“L’indagine sulla Qualità della vita 2024 di Italia Oggi – Ital Communications delinea un quadro critico sulla forbice tra Nord e Sud che, evidentemente, non si è ancora assottigliata. Ai primi posti troviamo città come Milano, Bolzano, Monza e della Brianza mentre a chiudere la classifica Caltanissetta insieme a Reggio Calabria e Agrigento". A fare il punto sullo studio è Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL. “Dalle nove dimensioni d’analisi affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo e reddito e ricchezza, emerge in maniera ancor più evidente un gap sotto il profilo socioeconomico che va colmato. Il Mezzogiorno ha bisogno di interventi mirati che favoriscano l'implementazione di posti di lavoro attraverso politiche attive fondate su programmi di formazione e riqualificazione professionale, in grado di incentivare il 'matching' fra domanda e offerta di lavoro attraverso la sinergia fra pubblico e privato. Soprattutto, occorrono investimenti adeguati al fine di creare nuovi posti di lavoro e favorire lo sviluppo infrastrutturale. In tal senso, cogliamo con favore il rifinanziamento del credito d'imposta sugli investimenti della Zes unica per il 2025 previsto in Manovra a cui andranno ad aggiungersi i fondi europei per la coesione e le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ci auguriamo di non vedere più emergere due Italie dalle statistiche ma un solo, unico Paese coeso, produttivo, in cui gli standard qualitativi di un lavoro dignitoso, sicuro, alla portata di tutti siano diffusi uniformemente su tutto il territorio nazionale".
di Napoli Magazine
19/11/2024 - 10:19
“L’indagine sulla Qualità della vita 2024 di Italia Oggi – Ital Communications delinea un quadro critico sulla forbice tra Nord e Sud che, evidentemente, non si è ancora assottigliata. Ai primi posti troviamo città come Milano, Bolzano, Monza e della Brianza mentre a chiudere la classifica Caltanissetta insieme a Reggio Calabria e Agrigento". A fare il punto sullo studio è Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL. “Dalle nove dimensioni d’analisi affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo e reddito e ricchezza, emerge in maniera ancor più evidente un gap sotto il profilo socioeconomico che va colmato. Il Mezzogiorno ha bisogno di interventi mirati che favoriscano l'implementazione di posti di lavoro attraverso politiche attive fondate su programmi di formazione e riqualificazione professionale, in grado di incentivare il 'matching' fra domanda e offerta di lavoro attraverso la sinergia fra pubblico e privato. Soprattutto, occorrono investimenti adeguati al fine di creare nuovi posti di lavoro e favorire lo sviluppo infrastrutturale. In tal senso, cogliamo con favore il rifinanziamento del credito d'imposta sugli investimenti della Zes unica per il 2025 previsto in Manovra a cui andranno ad aggiungersi i fondi europei per la coesione e le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ci auguriamo di non vedere più emergere due Italie dalle statistiche ma un solo, unico Paese coeso, produttivo, in cui gli standard qualitativi di un lavoro dignitoso, sicuro, alla portata di tutti siano diffusi uniformemente su tutto il territorio nazionale".