Calcio
CDS - Juventus, si avvicina la risoluzione del contratto di Pogba
13.11.2024 21:00 di Napoli Magazine

Pogba non vestirà più la maglia bianconera. La Juventus, infatti, è vicinissima alla risoluzione del contratto del centrocampista francese, stando a quanto riferito dal Corriere dello Sport. Le diplomazie sono al lavoro dallo scorso 7 ottobre, quando il Tas ha ridotto la squalifica da quattro anni a diciotto mesi, permettendogli quindi di rientrare in campo già dal prossimo marzo. Una sentenza definitiva che non aveva colto impreparata la Juve, che attendeva la conclusione del procedimento dal settembre 2023, quando il controllo antidoping aveva evidenziato la positività al Dhea, il deidroepiandrosterone, un androgeno più potente del testosterone che la Wada aveva inserito fra le sostanze proibite da un decennio.

Nel frattempo Pogba era rimasto al minimo salariale - circa ventisettemila e 300 euro lordi l'anno - ma con un contratto potenzialmente da otto milioni netti, che si riattiverà in caso non si arrivi a una rottura. La Juventus può sfruttare la squalifica per risolvere unilateralmente l'accordo con il transalpino. Di più, in via ipotetica potrebbe anche chiedere i danni per la sua condotta che è una chiara infrazione del rapporto siglato in sede di stesura del contratto.

Dall'altra parte, con una risoluzione unilaterale, non è da escludere uno strascico legale che - come insegnato recentemente il lodo Cristiano Ronaldo - pur con una ragionevole certezza della propria versione significherebbe battaglia nelle aule di un Tribunale, con l'imponderabilità della decisione di un giudice. Proprio per questo l'argomento è delicato, seppur la scelta della Juve sia irremovibile.

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CDS - Juventus, si avvicina la risoluzione del contratto di Pogba

di Napoli Magazine

13/11/2024 - 21:00

Pogba non vestirà più la maglia bianconera. La Juventus, infatti, è vicinissima alla risoluzione del contratto del centrocampista francese, stando a quanto riferito dal Corriere dello Sport. Le diplomazie sono al lavoro dallo scorso 7 ottobre, quando il Tas ha ridotto la squalifica da quattro anni a diciotto mesi, permettendogli quindi di rientrare in campo già dal prossimo marzo. Una sentenza definitiva che non aveva colto impreparata la Juve, che attendeva la conclusione del procedimento dal settembre 2023, quando il controllo antidoping aveva evidenziato la positività al Dhea, il deidroepiandrosterone, un androgeno più potente del testosterone che la Wada aveva inserito fra le sostanze proibite da un decennio.

Nel frattempo Pogba era rimasto al minimo salariale - circa ventisettemila e 300 euro lordi l'anno - ma con un contratto potenzialmente da otto milioni netti, che si riattiverà in caso non si arrivi a una rottura. La Juventus può sfruttare la squalifica per risolvere unilateralmente l'accordo con il transalpino. Di più, in via ipotetica potrebbe anche chiedere i danni per la sua condotta che è una chiara infrazione del rapporto siglato in sede di stesura del contratto.

Dall'altra parte, con una risoluzione unilaterale, non è da escludere uno strascico legale che - come insegnato recentemente il lodo Cristiano Ronaldo - pur con una ragionevole certezza della propria versione significherebbe battaglia nelle aule di un Tribunale, con l'imponderabilità della decisione di un giudice. Proprio per questo l'argomento è delicato, seppur la scelta della Juve sia irremovibile.