Calcio
IL COMMENTO - Adani: "De Bruyne sente il fuoco dentro, è un bene che si arrabbi"
03.10.2025 19:14 di Napoli Magazine
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Daniele Adani, ex difensore, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Napoli:

Ci voleva la Champions per rivedere il vero De Bruyne: solo una coincidenza?
"KDB ha fatto calcio perché pensa calcio, cioè il pensiero e il gesto tecnico sono legati. Il belga è un fuoriclasse e su questo non si discute ma va inserito, deve adattarsi a delle modalità e degli equilibri nuovi. Però dico che anche il Napoli deve farsi semplicemente accompagnare da lui, comprenderlo perché il suo linguaggio calcistico è superiore".
Due assist: la posizione più avanzata ha influito?
"Relativamente. Il Napoli sul primo gol era in difesa, fraseggiava davanti all’area e KDB scambia con Anguissa, dribbla e conduce a campo aperto. Poi diventa il passatore migliore del calcio contemporaneo e lancia Hojlund. Però l’azione si sviluppa da un blocco basso. Conte sta cercando di far convivere i migliori ma il calcio non è una grafica statica e varia con dinamiche naturali. Non a caso KDB al City ha fatto tutti i ruoli".
Torniamo al discorso dell’adattamento…
"Il Napoli è costruito col 4-3-3, arriva KDB e deve trovare un equilibrio tattico con McTominay. Così invece di creare due posizioni fisse ne ha due mezze, intercambiabili tra loro. Questo Conte lo può fare perché KDB è un giocatore totale, può sperare che raggiunga la doppia cifra di assist e gol. Per farlo però ci sono da cercare dei compromessi. Per esempio il Napoli a Firenze in fase di costruzione aveva KDB al fianco di Lobotka e McTominay avanzato e in fase di non possesso i due si scambiavano di ruolo e questo è un compromesso per tutelare KDB".
A Milano ha reagito male al cambio ma Conte considera tutti i suoi giocatori uguali…
"Questo è un principio che condivido ma è un bene che KDB si arrabbi. Lui sente il fuoco dentro e la professionalità ma va collocato in più compiti perché possa tirar fuori la sua bellezza ma anche la sua generosità. Il messaggio è per tutti soprattutto quando investe il più importante. Ma vivere certe dinamiche ai massimi livelli non è mai facile ma si sa che la risposta poi arriva in Champions in campo"
Oggi il Napoli però non deve dipendere da un solo giocatore…
"La rosa del Napoli è lunga e questo è importante. L’anno scorso per necessità ti sei inventato vestiti tattici ma quest’anno, con una rosa diversificata, puoi scegliere tra abiti tattici diversi. Faccio un esempio: Lucca è un attaccante diverso sia da Hojlund che da Lukaku, è una scelta che fai con tre competizioni e diversi sistemi di gioco, tutti fatti con qualità e sorprendendo l’avversario".
Visto il rendimento di Hojlund, si può dire che l’infortunio di Lukaku è stato una fortuna per il Napoli?
"Hojlund fa tantissime cose bene, ha qualità e fisico. Era un potenziale top club già con Gasp, un tecnico che ti insegna a giocare, poi la pausa allo United lo ha fatto crescere come ragazzo ma ha arrestato il suo percorso tecnico. Il Napoli ha scelto bene anche se questo non toglie che Lukaku è comunque un fattore determinante. Hojlund è l’evoluzione fresca del modo di attaccare del Napoli, una diversificazione".
Il Napoli sembra aver dato priorità alla Champions: dove può arrivare?
"Non riesco a pensare che abbia dato priorità all’Europa perché ha allungato la rosa. I tecnici preparano due partite alla volta e le scelte vanno fatte in maniera binaria, devi esplorare il mercato che hai fatto. Conte dice che bisogna costruire e che devi inserire i nuovi e io penso che il Napoli possa passare il turno ma la Champions ti distrugge. È un altro mondo, affronti giocatori più forti fisicamente e tecnicamente, ci sono più pressioni. Poi se ti qualifichi dipende tutto da chi peschi in una competizione che è estenuante e in cui solo il PSG può rinunciare ai giocatori chiave".
Conte però dice che bisogna anche difendere lo scudetto: ci riuscirà?
"Ho detto sempre che in prima fila per me ci sono Napoli e Inter poi Milan e Juve e Roma. Il Milan non ha le Coppe, ha una squadra lunga e Allegri ha capito di non poter fare come alla Juve. Rispetto agli ultimi anni in cui la corsa è stata spesso solo a due ci sarà una corsa a 4-5, una lotta estenuante tenendo presente che la Champions porta via energia e bisogna avere la lucidità anche delle scelte perché è complicata per la gestione delle energie".
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IL COMMENTO - Adani: "De Bruyne sente il fuoco dentro, è un bene che si arrabbi"

