A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 16Napoli su 8 Channel e speaker di 1 Football Night:
Come si vive la vigilia di Como-Napoli in città?
“Bene, ma con tensione. Oggi è una giornata importante, che avvia un weekend importante nella corsa scudetto. Bisogna stare sul pezzo, anche se il Napoli è letteralmente a pezzi".
Il Napoli continua a perdere pezzi: l’ultimo è Mazzocchi…
“Sorridevo, ieri, perché molti degli stessi tifosi che lo hanno massacrato in questi giorni, poi si disperavano per l'infortunio di Mazzocchi. Questo racconta un po' delle difficoltà di questa piazza, dell'incapacità di tenere un equilibrio, di stare vicini quando è il momento di compattarsi. Adesso vediamo Spinazzola come sta, perché trovare uno Spinazzola in condizione sarebbe comunque importante. Detto ciò, praticamente non avremo i cambi, a meno che Conte non inizi ad allargare un po' le rotazioni. Mi riferiscono di un Billing che sembra pronto, che ha stima dei compagni e che vorrebbe avere una chance, qualche minuto. Vediamo se potrà accadere".
Possiamo dire che se in panchina al Napoli non ci fosse stato Conte, sarebbe già partita la caccia all'allenatore?
"Certo! L’anno scorso c’era il tema di Rongoni, il preparatore di Garcia. È chiaro che bisogna capire che tipo di lavoro è stato fatto in questa stagione. Sicuramente la sequenza è strana, però non sappiamo perfettamente il tipo di lavoro che viene fatto. È chiaro che qualche sospetto sul fatto che i carichi di lavoro siano veramente pesanti c'è. Lo sapevamo già che i calciatori, con Conte, devono lavorare molto. Può incidere, magari, anche il fatto che questi erano giocatori abituati ormai a giocare due partite a settimana, mentre in questa stagione hanno cambiato il piano: quando giochi in settimana, di fatto ti alleni giocando, dunque anche questo può aver inciso. Sta di fatto che se non ci fosse stato Antonio Conte in panchina, magari qualcuno avrebbe storto il naso per tutti questi infortuni. In questo momento è giusto che Conte venga tutelato, è inattaccabile per il lavoro che ha fatto sia al Napoli che nella sua carriera. Io sono favorevole a dare ad Antonio Conte un credito illimitato in questo momento, perché se l’è conquistato. Bisogna che questa corsa con l'Inter se la giochi con la massima tranquillità da parte della piazza. Non perché non dobbiamo fare i giornalisti e quindi non dobbiamo analizzare, ma semplicemente perché dobbiamo analizzare tutto quello che c’è sul tavolo. E quello che c’è sul tavolo ci dice che dobbiamo fidarci di Antonio Conte, i risultati che lui ci ha portato devono placare un attimo le polemiche. È chiaro che è un peccato, soprattutto per l'infortunio di Neres, che proprio non ci voleva dopo quel mercato fatto e non fatto, dove avevi già perso Kvaratskhelia. Neres, secondo me, è la vera ferita aperta in questo momento dell’organico del Napoli".
Queste situazioni che si sono successe in casa Napoli, saranno una lezione per il club di De Laurentiis? Non si dovrà mai più sfidare la sorte?
“È vero, speriamo serva da lezione. Se il prossimo anno andrà come pensiamo e speriamo che vada, ovvero che il Napoli giochi la Champions League, bisogna arrivarci attrezzati. Abbiamo visto che tipo di sforzo mentale e fisico comporta la nuova formula della Champions, con più partite, almeno otto. Stiamo parlando quasi di un altro campionato. Bisognerà rinforzare la rosa e, soprattutto, bisognerà chiarire i programmi bene con l’allenatore. Se ci sono giocatori che Conte non vede, bisogna cederli, sacrificarli, anche perderci qualcosa. Non si può andare avanti con calciatori che l'allenatore aveva già bocciato in estate, come Ngonge, che hai tenuto sia in estate che a gennaio, dopo che è stato seduto sei mesi in panchina. Ha giocato giusto contro il Palermo in Coppa Italia e poi è sparito. A gennaio, aveva delle richieste, e hai voluto trattenerlo ancora. Poi non gioca e ti trovi con una risorsa in meno. Quindi quelli che non sono nei piani di Conte, devono essere epurati in tempo zero, onde evitare di avere degli elementi in meno a disposizione".
di Napoli Magazine
22/02/2025 - 12:07
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 16Napoli su 8 Channel e speaker di 1 Football Night:
Come si vive la vigilia di Como-Napoli in città?
