato ma anche superato e vinto.

Motor Activity Training Program, lo sport è proprio per tutti

Il MATP (Motor Activity Training Program) rivolge la sua attenzione al raggiungimento del proprio miglior risultato personale. Il programma può includere stazioni di abilità, in cui gli atleti partecipano ad attività sportive che sviluppano mobilità, destrezza, colpi, calci ed equilibrio. Il MATP prevede anche giochi di gruppo, in cui gli atleti possono lavorare e interagire con gli altri per sviluppare le proprie capacità. Tutte le attività del MATP sono adattate alle esigenze, agli interessi e alle motivazioni di ogni atleta. Gli atleti del MATP possono allenarsi in vista del loro MATP Challenge Day, un momento speciale in cui mostrano i propri progressi e successi a familiari e amici.

Special Olympics con il supporto di tanti educatori ha sviluppato a partire dal 1988 il Motor Activity Training Program aggiungendolo al tradizionale programma sportivo competitivo e da allora tutti conoscono il movimento fondato da Eunice Kennedy Shriver come un'organizzazione che accoglie davvero ogni persona e ogni livello di abilità. Oggi sono 60mila gli Atleti che partecipano in tutto il mondo agli eventi MATP e più di 100 i paesi che hanno introdotto questo programma. L’obiettivo è quello di inserire una divisione MATP in ogni competizione, per tutti gli sport, affinché nessun Atleta si senta escluso dalla gioia di vivere un evento Special Olympics. 

ULTIMISSIME ALTRI SPORT
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
A TORINO - Tutti in pista per scaldare i muscoli ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics

di Napoli Magazine

10/03/2025 - 21:40

Tanta neve fresca e un sole splendente hanno accolto gli Atleti Special Olympics nel loro terzo giorno ai Giochi Mondiali di Torino 2025. Giornata dedicata agli allenamenti in tutte le piste e gli impianti dell’evento sportivo inclusivo più importante dell’anno a livello globale. L’entusiasmo e la gioia della cerimonia di apertura continuano ad animare l’impegno di 1500 Atleti di 101 delegazioni provenienti da tutto il mondo che a Torino stanno già allenandosi nel Floorball e fanno emozionare nel Pattinaggio artistico e di velocità, a Bardonecchia spazio alla Danza Sportiva e allo Snowboard, Sestriere è teatro delle gare di Sci alpino e di Corsa con le racchette da neve mentre Pragelato ospita lo Sci di fondo. 

A Sestriere un'esibizione Unified Sport Experience nella Corsa con le racchette da neve

Quaranta coppie unificate composte da un atleta e un atleta partner, appartenenti a 17 delegazioni si sono sfidate stamattina nell'impianto olimpico di Sestriere in una dimostrazione di staffetta nella disciplina della Corsa con le racchette da neve. Un evento divertente e appassionante, culminato in una premiazione in cui ogni partecipante ha ricevuto Moly, la mascotte dei Giochi.

Special Olympics promuove l’inclusione sociale attraverso esperienze condivise di allenamento sportivo e competizione. Gli Sport Unificati uniscono nello stesso team persone con e senza disabilità intellettive, ispirandosi a un principio semplice: allenarsi e giocare insieme è un modo rapido per costruire amicizie e comprensione reciproca. Negli Unified Sports le squadre sono composte da persone di età e abilità simili, rendendo gli allenamenti più divertenti e le partite più stimolanti ed emozionanti per tutti. Condividere lo sport è un ulteriore modo per abbattere preconcetti e false credenze. Ai Giochi Mondiali Invernali di Torino sono previste esibizioni di Unified Sport Experience anche nel Floorball.

In attesa delle prime competizioni, spazio ai divisioning che sono già scattati sulle piste dello Sci di fondo di Pragelato. Si tratta di attività destinate ad unire in gruppi omogenei Atleti e squadre dello stesso livello di abilità per un confronto equilibrato e appassionante.

