Calcio
CREMONESE - Nicola: "I ragazzi sono stati bravissimi, Vardy per noi è un punto di riferimento"
01.12.2025 23:56 di Napoli Magazine
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Davide Nicola, allenatore della Cremonse, ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la vittoria contro il Bologna: "Qual è l'immagine che mi rende felice di questa serata? Prendere punti rende sempre tutti noi felici e lavoriamo per questo. Non è che fossi particolarmente sicuro di prendere addirittura l'intero bottino in palio, ma è la mentalità che cerchiamo di mettere in ogni partita. Noi andiamo sempre per fare punti e a volte non ci riusciamo, come è normale che sia. Sappiamo benissimo cosa dobbiamo fare per raggiungere l'obiettivo. I ragazzi stasera sono stati bravissimi. Sarebbe sciocco non dirlo, perché è sotto gli occhi di tutti che, a parte il risultato, si è creato anche dell'altro. Non è che abbiamo vinto la partita e basta. Il Bologna è una grande squadra, noi non vincevamo qui da trentacinque anni. Si parla di una grandissima squadra che ha fatto la sua partita, noi abbiamo sbagliato meno. Per noi era importante unire le due cose sulle quali stiamo lavorando. Non possiamo mai perdere la voglia di mantenerci compatti, le giuste distanze tra i reparti, la capacità di preparare prima di attaccare lo spazio. Quando facciamo solo un possesso che tarda ad attaccare la linea ci esponiamo anche a qualche rischio più del dovuto. I ragazzi stasera hanno interpretato tutto benissimo. È chiaro che negli ultimi dieci, quindici minuti, quando iniziavano ad arrivare molti palloni in aria, deve essere tutto perfetto. È un attimo andare sul 3-2 e riaprire una partita. Come tutte le grandi vittorie ci vuole grandissima precisione, ma ci devono essere anche le condizioni giuste per non pagare dazio quando lasci qualcosa agli altri. Vardy? Per noi Jamie è un punto di riferimento. Da allenatore posso solo dire che i grandi campioni sono di una semplicità incredibile. Sanno già cosa devono fare e come devono farlo. Non hanno mai atteggiamenti non costruttivi per una squadra come la nostra. Il campione si differenzia dal giocatore normale perché ha grandissime qualità in campo, ma anche perché ha uno spirito e una consapevolezza per ciò che rappresenta. Il campione vero non sbaglia mai atteggiamenti. Lui è uno molto sicuro di sé e scherzoso, uno che si allena sempre. Ha le sue abitudini ma è venuto qui con la mentalità di mettersi a disposizione. Aggiungo anche che il gruppo della Cremonese, chi ha accolto Jamie Vardy, ha altrettante qualità da questo punto di vista. Un giocatore del genere va capito nelle abitudini che ha, va integrato al meglio, va servito mettendosi nella condizione di potergli far fare bella figura. Il gruppo della Cremonese ha accolto Vardy con un grande privilegio, Vardy ha riconosciuto questo e si sta dimostrando un uomo vero sotto tutti i punti di vista. Non gli lascio fare le colazioni che faceva in Inghilterra? Lui fa la sua colazione. Noi abbiamo colazioni e pranzi individualizzati ormai. Non c'è più un menù uguale per tutti. Le culture sono diverse, i fabbisogni sono diversi e anche le allergie. Ognuno ha il suo menù personale. Non c'è neanche bisogno di controllare queste cose perché fanno parte della vita dei giocatori. Controllano almeno due pasti su tre, talvolta anche la cena. Abbiamo questa fortuna".

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CREMONESE - Nicola: "I ragazzi sono stati bravissimi, Vardy per noi è un punto di riferimento"

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01/12/2025 - 23:56

Davide Nicola, allenatore della Cremonse, ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la vittoria contro il Bologna: "Qual è l'immagine che mi rende felice di questa serata? Prendere punti rende sempre tutti noi felici e lavoriamo per questo. Non è che fossi particolarmente sicuro di prendere addirittura l'intero bottino in palio, ma è la mentalità che cerchiamo di mettere in ogni partita. Noi andiamo sempre per fare punti e a volte non ci riusciamo, come è normale che sia. Sappiamo benissimo cosa dobbiamo fare per raggiungere l'obiettivo. I ragazzi stasera sono stati bravissimi. Sarebbe sciocco non dirlo, perché è sotto gli occhi di tutti che, a parte il risultato, si è creato anche dell'altro. Non è che abbiamo vinto la partita e basta. Il Bologna è una grande squadra, noi non vincevamo qui da trentacinque anni. Si parla di una grandissima squadra che ha fatto la sua partita, noi abbiamo sbagliato meno. Per noi era importante unire le due cose sulle quali stiamo lavorando. Non possiamo mai perdere la voglia di mantenerci compatti, le giuste distanze tra i reparti, la capacità di preparare prima di attaccare lo spazio. Quando facciamo solo un possesso che tarda ad attaccare la linea ci esponiamo anche a qualche rischio più del dovuto. I ragazzi stasera hanno interpretato tutto benissimo. È chiaro che negli ultimi dieci, quindici minuti, quando iniziavano ad arrivare molti palloni in aria, deve essere tutto perfetto. È un attimo andare sul 3-2 e riaprire una partita. Come tutte le grandi vittorie ci vuole grandissima precisione, ma ci devono essere anche le condizioni giuste per non pagare dazio quando lasci qualcosa agli altri. Vardy? Per noi Jamie è un punto di riferimento. Da allenatore posso solo dire che i grandi campioni sono di una semplicità incredibile. Sanno già cosa devono fare e come devono farlo. Non hanno mai atteggiamenti non costruttivi per una squadra come la nostra. Il campione si differenzia dal giocatore normale perché ha grandissime qualità in campo, ma anche perché ha uno spirito e una consapevolezza per ciò che rappresenta. Il campione vero non sbaglia mai atteggiamenti. Lui è uno molto sicuro di sé e scherzoso, uno che si allena sempre. Ha le sue abitudini ma è venuto qui con la mentalità di mettersi a disposizione. Aggiungo anche che il gruppo della Cremonese, chi ha accolto Jamie Vardy, ha altrettante qualità da questo punto di vista. Un giocatore del genere va capito nelle abitudini che ha, va integrato al meglio, va servito mettendosi nella condizione di potergli far fare bella figura. Il gruppo della Cremonese ha accolto Vardy con un grande privilegio, Vardy ha riconosciuto questo e si sta dimostrando un uomo vero sotto tutti i punti di vista. Non gli lascio fare le colazioni che faceva in Inghilterra? Lui fa la sua colazione. Noi abbiamo colazioni e pranzi individualizzati ormai. Non c'è più un menù uguale per tutti. Le culture sono diverse, i fabbisogni sono diversi e anche le allergie. Ognuno ha il suo menù personale. Non c'è neanche bisogno di controllare queste cose perché fanno parte della vita dei giocatori. Controllano almeno due pasti su tre, talvolta anche la cena. Abbiamo questa fortuna".