In occasione del quarto compleanno del Museo Darwin-Dohrn, la Stazione Zoologica Anton Dohrn inaugura Veleni d’aMare, una mostra scientifica dedicata agli organismi marini velenosi e agli straordinari adattamenti evolutivi che hanno permesso loro di sviluppare complessi e affascinanti sistemi di difesa e attacco.
L’apertura ufficiale si è tenuta oggi, martedì 9 dicembre, alla presenza di autorità, rappresentanti del mondo universitario e museale e degli studenti dell’Istituto Statale Bernini De Sanctis, del Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II - Garibaldi e dell'ICS Ferdinando Russo-Blue Schools. All’evento inaugurale sono intervenuti: Roberto Bassi, Presidente SZN; Roberto Di Lauro, Presidente Fondazione Dohrn; Claudia Gili, Direttore del Dipartimento CAPE; le curatrici scientifiche Maria Vittoria Modica e Serena Leone; il divulgatore scientifico Marco Signore.
Il percorso espositivo
La mostra, finanziata con fondi PNRR (Spoke 7 del NBFC) e curata da Maria Vittoria Modica e Serena Leone della Stazione Zoologica Anton Dohrn, accompagna il visitatore in un itinerario ricco di contenuti e suggestioni.
La mostra comprende 7 teche, circa 30 reperti in liquido e a secco provenienti dalle collezioni storiche della Stazione Anton Dohrn, dall’Università Sapienza di Roma e dal Museo di Zoologia della Federico II, pannelli bilingue, curatissimi modelli in resina di organismi marini velenosi e contenuti multimediali.
Il viaggio parte dalle basi: cosa significa “tossico”? Cosa significa “velenoso”? Una distinzione apparentemente semplice ma fondamentale per dare senso all’intero racconto.
Da lì, come in un’immersione progressiva tra le profondità del Mediterraneo e degli oceani del mondo, il percorso conduce tra meduse dai tentacoli urticanti, molluschi dotati di micidiali arpioni, pesci armati di spine velenose e serpenti marini con apparati veleniferi che rappresentano veri capolavori dell’evoluzione. Reperti originali, modelli, illustrazioni e video mostrano come la natura abbia saputo essere al tempo stesso creativa e implacabile nel perfezionare le strategie di caccia e sopravvivenza di questi animali.
Ma Veleni d’aMare non è una mostra sul pericolo: è una mostra sulla conoscenza.
I veleni animali sono infatti non solo una minaccia, ma una sorgente di innovazioni tecnologiche e scientifiche. Grazie alle moderne tecniche di genomica e proteomica, dallo studio delle tossine nascono nuovi antidoti, terapie innovative e perfino applicazioni cosmetiche. Capire come funzionano i veleni significa aprire nuove prospettive per la salute ed il benessere umano e, al tempo stesso, comprendere meglio la storia evolutiva della vita sulla Terra.
Il percorso – pensato per studenti, famiglie e appassionati di ogni età – si integra perfettamente con la missione del Museo Darwin-Dohrn, dedicato agli adattamenti e alle strategie evolutive che modellano la biodiversità marina.
Le curatrici della mostra Maria Vittoria Modica e Serena Leone affermano: “Con lo studio dei veleni abbiamo la possibilità di guardare la biodiversità da un angolo diverso, nella sua componente chimica, che si integra con le dinamiche ecologiche ed evolutive. Il processo di ottimizzazione condotto dalla natura in milioni di anni di evoluzione rende i veleni animali un tesoro prezioso da esplorare anche per le sue potenziali applicazioni. Un motivo in più per tutelare la biodiversità marina e non solo.”
Roberto Bassi, Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dichiara: “Con Veleni d’aMare celebriamo non solo il quarto anniversario del Museo Darwin-Dohrn, ma anche la capacità della ricerca scientifica di trasformare la curiosità in conoscenza. Questa mostra offre uno sguardo inedito sulla complessità degli organismi marini e sui loro straordinari adattamenti, ricordandoci quanto sia urgente proteggere gli ecosistemi che li ospitano. La Stazione Zoologica continua a investire nell’innovazione e nella divulgazione e per portare il mare sempre più vicino ai cittadini e alle nuove generazioni.”
Claudia Gili, Direttore del Dipartimento Conservazione Animali Marini e Public Engagement (CAPE), spiega: “Il valore di questa mostra sta nella sua capacità di unire meraviglia, rigore scientifico e consapevolezza. Comprendere come funzionano i veleni animali significa comprendere l’evoluzione, le relazioni ecologiche e opportunità per la ricerca biomedica. Il nostro impegno per la conservazione passa anche attraverso percorsi espositivi come questo, che coinvolgono il pubblico e lo invitano a guardare alla biodiversità marina con occhi nuovi, più attenti e consapevoli.”