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03/10/2025 - 19:14

Daniele Adani, ex difensore, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Napoli:

Ci voleva la Champions per rivedere il vero De Bruyne: solo una coincidenza?
"KDB ha fatto calcio perché pensa calcio, cioè il pensiero e il gesto tecnico sono legati. Il belga è un fuoriclasse e su questo non si discute ma va inserito, deve adattarsi a delle modalità e degli equilibri nuovi. Però dico che anche il Napoli deve farsi semplicemente accompagnare da lui, comprenderlo perché il suo linguaggio calcistico è superiore".
Due assist: la posizione più avanzata ha influito?
"Relativamente. Il Napoli sul primo gol era in difesa, fraseggiava davanti all’area e KDB scambia con Anguissa, dribbla e conduce a campo aperto. Poi diventa il passatore migliore del calcio contemporaneo e lancia Hojlund. Però l’azione si sviluppa da un blocco basso. Conte sta cercando di far convivere i migliori ma il calcio non è una grafica statica e varia con dinamiche naturali. Non a caso KDB al City ha fatto tutti i ruoli".
Torniamo al discorso dell’adattamento…
"Il Napoli è costruito col 4-3-3, arriva KDB e deve trovare un equilibrio tattico con McTominay. Così invece di creare due posizioni fisse ne ha due mezze, intercambiabili tra loro. Questo Conte lo può fare perché KDB è un giocatore totale, può sperare che raggiunga la doppia cifra di assist e gol. Per farlo però ci sono da cercare dei compromessi. Per esempio il Napoli a Firenze in fase di costruzione aveva KDB al fianco di Lobotka e McTominay avanzato e in fase di non possesso i due si scambiavano di ruolo e questo è un compromesso per tutelare KDB".
A Milano ha reagito male al cambio ma Conte considera tutti i suoi giocatori uguali…
"Questo è un principio che condivido ma è un bene che KDB si arrabbi. Lui sente il fuoco dentro e la professionalità ma va collocato in più compiti perché possa tirar fuori la sua bellezza ma anche la sua generosità. Il messaggio è per tutti soprattutto quando investe il più importante. Ma vivere certe dinamiche ai massimi livelli non è mai facile ma si sa che la risposta poi arriva in Champions in campo"
Oggi il Napoli però non deve dipendere da un solo giocatore…
"La rosa del Napoli è lunga e questo è importante. L’anno scorso per necessità ti sei inventato vestiti tattici ma quest’anno, con una rosa diversificata, puoi scegliere tra abiti tattici diversi. Faccio un esempio: Lucca è un attaccante diverso sia da Hojlund che da Lukaku, è una scelta che fai con tre competizioni e diversi sistemi di gioco, tutti fatti con qualità e sorprendendo l’avversario".
Visto il rendimento di Hojlund, si può dire che l’infortunio di Lukaku è stato una fortuna per il Napoli?
"Hojlund fa tantissime cose bene, ha qualità e fisico. Era un potenziale top club già con Gasp, un tecnico che ti insegna a giocare, poi la pausa allo United lo ha fatto crescere come ragazzo ma ha arrestato il suo percorso tecnico. Il Napoli ha scelto bene anche se questo non toglie che Lukaku è comunque un fattore determinante. Hojlund è l’evoluzione fresca del modo di attaccare del Napoli, una diversificazione".
Il Napoli sembra aver dato priorità alla Champions: dove può arrivare?
"Non riesco a pensare che abbia dato priorità all’Europa perché ha allungato la rosa. I tecnici preparano due partite alla volta e le scelte vanno fatte in maniera binaria, devi esplorare il mercato che hai fatto. Conte dice che bisogna costruire e che devi inserire i nuovi e io penso che il Napoli possa passare il turno ma la Champions ti distrugge. È un altro mondo, affronti giocatori più forti fisicamente e tecnicamente, ci sono più pressioni. Poi se ti qualifichi dipende tutto da chi peschi in una competizione che è estenuante e in cui solo il PSG può rinunciare ai giocatori chiave".
Conte però dice che bisogna anche difendere lo scudetto: ci riuscirà?
"Ho detto sempre che in prima fila per me ci sono Napoli e Inter poi Milan e Juve e Roma. Il Milan non ha le Coppe, ha una squadra lunga e Allegri ha capito di non poter fare come alla Juve. Rispetto agli ultimi anni in cui la corsa è stata spesso solo a due ci sarà una corsa a 4-5, una lotta estenuante tenendo presente che la Champions porta via energia e bisogna avere la lucidità anche delle scelte perché è complicata per la gestione delle energie".