“Bene, ma con tensione. Oggi è una giornata importante, che avvia un weekend importante nella corsa scudetto. Bisogna stare sul pezzo, anche se il Napoli è letteralmente a pezzi".
Il Napoli continua a perdere pezzi: l’ultimo è Mazzocchi…
“Sorridevo, ieri, perché molti degli stessi tifosi che lo hanno massacrato in questi giorni, poi si disperavano per l'infortunio di Mazzocchi. Questo racconta un po' delle difficoltà di questa piazza, dell'incapacità di tenere un equilibrio, di stare vicini quando è il momento di compattarsi. Adesso vediamo Spinazzola come sta, perché trovare uno Spinazzola in condizione sarebbe comunque importante. Detto ciò, praticamente non avremo i cambi, a meno che Conte non inizi ad allargare un po' le rotazioni. Mi riferiscono di un Billing che sembra pronto, che ha stima dei compagni e che vorrebbe avere una chance, qualche minuto. Vediamo se potrà accadere".
Possiamo dire che se in panchina al Napoli non ci fosse stato Conte, sarebbe già partita la caccia all'allenatore?
"Certo! L’anno scorso c’era il tema di Rongoni, il preparatore di Garcia. È chiaro che bisogna capire che tipo di lavoro è stato fatto in questa stagione. Sicuramente la sequenza è strana, però non sappiamo perfettamente il tipo di lavoro che viene fatto. È chiaro che qualche sospetto sul fatto che i carichi di lavoro siano veramente pesanti c'è. Lo sapevamo già che i calciatori, con Conte, devono lavorare molto. Può incidere, magari, anche il fatto che questi erano giocatori abituati ormai a giocare due partite a settimana, mentre in questa stagione hanno cambiato il piano: quando giochi in settimana, di fatto ti alleni giocando, dunque anche questo può aver inciso. Sta di fatto che se non ci fosse stato Antonio Conte in panchina, magari qualcuno avrebbe storto il naso per tutti questi infortuni. In questo momento è giusto che Conte venga tutelato, è inattaccabile per il lavoro che ha fatto sia al Napoli che nella sua carriera. Io sono favorevole a dare ad Antonio Conte un credito illimitato in questo momento, perché se l’è conquistato. Bisogna che questa corsa con l'Inter se la giochi con la massima tranquillità da parte della piazza. Non perché non dobbiamo fare i giornalisti e quindi non dobbiamo analizzare, ma semplicemente perché dobbiamo analizzare tutto quello che c’è sul tavolo. E quello che c’è sul tavolo ci dice che dobbiamo fidarci di Antonio Conte, i risultati che lui ci ha portato devono placare un attimo le polemiche. È chiaro che è un peccato, soprattutto per l'infortunio di Neres, che proprio non ci voleva dopo quel mercato fatto e non fatto, dove avevi già perso Kvaratskhelia. Neres, secondo me, è la vera ferita aperta in questo momento dell’organico del Napoli".
Queste situazioni che si sono successe in casa Napoli, saranno una lezione per il club di De Laurentiis? Non si dovrà mai più sfidare la sorte?
“È vero, speriamo serva da lezione. Se il prossimo anno andrà come pensiamo e speriamo che vada, ovvero che il Napoli giochi la Champions League, bisogna arrivarci attrezzati. Abbiamo visto che tipo di sforzo mentale e fisico comporta la nuova formula della Champions, con più partite, almeno otto. Stiamo parlando quasi di un altro campionato. Bisognerà rinforzare la rosa e, soprattutto, bisognerà chiarire i programmi bene con l’allenatore. Se ci sono giocatori che Conte non vede, bisogna cederli, sacrificarli, anche perderci qualcosa. Non si può andare avanti con calciatori che l'allenatore aveva già bocciato in estate, come Ngonge, che hai tenuto sia in estate che a gennaio, dopo che è stato seduto sei mesi in panchina. Ha giocato giusto contro il Palermo in Coppa Italia e poi è sparito. A gennaio, aveva delle richieste, e hai voluto trattenerlo ancora. Poi non gioca e ti trovi con una risorsa in meno. Quindi quelli che non sono nei piani di Conte, devono essere epurati in tempo zero, onde evitare di avere degli elementi in meno a disposizione".