“Adottare e consolidare nel tempo abitudini alimentari sbagliate lascia il segno sulla vita di troppi ragazzi”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, commentando l’audizione odierna dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, nell’ambito dell’indagine sui disturbi dell'alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione.
“Dinanzi ad un fenomeno oggettivamente sottovalutato - continua l’on. Brambilla - l’Autorità Garante formula due inviti del tutto condivisibili: aiutare le famiglie e la scuola a cogliere per tempo i segnali del disagio psicologico che genera disturbi come l’anoressia e la bulimia e incentivare il consumo di alimenti sani, ad esempio frutta e verdura, anche valutando interventi sulla filiera produttiva. I disturbi alimentari sono patologie gravi, sottovalutate perché “silenti”, che proprio per questo richiedono, invece, la massima attenzione. Di qui la nostra decisione di approfondire il tema con un’indagine specifica”.
di Napoli Magazine
05/11/2024 - 17:46
“Adottare e consolidare nel tempo abitudini alimentari sbagliate lascia il segno sulla vita di troppi ragazzi”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, commentando l’audizione odierna dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, nell’ambito dell’indagine sui disturbi dell'alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione.
“Dinanzi ad un fenomeno oggettivamente sottovalutato - continua l’on. Brambilla - l’Autorità Garante formula due inviti del tutto condivisibili: aiutare le famiglie e la scuola a cogliere per tempo i segnali del disagio psicologico che genera disturbi come l’anoressia e la bulimia e incentivare il consumo di alimenti sani, ad esempio frutta e verdura, anche valutando interventi sulla filiera produttiva. I disturbi alimentari sono patologie gravi, sottovalutate perché “silenti”, che proprio per questo richiedono, invece, la massima attenzione. Di qui la nostra decisione di approfondire il tema con un’indagine specifica”.