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Atletica paralimpica: Ganeshamoorthy riparte, dal campo di Dragona punta ai Mondiali di Delhi
23.02.2025 19:34 di Napoli Magazine

L'oro alle Paralimpiadi di Parigi e la coinvolgente personalità hanno reso Rigivan Ganeshamoorthy un protagonista del mondo sportivo italiano ma il discobolo azzurro dalla sua Dragona, il quartiere di Roma dove vive, guarda con sereno distacco al passato ed è già proiettato verso una nuova stagione di lavoro e sfide agonistiche. "Le Olimpiadi sono state un sogno, ma sono passate. Le sento come una batteria nuova, che mi ha dato la carica per andare avanti, perchè bisogna sempre guardare avanti, non indietro. E davanti ci sono i Mondiali in India". Dal terreno nella campagna romana dietro casa dove è appena tornato ad allenarsi, come faceva prima dell'exploit a Parigi, l'orizzonte di Rigi si allarga già verso Nuova Delhi, la metropoli che sarà sede a settembre dei mondiali di atletica leggera paralimpica, per tornare a brillare. "Sto riprendendo ora gli allenamenti, per adesso faccio soprattutto preparazione fisica - racconta Rigi al telefono con l'ANSA - ma intanto ho attrezzato meglio il campo vicino a casa dove mi sono abituato a lavorare. Sembra strano ma per me è comodo, vicino e ha gli spazi giusti. Abbiamo sistemato meglio alcuni elementi, non ho bisogno di impianti regolari, anche perchè a stare troppo nella 'gabbia' mi sento in prigione. Qui sto in mezzo alla natura". Il suo allenatore lo segue a distanza, "sta a Torino, ci sentiamo per telefono" ma lui sa già come portare avanti la preparazione, in vista del primo appuntamento, i campionati italiani di lanci previsti tra meno di un mese ad Ancona. "Mi hanno detto che non sono tenuto a partecipare, ma a me fa piacere non tanto per la gara in sè quanto per la compagnia - dichiara l'azzurro -. Una delle cose più belle è trovarsi tutti insieme la sera, mangiare alla stessa tavola e scambiarsi idee, racconti e risate. Questo per me è un aspetto imprescindibile, più della voglia di vittoria". Se vincere non è un imperativo per lui, la voglia di migliorarsi resta la sua molla interiore. "Anche quando facevo scherma volevo sempre affrontare avversari di categoria superiore - spiega Rigi -, sapevo di perdere ma imparavo cose nuove. Ora aspetto con ansia di sapere in che categoria sarò inserito. A Parigi ho gareggiato nella F52, ma vorrei passare alla F53, anche se so che troverei rivali più forti, ma temo che nelle mie condizioni sia difficile che mi ammettano". Prima, però, ha in calendario il Grand Prix, che si terrà a maggio a Jesolo o a Grosseto, un appuntamento importante per le qualificazioni ai Mondiali e anche per il ranking in vista delle Paralimpiadi di Los Angeles 2028. Il personaggio Rigi, pur avendo diradato gli impegni pubblici, è sempre sulla breccia e c'è un manager che si occupa di gestire le tante richieste. "Mi arrivano mail di continuo - ammette -, se rispondo ad una me ne trovo subito un'altra dozzina. Per fortuna sto poco sui social, anzi quasi nulla. Non capisco come si possa scambiare la vita vera con quella su internet... A me piace stare con i piedi per terra e anche tutto quello che è successo non mi ha cambiato. Me lo ha detto anche il mio padre spirituale, 'Sei rimasto lo stesso, hai un carattere forte e semplice'. Nessun complimento avrebbe potuto farmi più felice".

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23/02/2025 - 19:34

L'oro alle Paralimpiadi di Parigi e la coinvolgente personalità hanno reso Rigivan Ganeshamoorthy un protagonista del mondo sportivo italiano ma il discobolo azzurro dalla sua Dragona, il quartiere di Roma dove vive, guarda con sereno distacco al passato ed è già proiettato verso una nuova stagione di lavoro e sfide agonistiche. "Le Olimpiadi sono state un sogno, ma sono passate. Le sento come una batteria nuova, che mi ha dato la carica per andare avanti, perchè bisogna sempre guardare avanti, non indietro. E davanti ci sono i Mondiali in India". Dal terreno nella campagna romana dietro casa dove è appena tornato ad allenarsi, come faceva prima dell'exploit a Parigi, l'orizzonte di Rigi si allarga già verso Nuova Delhi, la metropoli che sarà sede a settembre dei mondiali di atletica leggera paralimpica, per tornare a brillare. "Sto riprendendo ora gli allenamenti, per adesso faccio soprattutto preparazione fisica - racconta Rigi al telefono con l'ANSA - ma intanto ho attrezzato meglio il campo vicino a casa dove mi sono abituato a lavorare. Sembra strano ma per me è comodo, vicino e ha gli spazi giusti. Abbiamo sistemato meglio alcuni elementi, non ho bisogno di impianti regolari, anche perchè a stare troppo nella 'gabbia' mi sento in prigione. Qui sto in mezzo alla natura". Il suo allenatore lo segue a distanza, "sta a Torino, ci sentiamo per telefono" ma lui sa già come portare avanti la preparazione, in vista del primo appuntamento, i campionati italiani di lanci previsti tra meno di un mese ad Ancona. "Mi hanno detto che non sono tenuto a partecipare, ma a me fa piacere non tanto per la gara in sè quanto per la compagnia - dichiara l'azzurro -. Una delle cose più belle è trovarsi tutti insieme la sera, mangiare alla stessa tavola e scambiarsi idee, racconti e risate. Questo per me è un aspetto imprescindibile, più della voglia di vittoria". Se vincere non è un imperativo per lui, la voglia di migliorarsi resta la sua molla interiore. "Anche quando facevo scherma volevo sempre affrontare avversari di categoria superiore - spiega Rigi -, sapevo di perdere ma imparavo cose nuove. Ora aspetto con ansia di sapere in che categoria sarò inserito. A Parigi ho gareggiato nella F52, ma vorrei passare alla F53, anche se so che troverei rivali più forti, ma temo che nelle mie condizioni sia difficile che mi ammettano". Prima, però, ha in calendario il Grand Prix, che si terrà a maggio a Jesolo o a Grosseto, un appuntamento importante per le qualificazioni ai Mondiali e anche per il ranking in vista delle Paralimpiadi di Los Angeles 2028. Il personaggio Rigi, pur avendo diradato gli impegni pubblici, è sempre sulla breccia e c'è un manager che si occupa di gestire le tante richieste. "Mi arrivano mail di continuo - ammette -, se rispondo ad una me ne trovo subito un'altra dozzina. Per fortuna sto poco sui social, anzi quasi nulla. Non capisco come si possa scambiare la vita vera con quella su internet... A me piace stare con i piedi per terra e anche tutto quello che è successo non mi ha cambiato. Me lo ha detto anche il mio padre spirituale, 'Sei rimasto lo stesso, hai un carattere forte e semplice'. Nessun complimento avrebbe potuto farmi più felice".