Intanto occhi puntati sul Motor Activity Training Program, programma sportivo per atleti con disabilità intellettive gravi e con elevati bisogni di supporto,  per offrire l’opportunità di esercitarsi in abilità che preparano allo sport. Oggi a Bardonecchia una dimostrazione di Adapted Skiing ha segnato l'esordio dello Sci alpino MATP in un'edizione dei Giochi Mondiali. Un evento che - sotto gli occhi del presidente di Special Olympics Tim Shriver e di tanti giornalisti - ha messo in luce le abilità di Michal Dolinsky (Slovacchia) e Samuele Tron (Italia), due atleti europei le cui storie sono una fonte d’ispirazione per tutti, affinché il mondo dello sport apra le porte a persone di tutte le abilità, dimostrando che, sebbene il modo in cui competono possa essere diverso, la loro gioia e la loro passione per lo sport sono universali. MATP grande protagonista anche domani a Torino (Pala Asti, ore 15:00 - 17:00) con la Winter World Games Challenge. Oggi intanto, sulla neve di Bardonecchia, attraverso uno sci adattivo in stile sit e tramite il supporto dei papà istruttori, Michal e Samuele hanno conquistato le piste mettendo in mostra la loro determinazione, il loro talento e l’amore per lo sport.

 

Ecco le loro storie...

Michal Dolinsky

“A causa della sua disabilità Michal non può dirci nulla ma può dimostrarci come si diverte attraverso lo sport - raccontano mamma Ivanka e papà Miroslav -. Quando lui è felice lo vedono tutti perché alza le braccia al cielo e sorride. Michal ha 19 anni ed è la superstar della nostra famiglia. Quando è nato non c’è stata nessuna complicazione, ma la situazione è andata gradualmente peggiorando fino a metterci di fronte una diagnosi difficile da accettare. Istintivamente si cerca una via di fuga dalle grandi responsabilità che il futuro prospetta. Così all’inizio non riuscivamo ad adattarci, come famiglia, alla situazione. Ma abbiamo imparato che nostro figlio aveva la capacità di riunire la nostra famiglia, non di dividerla”. 

Poi, 5 anni fa, Special Olympics Slovacchia ha introdotto il programma MATP e Michal è stato è primo Atleta coinvolto. Un vero pioniere dell’inclusione sportiva. 

“L’attività e il movimento hanno permesso di migliorare le abilità motorie di Michal - aggiungono i suoi genitori - raggiungendo dei livelli inaspettati. Eravamo eccitati nel vederlo crescere e sviluppare nuove competenze. I benefici non sono stati solo fisici, perché l’MATP ha portato nuove amicizie e il desiderio di incontrare altra gente. La parola sport è diventata di uso quotidiano nella vita di nostro figlio. Quando vede i monosci, inizia a fremere, le mani e le gambe tremanti: pura eccitazione. Sa che sta per fare sport.”

Tutto nasce dal carattere del nonno di Michal.

“Era un uomo coraggioso, per cui non esisteva la parola “impossibile”. Ha avuto l’idea di creare una bicicletta adatta a suo nipote, perché potesse anche lui pedalare. A noi sembrava impossibile, ma c’è riuscito. Michal ha avuto il suo mezzo a pedali sperimentando la gioia di muoversi sulle ruote e dopo due anni di tentativi è stato capace di utilizzarlo”. 

L’idea del nonno si è poi sviluppata grazie al papà.

“Quando lo sport di Special Olympics è arrivato nella vita di Michal abbiamo cercato di sfruttare le abilità maturate sulla bici per affrontare altre competizioni. E questo ha rappresentato una grande motivazione per lui: poter confrontarsi con altri atleti e provare a vincere una medaglia. Io gestisco una scuola di sci, quindi è stato naturale far provare questa disciplina a mio figlio attraverso il monosci. Volevo fargli provare la gioia di vivere questo sport bellissimo e alla fine Michal è diventato un esempio per tanti altri atleti. È un’esperienza che mi spinge a coinvolgere altri genitori, per motivarli a provare gli effetti positivi che il Motor Activity Training Program può portare nella vita dei loro figli. È qualcosa che ci spinge a non isolarci, moltiplica le forze e ci insegna a non mollare mai”. 

Samuele Tron

Samuele Tron è un giovane atleta Special Olympics capace di trasmettere l’essenza profonda di quello che il coraggio e la determinazione di un genitore, in primis, ma anche del mondo può portare. I veri “limiti” spesso si trovano solo nella testa delle persone, negli stereotipi e nei pregiudizi che ancora troppo spesso prevalgono sulla conoscenza, sulla fiducia nelle potenzialità, proprie ed altrui. La sua storia, nella voce di suo padre Andrea. 

