Umberto Chiariello, giornalista, ha rilasciato alcune dichiarazioni a 'Campania Sport' su Canale 21 nel suo editoriale dopo Roma-Napoli: "Poteva essere una giornata snodo del torneo, perché si giocavano in contemporanea il derby della Madonnina Milan-Inter e il derby del Sole Roma-Napoli. Al 93’ l’Inter stava perdendo con un Milan generosissimo e fortunatissimo, tre pali dell’Inter. Non meritava di perderla, ma la stava perdendo. Sembrava una maledizione quest’anno, sarebbe stato il terzo derby perso su tre dopo i sei consecutivi vinti. A Napoli già pregustavamo una mini fuga. Alla fine l’ultimo arrivato, Zalewski, proprio dalla Roma, fa l’assist vincente e De Vrij coglie il meritato pareggio che però lascia l’amaro in bocca a milanisti e napoletani. All’Olimpico il Napoli affronta una Roma che Claudio Ranieri cerca di rivitalizzare nelle forze fisiche impari, perché il Napoli è fresco e fisicamente tonico, è la squadra che corre di più e che sta messa meglio. Come? Con un piano di gara ardito. Tra Francoforte e la gara di Coppa Italia contro il Milan sceglie il turnover propria nella sfida contro il Napoli: ne cambia sei. Il piano di Ranieri è questo: concedo un netto vantaggio al Napoli sul piano della qualità dell’assetto, ma cerco di limitare i danni per un’oretta. Infatti la Roma ha giocata bassissima per tutto il primo tempo, pur andando sotto ha continuato a difendere l’1-0, per poi scatenare nella ripresa i migliori giocatori. Il piano gara gli è riuscito, perché il Napoli non ha saputo chiudere la partita dopo il gol dell’ex Spinazzola, tra i migliori. Il Napoli nel secondo tempo ha pensato solamente a difendere il risultato, rinunciando completamente ad offendere, se non rarissimamente. Ed è stato punito da un pareggio, alla fine giusto, raggiunto al 92’ da Angelino, lo stesso che ha segnato a Francoforte, uno che non segnava mai. Giusta punizione, perché il Napoli oggi non ha saputo capitalizzare il vantaggio che San Siro e Ranieri gli avevano consegnato. E qui si riapriranno le polemiche sui mancati rinforzi e la rosa corta. Io dico che oggi il Napoli non ha giocato da Napoli in quanto a mentalità. Però non c’è da far drammi, dopo sette vittorie consecutive un pareggio a Roma va salutato sempre con favore, anche se il rammarico è tanto. Non guardate la classifica della Roma, il Napoli è andato a giocare su un campo che è tra i più difficile del campionato, perché il rendimento casalingo della Roma è fortissimo. Fino ad oggi la Roma aveva vinto 7 partite su 7, cinque di campionato e due di coppa, con 23 gol fatti e 3 subiti. Non era facile sbancare l’Olimpico. Ranieri aveva concesso un vantaggio tattico e strategico al Napoli con un turnover che sembrava dissennato, ma limitando i danni per colpa del Napoli che non ha saputo affondare i colpi, l’ha raddrizzata. Oggi di Ranieri si parlerà come di un genio, avesse preso il secondo e il terzo gol si sarebbe detto della sua follia. Ma del calcio il bello è questo, contano i risultati alla fine per dare i giudizi. Il Napoli aveva poche risorse in panchina, sì perché Saint-Maximin che è l’uomo dell’ultimo momento individuato come alternativa a un Neres, abbastanza spento oggi, non è ancora arrivato. Dovrebbe arrivare, stiamo aspettando cercando di sapere se ci concretizzerà. C’è tutto un problema di norme, prestiti tra Arabia e Turchia. Dopo una ricerca di grandi nomi si è arrivati al riciclo di un’ex grande promessa. Perché a 20 anni quando giocammo il preliminare di Champions col Nizza, era la stella di quella squadra. Un cavallone tutta forza, irruenza e dribbling, che poi andò al Newcastle per una bella cifra ma dopo qualche buona giocata