"Siamo convinti che con il governo degli Stati Uniti sia possibile raggiungere il più alto livello di intesa come sempre è accaduto. Non va guardato soltanto l'aspetto daziario che è importante e significativo, ma anche quello che per esempio può derivarne dall'aumento del valore del dollaro rispetto all'euro. Nel contempo, anche il taglio di tassi d'interesse della Fed potrebbe essere accelerato. Il fenomeno non va guardato sotto un unico aspetto, ma nella complessità delle conseguenze che si possono verificare. Con l'aumento del dollaro si può facilitare l'esportazione italiana in America, e nel contempo si può facilitare la presenza dei turisti americani che giungono nel nostro paese. Pensiamo di lavorare bene con questa amministrazione perché i legami degli Stati Uniti sono di lungo periodo e avremo un legame ancora più forte con questa amministrazione di destra". Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso a 24 Mattino su Radio 24.
“Realizzare finalmente una politica industriale e commerciale simile a quella che gli Stati Uniti hanno messo in campo sin dalla prima presidenza di Donald Trump e poi confermata e addirittura rafforzata in alcuni casi dall'amministrazione Biden. Non c'è più tempo da perdere nel prendere atto della realtà. Questo significa rivedere il percorso del Green Deal per renderlo sostenibile sul piano industriale e sociale perché ogni giorno che passa si aggrava il divario: ogni giorno che si aspetta aumenta il divario competitivo ed aumenta la necessità di risorse per recuperare questo divario. Quindi la prima cosa da fare subito è cambiare la politica industriale e commerciale dell'Europa per competere con gli Stati Uniti ed arginare la Cina che ha una sua politica industriale e commerciale molto significativa. Il dialogo transatlantico sarà reale come quello che il Governo italiano sa mettere in campo perché ha una visione pragmatica, consapevole e responsabile quale oggi bisogna obbligatoriamente avere. Basta con l'ideologia, occorre affrontare la realtà per quella che essa è: la Cina ha lanciato la sua sfida competitiva al mondo, gli Stati Uniti hanno risposto nella prima presidenza Trump, poi con la con la presidenza Biden ed oggi risponderanno in maniera ancora più significativa con la seconda presidenza Trump. L'Europa non può stare inerte sognando un mondo che non c'è più”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso a 24 Mattino su Radio 24.
"Sì, confermo" la proposta di un investimento da parte di Amazon pari a 1,2 miliardi di euro in data center a Milano come anticipato oggi su Il Sole 24 ORE. E' quanto ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a 24 Mattino su Radio 24. "Posso confermare - ha spiegato Urso - che le più significative multinazionali hanno intenzione o si ripropongono di investire nel nostro Paese, che ritengono in questo momento, un Paese più affidabile nel contesto europeo per realizzare investimenti di lungo periodo. Ovviamente sappiamo che per avvantaggiare e supportare questi investimenti occorre in molti casi rendere più competitivo il costo dell'energia. Questo investimento è certamente importante e significativo ma ci sono giunte, proposte o comunque ci sono intendimenti anche di gran lunga superiori".
di Napoli Magazine
07/11/2024 - 11:57
"Siamo convinti che con il governo degli Stati Uniti sia possibile raggiungere il più alto livello di intesa come sempre è accaduto. Non va guardato soltanto l'aspetto daziario che è importante e significativo, ma anche quello che per esempio può derivarne dall'aumento del valore del dollaro rispetto all'euro. Nel contempo, anche il taglio di tassi d'interesse della Fed potrebbe essere accelerato. Il fenomeno non va guardato sotto un unico aspetto, ma nella complessità delle conseguenze che si possono verificare. Con l'aumento del dollaro si può facilitare l'esportazione italiana in America, e nel contempo si può facilitare la presenza dei turisti americani che giungono nel nostro paese. Pensiamo di lavorare bene con questa amministrazione perché i legami degli Stati Uniti sono di lungo periodo e avremo un legame ancora più forte con questa amministrazione di destra". Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso a 24 Mattino su Radio 24.
“Realizzare finalmente una politica industriale e commerciale simile a quella che gli Stati Uniti hanno messo in campo sin dalla prima presidenza di Donald Trump e poi confermata e addirittura rafforzata in alcuni casi dall'amministrazione Biden. Non c'è più tempo da perdere nel prendere atto della realtà. Questo significa rivedere il percorso del Green Deal per renderlo sostenibile sul piano industriale e sociale perché ogni giorno che passa si aggrava il divario: ogni giorno che si aspetta aumenta il divario competitivo ed aumenta la necessità di risorse per recuperare questo divario. Quindi la prima cosa da fare subito è cambiare la politica industriale e commerciale dell'Europa per competere con gli Stati Uniti ed arginare la Cina che ha una sua politica industriale e commerciale molto significativa. Il dialogo transatlantico sarà reale come quello che il Governo italiano sa mettere in campo perché ha una visione pragmatica, consapevole e responsabile quale oggi bisogna obbligatoriamente avere. Basta con l'ideologia, occorre affrontare la realtà per quella che essa è: la Cina ha lanciato la sua sfida competitiva al mondo, gli Stati Uniti hanno risposto nella prima presidenza Trump, poi con la con la presidenza Biden ed oggi risponderanno in maniera ancora più significativa con la seconda presidenza Trump. L'Europa non può stare inerte sognando un mondo che non c'è più”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso a 24 Mattino su Radio 24.
"Sì, confermo" la proposta di un investimento da parte di Amazon pari a 1,2 miliardi di euro in data center a Milano come anticipato oggi su Il Sole 24 ORE. E' quanto ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a 24 Mattino su Radio 24. "Posso confermare - ha spiegato Urso - che le più significative multinazionali hanno intenzione o si ripropongono di investire nel nostro Paese, che ritengono in questo momento, un Paese più affidabile nel contesto europeo per realizzare investimenti di lungo periodo. Ovviamente sappiamo che per avvantaggiare e supportare questi investimenti occorre in molti casi rendere più competitivo il costo dell'energia. Questo investimento è certamente importante e significativo ma ci sono giunte, proposte o comunque ci sono intendimenti anche di gran lunga superiori".