“Samuele ha 19 anni, non vede, non parla, ha una disabilità intellettiva e anche fisica. È nato prematuro, pesava meno di due chili. Nonostante ciò i primi mesi sono trascorsi sereni, poi è sopraggiunta un’encefalite che hanno causato le sue disabilitài. Poi, pian piano, abbiamo risalito la china. In questi anni, come dico sempre io, ha conquistato “tantissime lauree”. Fino ai suoi 9 anni, Samuele era sempre seduto sulla sedia a rotelle, oggi invece  si alza, fa anche qualche passo accompagnato e addirittura scia”.

Lo sci nel destino.

“Mio padre è un maestro di sci - continua Andrea Tron - anch’io ho sciato fin da bambino e quando ho realizzato che non avrei mai potuto farlo insieme a  mio figlio è stato un duro colpo. In realtà grazie a tante associazioni che ci hanno aiutato, abbiamo scoperto che anche Samuele poteva sciare. Per tre anni è stato portato con il guscio su uno sci e trasportato da un maestro mentre io portavo i sacchi di sabbia per simulare lo stesso gesto. Poi finalmente è accaduto quello che non avrei mai sperato:  io e Samuele abbiamo sciato insieme. È stata una di quelle “lauree”.  Ritrovarci al Sestriere insieme, su una delle piste più belle e impegnative, è stata una grande emozione, un  vero e proprio miracolo”.

Nuovi traguardi, con Special Olympics

“Nel 2018 abbiamo conosciuto Special Olympics ed è stato un incontro particolare perché inizialmente pensavo che, per quanto fosse una splendida realtà inclusiva, non ci fossero opportunità  di inserimento per Samuele. Special Olympics si dedica alle persone con disabilità intellettive e punta molto all’autonomia mentre mio figlio, avendo anche una disabilità fisica, fa più fatica. Ma mi sbagliavo e il giorno in cui ho scoperto che Special Olympics aveva aperto le porte anche per noi, è stato bellissimo. Ricordo ancora il primo evento a cui abbiamo partecipato. Eravamo a Bardonecchia ai Giochi Nazionali. Ho ancora nitido il ricordo di un momento in particolare, quando all’arrivo gli hanno messo il pass di atleta. Che emozione incredibile: con Special Olympics Samuele è un atleta. Da allora, un percorso fatto di tante conquiste anche grazie al suo Team Fondazione Time2 Sport in collaborazione con il Club Sauze Project Sciabile. Una crescita importante che gli ha permesso di raggiungere grandi obiettivi. Già un anno fa ai Giochi di Sestriere, infatti, ha partecipato a una gara di sci, in piedi, in autonomia, vivendo la trasferta in montagna senza i suoi genitori, insieme ai suoi amici di Special Olympics”. 

Oggi essere a Bardonecchia come Atleta in un’esibizione di sci adattato nel palcoscenico dei Giochi Mondiali Special Olympics è un ulteriore opportunità che lascia il segno non solo in Samuele e nel suo compagno di avventura Michal, perché trasmette un prezioso insegnamento rivolto alla società intera. Una concreta dimostrazione del fatto che ogni limite, intellettivo ma anche fisico, può essere non solo sfidato ma anche superato e vinto.

Motor Activity Training Program, lo sport è proprio per tutti

Il MATP (Motor Activity Training Program) rivolge la sua attenzione al raggiungimento del proprio miglior risultato personale. Il programma può includere stazioni di abilità, in cui gli atleti partecipano ad attività sportive che sviluppano mobilità, destrezza, colpi, calci ed equilibrio. Il MATP prevede anche giochi di gruppo, in cui gli atleti possono lavorare e interagire con gli altri per sviluppare le proprie capacità. Tutte le attività del MATP sono adattate alle esigenze, agli interessi e alle motivazioni di ogni atleta. Gli atleti del MATP possono allenarsi in vista del loro MATP Challenge Day, un momento speciale in cui mostrano i propri progressi e successi a familiari e amici.

Special Olympics con il supporto di tanti educatori ha sviluppato a partire dal 1988 il Motor Activity Training Program aggiungendolo al tradizionale programma sportivo competitivo e da allora tutti conoscono il movimento fondato da Eunice Kennedy Shriver come un'organizzazione che accoglie davvero ogni persona e ogni livello di abilità. Oggi sono 60mila gli Atleti che partecipano in tutto il mondo agli eventi MATP e più di 100 i paesi che hanno introdotto questo programma. L’obiettivo è quello di inserire una divisione MATP in ogni competizione, per tutti gli sport, affinché nessun Atleta si senta escluso dalla gioia di vivere un evento Special Olympics.