si è un po’ smarrito, è finito in Arabia e poi in Turchia alla corte di Mourinho. Ma ha la stessa età di Neres, 28 anni, un calciatore che probabilmente avrà l’avallo di Conte. E’ chiaro che non era la sua prima scelta, sarà stata la settima o l’ottava, non ne ho idea. Ma fatto sta che questo è l’uomo individuato per fare l’alternativa a Neres, perché qui non si sta parlando del sostituto di Kvara, chi lo dice mente per la gola. Il sostituto era stato comprato in estate, Neres, che ha anticipato il lavoro togliendogli il posto già in corsa d’opera. Nelle ultime partite Kvara già non c’era e il Napoli le ha vinte tutte, quindi serviva un’alternativa a Neres e non al georgiano che già non c’era. Alla fine si è individuato questo Saint-Maximin visto che Garnacho e Adeyemi hanno detto di no prima ancora dei club. Garnacho si accoda agli ennesimi entourage che si comportano male, perché il Napoli è andato a Barcellona e ha trovato un accordo sullo stipendio, ha avuto il sì del giocatore ed è andato a trattare ad oltranza con il Manchester United. Nel momento in cui le parti farraginosamente si stava anche avvicinando, Garnacho giura eterno amore allo United, posta anche delle ‘storie’ su Instagram. Hanno cambiato idea e hanno chiesto al Napoli uno stipendio al doppio di quello che avevano concordato, volevano 5mln netti per i prossimi 5 anni. E lì si è chiuso il discorso. Saltati gli obiettivi principali, il Napoli si è fiondato sul piano B, cioè un giocatore di rotazioni in prestito che fosse gradito all’allenatore. Un giocatore di fascia, forte nell’uno contro uno, dirompente, fisicamente adatto al tipo di gioco di Conte. Saint-Maximin potrebbe essere un giocatore utile, vedremo se sarà tale. Per fare l’alternativa, perché il titolare già c’è. Il Napoli non ha fatto andare via Kvara, che era il trascinatore del Napoli, era finito un po’ nella seconda fascia della squadra perché le sue prestazioni erano del tutto insufficienti. Ricorderemo la sua uscita col Venezia, quando all’ennesimo tiro ciabattato Conte ha gridato al cambio ed entrato di corsa Politano, perché non ne poteva più del modo di giocare di Kvara che pensava solo a sé stesso. Poi si è scoperto che stava trattando da mesi per andarsene, mentre Conte cercava di coinvolgerlo. Io il giudizio sul mercato non lo do, aspetto la chiusura e domenica ne parliamo. Comuzzo? E’ lì poi la storia è risibile. Un ragazzo che fa 19 partite da titolare vale quanto Buongiorno? Qui c’è qualcuno che è impazzito e si pretende che il Napoli accetti questi 40mln, ma perché le trattative non esistono più? Vale 40mln Comuzzo che viene al posto di Rafa Marin che ha fatto zero minuti? Se viene bene, se no ne faremo a meno. Ribadisco, questa squadra sta lottando per il titolo. Oggi poteva scattare davanti all’Inter, ha perso un’occasione, ma la partita è lunga e difficile. L’Inter ha gare complicate come se non più del Napoli prossimamente. Quindi calma e gesso, non sparate zero sul pianista, su Conte, su Lukaku, sul presidente, su Manna. Penso che questo è il momento di stare vicini ad una squadra che ci sta facendo sognare la corsa scudetto e di tenere i giudizi bassi e composti. Il Napoli ci ha provato a prendere grandi nomi, non ci è riuscito. Poi parleremo di Conte, perché non può dire: ‘Non siamo di fare campagna acquisti da grande club’ e il giorno prima dire: ‘Napoli non deve essere più una tappa, ma una meta’. Le due dichiarazioni si contraddicono, ma questo è Conte in purezza e noi ce lo pigliamo a pacchetto anche nel suo modo di esternare che sappiamo che è anti-societario e lamentoso. Ma questa è una storia che dura dai tempi del ristorante della Juve”.
