È “pericoloso e irresponsabile” minimizzare le conseguenze dei mutamenti climatici, equivale ad ignorare o sottovalutare una domanda di “giustizia intergenerazionale”. Lo ha detto oggi l’on. Michela Vittoria Brambilla (Nm), presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, intervenendo alla conferenza “Il cambiamento climatico e i diritti delle giovani generazioni”, organizzata a Roma, con il comitato italiano per l’Unicef, in occasione del 34.o anniversario della ratifica della Convenzione di New York sui diritti delle persone di minore età.
“Negli ultimi anni - ricorda la presidente - è molto cambiato anche il discorso pubblico sui mutamenti climatici. Il tradizionale negazionismo è stato galvanizzato dall’elezione del presidente Trump, che ha immediatamente ritirato gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, mentre si diffonde e si rafforza il cosiddetto “relativismo climatico”: non si nega più l’origine umana del riscaldamento globale, ma se ne minimizzano gli effetti. Si dice che non è grave, che non è una priorità, che ci si può adattare, che la tecnica ci salverà, che addirittura (almeno per qualcuno) vi saranno vantaggi economici e sociali. Tentare di rimuovere certi problemi dalla consapevolezza collettiva è pericoloso e irresponsabile. Va contro i nostri interessi e contraddice anche i dati dell’esperienza”. Soprattutto ignora o sottovaluta la “domanda di giustizia” tra generazioni che nella questione climatica si manifesta.
“Alla commissione infanzia - sottolinea - è dato anche il compito di farsi interprete, in Parlamento, delle istanze di milioni di cittadini troppo spesso trascurati semplicemente perché ancora non possono votare e quindi, secondo l’art. 49 della Costituzione, “determinare la politica nazionale”. Per questo abbiamo voluto dare una tribuna ai ragazzi, rappresentati dai volontari di Younicef e dagli allievi di tre licei romani, e ricordare a tutti che la Convenzione di new York sancisce implicitamente, come chiarisce il Commento generale n.26, il diritto delle persone di minore età ad un ambiente pulito, sano e sostenibile, di cui il clima è un elemento sostanziale”
di Napoli Magazine
27/05/2025 - 16:44
È “pericoloso e irresponsabile” minimizzare le conseguenze dei mutamenti climatici, equivale ad ignorare o sottovalutare una domanda di “giustizia intergenerazionale”. Lo ha detto oggi l’on. Michela Vittoria Brambilla (Nm), presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, intervenendo alla conferenza “Il cambiamento climatico e i diritti delle giovani generazioni”, organizzata a Roma, con il comitato italiano per l’Unicef, in occasione del 34.o anniversario della ratifica della Convenzione di New York sui diritti delle persone di minore età.
“Negli ultimi anni - ricorda la presidente - è molto cambiato anche il discorso pubblico sui mutamenti climatici. Il tradizionale negazionismo è stato galvanizzato dall’elezione del presidente Trump, che ha immediatamente ritirato gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, mentre si diffonde e si rafforza il cosiddetto “relativismo climatico”: non si nega più l’origine umana del riscaldamento globale, ma se ne minimizzano gli effetti. Si dice che non è grave, che non è una priorità, che ci si può adattare, che la tecnica ci salverà, che addirittura (almeno per qualcuno) vi saranno vantaggi economici e sociali. Tentare di rimuovere certi problemi dalla consapevolezza collettiva è pericoloso e irresponsabile. Va contro i nostri interessi e contraddice anche i dati dell’esperienza”. Soprattutto ignora o sottovaluta la “domanda di giustizia” tra generazioni che nella questione climatica si manifesta.
“Alla commissione infanzia - sottolinea - è dato anche il compito di farsi interprete, in Parlamento, delle istanze di milioni di cittadini troppo spesso trascurati semplicemente perché ancora non possono votare e quindi, secondo l’art. 49 della Costituzione, “determinare la politica nazionale”. Per questo abbiamo voluto dare una tribuna ai ragazzi, rappresentati dai volontari di Younicef e dagli allievi di tre licei romani, e ricordare a tutti che la Convenzione di new York sancisce implicitamente, come chiarisce il Commento generale n.26, il diritto delle persone di minore età ad un ambiente pulito, sano e sostenibile, di cui il clima è un elemento sostanziale”