Il cardinale arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha scritto un messaggio alla SSC Napoli e a tutti i tifosi azzurri: "Oggi Napoli è in festa. Lo scudetto numero quattro è realtà. E non è solo un trofeo, è un canto collettivo, una danza popolare, il cuore della città che batte all'unisono. È la dimostrazione di cosa può nascere quando si gioca insieme, quando ognuno dà il meglio di sé per qualcosa che è più grande del singolo: la squadra, il sogno, la città. Grazie. Grazie perché ci avete ricordato che le partite più belle non si vincono da soli. Che il talento è dono, ma il gioco è condivisione. Che per raggiungere un traguardo bisogna camminare insieme, rispettarsi, aiutarsi, crederci fino alla fine. Questo Napoli ha saputo unire ancora una volta i mondi divisi della nostra città: le piazze e i vicoli, i centri e le periferie, gli anziani e i bambini. Avete fatto tutto questo correndo, sudando, abbracciandovi in campo e fuori. Lo avete fatto anche per chi non c'è più, ma sognava questi giorni".
di Napoli Magazine
26/05/2025 - 17:43
Il cardinale arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha scritto un messaggio alla SSC Napoli e a tutti i tifosi azzurri: "Oggi Napoli è in festa. Lo scudetto numero quattro è realtà. E non è solo un trofeo, è un canto collettivo, una danza popolare, il cuore della città che batte all'unisono. È la dimostrazione di cosa può nascere quando si gioca insieme, quando ognuno dà il meglio di sé per qualcosa che è più grande del singolo: la squadra, il sogno, la città. Grazie. Grazie perché ci avete ricordato che le partite più belle non si vincono da soli. Che il talento è dono, ma il gioco è condivisione. Che per raggiungere un traguardo bisogna camminare insieme, rispettarsi, aiutarsi, crederci fino alla fine. Questo Napoli ha saputo unire ancora una volta i mondi divisi della nostra città: le piazze e i vicoli, i centri e le periferie, gli anziani e i bambini. Avete fatto tutto questo correndo, sudando, abbracciandovi in campo e fuori. Lo avete fatto anche per chi non c'è più, ma sognava questi giorni".