di Napoli Magazine
03/02/2025 - 10:35
Umberto Chiariello, giornalista, ha rilasciato alcune dichiarazioni a 'Campania Sport' su Canale 21 nel suo editoriale dopo Roma-Napoli: "Poteva essere una giornata snodo del torneo, perché si giocavano in contemporanea il derby della Madonnina Milan-Inter e il derby del Sole Roma-Napoli. Al 93’ l’Inter stava perdendo con un Milan generosissimo e fortunatissimo, tre pali dell’Inter. Non meritava di perderla, ma la stava perdendo. Sembrava una maledizione quest’anno, sarebbe stato il terzo derby perso su tre dopo i sei consecutivi vinti. A Napoli già pregustavamo una mini fuga. Alla fine l’ultimo arrivato, Zalewski, proprio dalla Roma, fa l’assist vincente e De Vrij coglie il meritato pareggio che però lascia l’amaro in bocca a milanisti e napoletani. All’Olimpico il Napoli affronta una Roma che Claudio Ranieri cerca di rivitalizzare nelle forze fisiche impari, perché il Napoli è fresco e fisicamente tonico, è la squadra che corre di più e che sta messa meglio. Come? Con un piano di gara ardito. Tra Francoforte e la gara di Coppa Italia contro il Milan sceglie il turnover propria nella sfida contro il Napoli: ne cambia sei. Il piano di Ranieri è questo: concedo un netto vantaggio al Napoli sul piano della qualità dell’assetto, ma cerco di limitare i danni per un’oretta. Infatti la Roma ha giocata bassissima per tutto il primo tempo, pur andando sotto ha continuato a difendere l’1-0, per poi scatenare nella ripresa i migliori giocatori. Il piano gara gli è riuscito, perché il Napoli non ha saputo chiudere la partita dopo il gol dell’ex Spinazzola, tra i migliori. Il Napoli nel secondo tempo ha pensato solamente a difendere il risultato, rinunciando completamente ad offendere, se non rarissimamente. Ed è stato punito da un pareggio, alla fine giusto, raggiunto al 92’ da Angelino, lo stesso che ha segnato a Francoforte, uno che non segnava mai. Giusta punizione, perché il Napoli oggi non ha saputo capitalizzare il vantaggio che San Siro e Ranieri gli avevano consegnato. E qui si riapriranno le polemiche sui mancati rinforzi e la rosa corta. Io dico che oggi il Napoli non ha giocato da Napoli in quanto a mentalità. Però non c’è da far drammi, dopo sette vittorie consecutive un pareggio a Roma va salutato sempre con favore, anche se il rammarico è tanto. Non guardate la classifica della Roma, il Napoli è andato a giocare su un campo che è tra i più difficile del campionato, perché il rendimento casalingo della Roma è fortissimo. Fino ad oggi la Roma aveva vinto 7 partite su 7, cinque di campionato e due di coppa, con 23 gol fatti e 3 subiti. Non era facile sbancare l’Olimpico. Ranieri aveva concesso un vantaggio tattico e strategico al Napoli con un turnover che sembrava dissennato, ma limitando i danni per colpa del Napoli che non ha saputo affondare i colpi, l’ha raddrizzata. Oggi di Ranieri si parlerà come di un genio, avesse preso il secondo e il terzo gol si sarebbe detto della sua follia. Ma del calcio il bello è questo, contano i risultati alla fine per dare i giudizi. Il Napoli aveva poche risorse in panchina, sì perché Saint-Maximin che è l’uomo dell’ultimo momento individuato come alternativa a un Neres, abbastanza spento oggi, non è ancora arrivato. Dovrebbe arrivare, stiamo aspettando cercando di sapere se ci concretizzerà. C’è tutto un problema di norme, prestiti tra Arabia e Turchia. Dopo una ricerca di grandi nomi si è arrivati al riciclo di un’ex grande promessa. Perché a 20 anni quando giocammo il preliminare di Champions col Nizza, era la stella di quella squadra. Un cavallone tutta forza, irruenza e dribbling, che poi andò al Newcastle per una bella cifra ma dopo