“Al Milan e alla Juventus non c’è società dietro, ci sono dirigenti che non hanno idee chiare”. Fabio Capello, dal palco de Il Foglio a San Siro, analizza così la stagione di rossoneri e bianconeri: “Non c’è pensiero, non c’è unione: la scelta più importante sono i giocatori, se non riesci a scegliere quelli che possono indossare la maglia del Milan o della Juventus vuol dire che non sei in grado di valutare a livello personale prima che tecnico”.
La corsa scudetto?
“L’Atalanta ha pagato un’intensità che non era più la stessa della prima parte di stagione, probabilmente anche a livello difensivo sono mancati dei giocatori. L’Inter ha un calendario molto molto intenso, ha tante partite importanti a tutti i livelli”.
L’Inter insegue il Triplete.
“Me lo auguro per il calcio italiano, però è un po’ difficile. È una squadra che ha mentalità, che sa cosa deve fare anche grazie a Inzaghi”.
Inzaghi l’ha sorpresa come allenatore?
“È migliorato, è cresciuto come mentalità e anche come comunicazione. Dietro ha dei dirigenti che lo hanno guidato, cosa che per le società citate prima non mi sento di dire”.
di Napoli Magazine
10/04/2025 - 12:29
“Al Milan e alla Juventus non c’è società dietro, ci sono dirigenti che non hanno idee chiare”. Fabio Capello, dal palco de Il Foglio a San Siro, analizza così la stagione di rossoneri e bianconeri: “Non c’è pensiero, non c’è unione: la scelta più importante sono i giocatori, se non riesci a scegliere quelli che possono indossare la maglia del Milan o della Juventus vuol dire che non sei in grado di valutare a livello personale prima che tecnico”.
La corsa scudetto?
“L’Atalanta ha pagato un’intensità che non era più la stessa della prima parte di stagione, probabilmente anche a livello difensivo sono mancati dei giocatori. L’Inter ha un calendario molto molto intenso, ha tante partite importanti a tutti i livelli”.
L’Inter insegue il Triplete.
“Me lo auguro per il calcio italiano, però è un po’ difficile. È una squadra che ha mentalità, che sa cosa deve fare anche grazie a Inzaghi”.
Inzaghi l’ha sorpresa come allenatore?
“È migliorato, è cresciuto come mentalità e anche come comunicazione. Dietro ha dei dirigenti che lo hanno guidato, cosa che per le società citate prima non mi sento di dire”.