Patrice Evra, ex terzino della Juventus e della Nazionale francese, ha parlato sui propri canali ufficiali social soffermandosi sul momento in casa Juventus. Queste le sue parole: “Ho già fatto i miei diplomi da allenatore ma non tornerò nel calcio: adesso ho un’ altra vita e il calcio ti fa sacrificare tutto. E’ una scelta egoista, ma sono un uomo felice e sto facendo tanto business fuori dal calcio”.
Sull’esonero di Tudor: “Inizio con ringraziare il Mister di tutto. Ora però voglio mandare un messaggio ai giocatori. Quando un allenatore viene esonerato la colpa è la loro, che non hanno fatto un buon lavoro. A me successe soltanto una volta al Manchester United con David Moyes e lì mi sentì una merda. Spero che i giocatori abbiano questa stessa sensazioni adesso, visto che quelli che sono lì da più tempo ne hanno visti esonerare 2-3 di fila”.
Sulle differenze tra il calcio di prima e quello di adesso: “Noi eravamo giocatori di football, scendevamo in campo per passione, per divertimento, per dare da mangiare alle nostre famiglie. Adesso c’è una generazione di tik tok. I calciatori sono molli, soft. Gli atleti sono dei brand, stanno dietro alle mode, al rap, alla politica. Noi non avevamo tutte queste distrazioni, per questo non mi arrabbio con loro. Secondo me chi li critica perde il proprio tempo. Per non parlare delle qualità. Nell’Italia oggi se mi chiedi cinque campioni io dico solo Donnarumma”.
Infine, sui valori della Juventus: “La Juve ha perso i propri valori. Prima Agnelli, Marotta, Nedved e Paratici erano sempre con noi. Il campionato più bello che abbia mai vinto fu quello del 2014/15 quando iniziammo malissimo. Dopo il ko con il Sassuolo avemmo una lunga chiacchierata. C’è chi voleva mandare via Allegri. Ai miei tempi se dopo 5 minuti stavi ancora 0-0 avevi la pressione da tutto lo stadio, anche dai bambini. Se non volete questo dovete andare via. Quando giochi in un club come la Juve devi sacrificare tutto, anche la famiglia”.
di Napoli Magazine
28/10/2025 - 18:23
Patrice Evra, ex terzino della Juventus e della Nazionale francese, ha parlato sui propri canali ufficiali social soffermandosi sul momento in casa Juventus. Queste le sue parole: “Ho già fatto i miei diplomi da allenatore ma non tornerò nel calcio: adesso ho un’ altra vita e il calcio ti fa sacrificare tutto. E’ una scelta egoista, ma sono un uomo felice e sto facendo tanto business fuori dal calcio”.
Sull’esonero di Tudor: “Inizio con ringraziare il Mister di tutto. Ora però voglio mandare un messaggio ai giocatori. Quando un allenatore viene esonerato la colpa è la loro, che non hanno fatto un buon lavoro. A me successe soltanto una volta al Manchester United con David Moyes e lì mi sentì una merda. Spero che i giocatori abbiano questa stessa sensazioni adesso, visto che quelli che sono lì da più tempo ne hanno visti esonerare 2-3 di fila”.
Sulle differenze tra il calcio di prima e quello di adesso: “Noi eravamo giocatori di football, scendevamo in campo per passione, per divertimento, per dare da mangiare alle nostre famiglie. Adesso c’è una generazione di tik tok. I calciatori sono molli, soft. Gli atleti sono dei brand, stanno dietro alle mode, al rap, alla politica. Noi non avevamo tutte queste distrazioni, per questo non mi arrabbio con loro. Secondo me chi li critica perde il proprio tempo. Per non parlare delle qualità. Nell’Italia oggi se mi chiedi cinque campioni io dico solo Donnarumma”.
Infine, sui valori della Juventus: “La Juve ha perso i propri valori. Prima Agnelli, Marotta, Nedved e Paratici erano sempre con noi. Il campionato più bello che abbia mai vinto fu quello del 2014/15 quando iniziammo malissimo. Dopo il ko con il Sassuolo avemmo una lunga chiacchierata. C’è chi voleva mandare via Allegri. Ai miei tempi se dopo 5 minuti stavi ancora 0-0 avevi la pressione da tutto lo stadio, anche dai bambini. Se non volete questo dovete andare via. Quando giochi in un club come la Juve devi sacrificare tutto, anche la famiglia”.