Calcio
A ROMA - "Pasolini segna ancora", un quadrangolare a 50 anni da morte
28.10.2025 15:45 di Napoli Magazine
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Una giornata di sport e cultura per ricordare Pier Paolo Pasolini a 50 anni dalla sua morte: sabato 1 novembre alle 10:30 allo Stadio dei Marmi Pietro Mennea del Foro Italico di Roma prenderà il via "PPP50: Pasolini segna ancora", un quadrangolare di calcio per celebrare la passione autentica di Pasolini per il gioco del calcio e il suo valore umano e simbolico. Scenderanno in campo quattro formazioni speciali: la Nazionale attori, storica squadra fondata nel 1971 proprio da Pier Paolo Pasolini insieme a Ninetto Davoli (quest'ultimo parteciperà all'evento in ricordo dell'amico e maestro); la Osvaldo Soriano International Football Club, la "nazionale degli scrittori"; la Nazionale giornalisti; e la Campidoglio Football Club, squadra formata da consiglieri comunali appartenenti a tutte le forze politiche.La mattinata - preceduta nella giornata di venerdì sempre allo Stadio dei Marmi da una staffetta omaggio a Pasolini delle scuole superiori - si aprirà alle ore 9 con un'esibizione delle scuole calcio giovanili di Esquilino Football Club, Roma 6, Pigneto Team e Villa Gordiani, per poi lasciare spazio alle 10.30 al calcio d'inizio del quadrangolare. L'evento, inserito all'interno delle celebrazioni organizzate dall'assessorato alla Cultura di Roma Capitale e organizzato dalla Corsa di Miguel guidata da Valerio Piccioni, si svolgerà allo Stadio dei Marmi "Pietro Mennea", messo a disposizione da Sport e Salute. Per Pasolini il calcio non fu solo uno sport ma un linguaggio del corpo e dell'anima. Ne scrisse e ne parlò con la stessa intensità con cui realizzava film o poesie, riconoscendovi un codice estetico e sociale, un modo per raccontare l'Italia popolare, le periferie, i sogni collettivi. Ad arricchire la mattinata saranno Andrea Vianello e Marino Sinibaldi, che - aiutati da ospiti e giocatori - animeranno le partite trasformando lo Stadio dei Marmi in un luogo di riflessione e racconto, dove la memoria incontra la passione popolare. La scrittrice Arianna Farinelli, nata e cresciuta nelle stesse periferie raccontate da Pasolini, proporrà una riflessione sulle parole del poeta. "Sono felice che venga organizzata questa partita per ricordarlo perché il calcio fu davvero una delle sue più grandi passioni - spiega Ninetto Davoli - Pier Paolo amava moltissimo giocare a pallone: quando vedeva una palla tornava bambino. Era davvero bravo, veloce; da ragazzo lo chiamavano "Stukas", come l'aereo, per quanto correva". "Quando iniziammo a lavorare insieme, scoprimmo di condividere questa passione e cominciammo a fare delle partitelle con amici come Sergio e Franco Citti, Enzo Cerusico e tanti altri. Giocavamo ovunque: nei campetti di terra, nei prati, dove capitava - racconta l'attore - Poi decidemmo di organizzare delle partite con un piccolo biglietto d'ingresso e di destinare il ricavato in beneficenza. Da quell'esperienza nacque nel 1971 la squadra degli Attori, che fondammo insieme". "Per lui - conclude Davoli - il calcio era molto più di un gioco: era un modo per stare in mezzo alla gente, un'immersione nella cultura popolare. Il calcio per lui era l'essenza del popolo".

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A ROMA - "Pasolini segna ancora", un quadrangolare a 50 anni da morte

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28/10/2025 - 15:45

Una giornata di sport e cultura per ricordare Pier Paolo Pasolini a 50 anni dalla sua morte: sabato 1 novembre alle 10:30 allo Stadio dei Marmi Pietro Mennea del Foro Italico di Roma prenderà il via "PPP50: Pasolini segna ancora", un quadrangolare di calcio per celebrare la passione autentica di Pasolini per il gioco del calcio e il suo valore umano e simbolico. Scenderanno in campo quattro formazioni speciali: la Nazionale attori, storica squadra fondata nel 1971 proprio da Pier Paolo Pasolini insieme a Ninetto Davoli (quest'ultimo parteciperà all'evento in ricordo dell'amico e maestro); la Osvaldo Soriano International Football Club, la "nazionale degli scrittori"; la Nazionale giornalisti; e la Campidoglio Football Club, squadra formata da consiglieri comunali appartenenti a tutte le forze politiche.La mattinata - preceduta nella giornata di venerdì sempre allo Stadio dei Marmi da una staffetta omaggio a Pasolini delle scuole superiori - si aprirà alle ore 9 con un'esibizione delle scuole calcio giovanili di Esquilino Football Club, Roma 6, Pigneto Team e Villa Gordiani, per poi lasciare spazio alle 10.30 al calcio d'inizio del quadrangolare. L'evento, inserito all'interno delle celebrazioni organizzate dall'assessorato alla Cultura di Roma Capitale e organizzato dalla Corsa di Miguel guidata da Valerio Piccioni, si svolgerà allo Stadio dei Marmi "Pietro Mennea", messo a disposizione da Sport e Salute. Per Pasolini il calcio non fu solo uno sport ma un linguaggio del corpo e dell'anima. Ne scrisse e ne parlò con la stessa intensità con cui realizzava film o poesie, riconoscendovi un codice estetico e sociale, un modo per raccontare l'Italia popolare, le periferie, i sogni collettivi. Ad arricchire la mattinata saranno Andrea Vianello e Marino Sinibaldi, che - aiutati da ospiti e giocatori - animeranno le partite trasformando lo Stadio dei Marmi in un luogo di riflessione e racconto, dove la memoria incontra la passione popolare. La scrittrice Arianna Farinelli, nata e cresciuta nelle stesse periferie raccontate da Pasolini, proporrà una riflessione sulle parole del poeta. "Sono felice che venga organizzata questa partita per ricordarlo perché il calcio fu davvero una delle sue più grandi passioni - spiega Ninetto Davoli - Pier Paolo amava moltissimo giocare a pallone: quando vedeva una palla tornava bambino. Era davvero bravo, veloce; da ragazzo lo chiamavano "Stukas", come l'aereo, per quanto correva". "Quando iniziammo a lavorare insieme, scoprimmo di condividere questa passione e cominciammo a fare delle partitelle con amici come Sergio e Franco Citti, Enzo Cerusico e tanti altri. Giocavamo ovunque: nei campetti di terra, nei prati, dove capitava - racconta l'attore - Poi decidemmo di organizzare delle partite con un piccolo biglietto d'ingresso e di destinare il ricavato in beneficenza. Da quell'esperienza nacque nel 1971 la squadra degli Attori, che fondammo insieme". "Per lui - conclude Davoli - il calcio era molto più di un gioco: era un modo per stare in mezzo alla gente, un'immersione nella cultura popolare. Il calcio per lui era l'essenza del popolo".