Per tutta la durata dell’esposizione, il Museo proporrà un programma di appuntamenti dedicati al tema dei veleni, tra scienza, storia e filosofia.
di Napoli Magazine
09/12/2025 - 14:53
In occasione del quarto compleanno del Museo Darwin-Dohrn, la Stazione Zoologica Anton Dohrn inaugura Veleni d’aMare, una mostra scientifica dedicata agli organismi marini velenosi e agli straordinari adattamenti evolutivi che hanno permesso loro di sviluppare complessi e affascinanti sistemi di difesa e attacco.
L’apertura ufficiale si è tenuta oggi, martedì 9 dicembre, alla presenza di autorità, rappresentanti del mondo universitario e museale e degli studenti dell’Istituto Statale Bernini De Sanctis, del Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II - Garibaldi e dell'ICS Ferdinando Russo-Blue Schools. All’evento inaugurale sono intervenuti: Roberto Bassi, Presidente SZN; Roberto Di Lauro, Presidente Fondazione Dohrn; Claudia Gili, Direttore del Dipartimento CAPE; le curatrici scientifiche Maria Vittoria Modica e Serena Leone; il divulgatore scientifico Marco Signore.
Il percorso espositivo
La mostra, finanziata con fondi PNRR (Spoke 7 del NBFC) e curata da Maria Vittoria Modica e Serena Leone della Stazione Zoologica Anton Dohrn, accompagna il visitatore in un itinerario ricco di contenuti e suggestioni.
La mostra comprende 7 teche, circa 30 reperti in liquido e a secco provenienti dalle collezioni storiche della Stazione Anton Dohrn, dall’Università Sapienza di Roma e dal Museo di Zoologia della Federico II, pannelli bilingue, curatissimi modelli in resina di organismi marini velenosi e contenuti multimediali.
Il viaggio parte dalle basi: cosa significa “tossico”? Cosa significa “velenoso”? Una distinzione apparentemente semplice ma fondamentale per dare senso all’intero racconto.
Da lì, come in un’immersione progressiva tra le profondità del Mediterraneo e degli oceani del mondo, il percorso conduce tra meduse dai tentacoli urticanti, molluschi dotati di micidiali arpioni, pesci armati di spine velenose e serpenti marini con apparati veleniferi che rappresentano veri capolavori dell’evoluzione. Reperti originali, modelli, illustrazioni e video mostrano come la natura abbia saputo essere al tempo stesso creativa e implacabile nel perfezionare le strategie di caccia e sopravvivenza di questi animali.
Ma Veleni d’aMare non è una mostra sul pericolo: è una mostra sulla conoscenza.
I veleni animali sono infatti non solo una minaccia, ma una sorgente di innovazioni tecnologiche e scientifiche. Grazie alle moderne tecniche di genomica e proteomica, dallo studio delle tossine nascono nuovi antidoti, terapie innovative e perfino applicazioni cosmetiche. Capire come funzionano i veleni significa aprire nuove prospettive per la salute ed il benessere umano e, al tempo stesso, comprendere meglio la storia evolutiva della vita sulla Terra.
Il percorso – pensato per studenti, famiglie e appassionati di ogni età – si integra perfettamente con la missione del Museo Darwin-Dohrn, dedicato agli adattamenti e alle strategie evolutive che modellano la biodiversità marina.
Le curatrici della mostra Maria Vittoria Modica e Serena Leone affermano: “Con lo studio dei veleni abbiamo la possibilità di guardare la biodiversità da un angolo diverso, nella sua componente chimica, che si integra con le dinamiche ecologiche ed evolutive. Il processo di ottimizzazione condotto dalla natura in milioni di anni di evoluzione rende i veleni animali un tesoro prezioso da esplorare anche per le sue potenziali applicazioni. Un motivo in più per tutelare la biodiversità marina e non solo.”
Roberto Bassi, Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dichiara: “Con Veleni d’aMare celebriamo non solo il quarto anniversario del Museo Darwin-Dohrn, ma anche la capacità della ricerca scientifica di trasformare la curiosità in conoscenza. Questa mostra offre uno sguardo inedito sulla complessità degli organismi marini e sui loro straordinari adattamenti, ricordandoci quanto sia urgente proteggere gli ecosistemi che li ospitano. La Stazione Zoologica continua a investire nell’innovazione e nella divulgazione e per portare il mare sempre più vicino ai cittadini e alle nuove generazioni.”
Claudia Gili, Direttore del Dipartimento Conservazione Animali Marini e Public Engagement (CAPE), spiega: “Il valore di questa mostra sta nella sua capacità di unire meraviglia, rigore scientifico e consapevolezza. Comprendere come funzionano i veleni animali significa comprendere l’evoluzione, le relazioni ecologiche e opportunità per la ricerca biomedica. Il nostro impegno per la conservazione passa anche attraverso percorsi espositivi come questo, che coinvolgono il pubblico e lo invitano a guardare alla biodiversità marina con occhi nuovi, più attenti e consapevoli.”
Per tutta la durata dell’esposizione, il Museo proporrà un programma di appuntamenti dedicati al tema dei veleni, tra scienza, storia e filosofia.