Marco Ciriello su La Gazzetta dello Sport scrive del ritorno di Spalletti a casa, a Napoli, per la gara di domenica sera contro la Juventus, la sua nuova squadra: "È sempre difficile tornare a casa, anche quando immagini il ritorno come "una emozione incandescente". Luciano Spalletti “vuelve” a Napoli in punta di scarpini, con la tuta della Juventus, una juventinità esibita con spavalderia, tre vittorie di seguito e un assetto stabile. Spalletti non appartiene, ma crea appartenenza".
E ancora: "Resta lo scudetto trentatré anni dopo quelli maradoniani, perché se nel tango nessuno può togliere quello che si è ballato, nel calcio nessuno può togliere quello che si è vinto (a meno di frodi), tra l’altro stracciando un campionato prima che arrivasse la primavera, perché quell’anno la primavera a Napoli si è chiamata Luciano Spalletti e anche l’estate, stesso nome. E questo è un fatto, e i fatti sono ostinati, come i gol".
di Napoli Magazine
05/12/2025 - 11:05
Marco Ciriello su La Gazzetta dello Sport scrive del ritorno di Spalletti a casa, a Napoli, per la gara di domenica sera contro la Juventus, la sua nuova squadra: "È sempre difficile tornare a casa, anche quando immagini il ritorno come "una emozione incandescente". Luciano Spalletti “vuelve” a Napoli in punta di scarpini, con la tuta della Juventus, una juventinità esibita con spavalderia, tre vittorie di seguito e un assetto stabile. Spalletti non appartiene, ma crea appartenenza".
E ancora: "Resta lo scudetto trentatré anni dopo quelli maradoniani, perché se nel tango nessuno può togliere quello che si è ballato, nel calcio nessuno può togliere quello che si è vinto (a meno di frodi), tra l’altro stracciando un campionato prima che arrivasse la primavera, perché quell’anno la primavera a Napoli si è chiamata Luciano Spalletti e anche l’estate, stesso nome. E questo è un fatto, e i fatti sono ostinati, come i gol".