qualche buona giocata si è un po’ smarrito, è finito in Arabia e poi in Turchia alla corte di Mourinho. Ma ha la stessa età di Neres, 28 anni, un calciatore che probabilmente avrà l’avallo di Conte. E’ chiaro che non era la sua prima scelta, sarà stata la settima o l’ottava, non ne ho idea. Ma fatto sta che questo è l’uomo individuato per fare l’alternativa a Neres, perché qui non si sta parlando del sostituto di Kvara, chi lo dice mente per la gola. Il sostituto era stato comprato in estate, Neres, che ha anticipato il lavoro togliendogli il posto già in corsa d’opera. Nelle ultime partite Kvara già non c’era e il Napoli le ha vinte tutte, quindi serviva un’alternativa a Neres e non al georgiano che già non c’era. Alla fine si è individuato questo Saint-Maximin visto che Garnacho e Adeyemi hanno detto di no prima ancora dei club. Garnacho si accoda agli ennesimi entourage che si comportano male, perché il Napoli è andato a Barcellona e ha trovato un accordo sullo stipendio, ha avuto il sì del giocatore ed è andato a trattare ad oltranza con il Manchester United. Nel momento in cui le parti farraginosamente si stava anche avvicinando, Garnacho giura eterno amore allo United, posta anche delle ‘storie’ su Instagram. Hanno cambiato idea e hanno chiesto al Napoli uno stipendio al doppio di quello che avevano concordato, volevano 5mln netti per i prossimi 5 anni. E lì si è chiuso il discorso. Saltati gli obiettivi principali, il Napoli si è fiondato sul piano B, cioè un giocatore di rotazioni in prestito che fosse gradito all’allenatore. Un giocatore di fascia, forte nell’uno contro uno, dirompente, fisicamente adatto al tipo di gioco di Conte. Saint-Maximin potrebbe essere un giocatore utile, vedremo se sarà tale. Per fare l’alternativa, perché il titolare già c’è. Il Napoli non ha fatto andare via Kvara, che era il trascinatore del Napoli, era finito un po’ nella seconda fascia della squadra perché le sue prestazioni erano del tutto insufficienti. Ricorderemo la sua uscita col Venezia, quando all’ennesimo tiro ciabattato Conte ha gridato al cambio ed entrato di corsa Politano, perché non ne poteva più del modo di giocare di Kvara che pensava solo a sé stesso. Poi si è scoperto che stava trattando da mesi per andarsene, mentre Conte cercava di coinvolgerlo. Io il giudizio sul mercato non lo do, aspetto la chiusura e domenica ne parliamo. Comuzzo? E’ lì poi la storia è risibile. Un ragazzo che fa 19 partite da titolare vale quanto Buongiorno? Qui c’è qualcuno che è impazzito e si pretende che il Napoli accetti questi 40mln, ma perché le trattative non esistono più? Vale 40mln Comuzzo che viene al posto di Rafa Marin che ha fatto zero minuti? Se viene bene, se no ne faremo a meno. Ribadisco, questa squadra sta lottando per il titolo. Oggi poteva scattare davanti all’Inter, ha perso un’occasione, ma la partita è lunga e difficile. L’Inter ha gare complicate come se non più del Napoli prossimamente. Quindi calma e gesso, non sparate zero sul pianista, su Conte, su Lukaku, sul presidente, su Manna. Penso che questo è il momento di stare vicini ad una squadra che ci sta facendo sognare la corsa scudetto e di tenere i giudizi bassi e composti. Il Napoli ci ha provato a prendere grandi nomi, non ci è riuscito. Poi parleremo di Conte, perché non può dire: ‘Non siamo di fare campagna acquisti da grande club’ e il giorno prima dire: ‘Napoli non deve essere più una tappa, ma una meta’. Le due dichiarazioni si contraddicono, ma questo è Conte in purezza e noi ce lo pigliamo a pacchetto anche nel suo modo di esternare che sappiamo che è anti-societario e lamentoso. Ma questa è una storia che dura dai tempi del ristorante della Juve”.