A "1 Football Club" su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 16Napoli su 8 Channel e speaker di 1 Football Night.
Ancora un’emergenza infortuni in casa Napoli: chi schiererà Conte dal primo minuto?
“Non mi aspetto nessuna magia, Spinazzola sostituirà l’infortunato Neres. Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Marín che, come lo ha definito Conte, è quello che resta, ed Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay, Politano, Lukaku, Spinazzola.”
I tanti infortuni muscolari che ha avuto il Napoli in questa stagione possono essere attribuiti anche alle metodologie di lavoro di Antonio Conte?
“Non lo so con certezza, perché non sono un tecnico. È anche vero che, se andiamo a ripercorrere lo storico degli infortunati, vediamo che molti di questi giocatori sono spesso soggetti a problematiche muscolari. Spinazzola, ad esempio, ma anche Neres. Quindi credo che, come spesso accade, la verità stia nel mezzo. Probabilmente, gestire una sola gara a settimana è più complicato di quanto si pensi, soprattutto con Conte. Allenarsi ogni giorno ad alta intensità può diventare più pesante, paradossalmente, che giocare ogni tre giorni. Anche perché, quando si gioca ogni tre giorni, di fatto si fanno pochi allenamenti veri a settimana. Gli altri sono defaticanti, rifiniture… invece pare che, ancora oggi, ci siano diverse doppie sedute nella settimana del Napoli. È molto dura, forse troppo.”
Secondo lei Rafa Marin, se fosse stato gestito in modo diverso, oggi sarebbe più pronto?
“Questo è un discorso che si può estendere a molti altri. Conte ha applicato una gestione del gruppo molto rigida: pochi titolari, pochissimi cambi, spesso effettuati molto tardi. Il primo cambio raramente avviene prima del 75°, spesso qualcuno entra al 91°, penso a Simeone, a Ngonge. Su questo credo che Conte abbia sbagliato. Per il resto ha fatto poco male, ma sulla gestione dei panchinari, soprattutto a livello emotivo, ha sbagliato. Li ha emarginati, mai una vera occasione. Anche con l’Empoli, sul 2-0 o 3-0, avrebbe potuto fare dei cambi prima, dare minutaggio. In quel modo oggi alcuni giocatori sarebbero stati più pronti e motivati.”
Che idea si è fatto delle parole pronunciate ieri da Antonio Conte?
“Non mi sono piaciute. Al di là del suo malumore, che può anche essere legittimo, non è usuale che una squadra prima in classifica ceda il suo miglior giocatore a gennaio e non lo sostituisca. È una situazione atipica. Ma in questi casi bisogna restare in silenzio e tirare le somme a fine stagione. Non si può, alla vigilia di una partita che può valere il primo posto in classifica, dire certe cose. Se il Napoli vincesse a Monza, anche solo per una notte sarebbe primo. Invece oggi si parla solo delle sue dichiarazioni, che sono pesanti, suonano male. Hanno fatto danno, sono state un macigno per le ambizioni del Napoli. E non sono state nemmeno generose nei confronti di un club che, due anni fa, ha vinto lo Scudetto e che quest’anno sta lottando per vincerne un altro. Le cose che ‘non si possono fare’, come ha detto Conte, evidentemente non sono così gravi. Il Napoli, negli ultimi due anni, ha vinto uno Scudetto e quest’anno ci sta provando di nuovo. Non mi sembra una società allo sbando. Conte non è mai stato bravo a gestire le emozioni. Forse ieri era già stato informato dell’infortunio di Neres, mi sono fatto questa idea. Probabilmente era arrabbiato, ha sbagliato a gestirla. Però, ha fatto un danno enorme. Un danno clamoroso”.
Tra poche ore parlerà il presidente De Laurentiis. Quale pensa sarà il tema del suo intervento?
“Penso che parlerà principalmente del centro sportivo, ma si finirà inevitabilmente anche sulle parole di Conte. Il presidente potrebbe cogliere l’occasione per fare il ‘buono’, ma non lo so. Lui è imprevedibile, dice sempre quello che pensa, nel bene e nel male. Sarà interessante ascoltarlo. Sarà una vigilia di Pasqua piuttosto movimentata, insomma”.
di Napoli Magazine
19/04/2025 - 12:00
A "1 Football Club" su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 16Napoli su 8 Channel e speaker di 1 Football Night.
Ancora un’emergenza infortuni in casa Napoli: chi schiererà Conte dal primo minuto?
“Non mi aspetto nessuna magia, Spinazzola sostituirà l’infortunato Neres. Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Marín che, come lo ha definito Conte, è quello che resta, ed Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay, Politano, Lukaku, Spinazzola.”
I tanti infortuni muscolari che ha avuto il Napoli in questa stagione possono essere attribuiti anche alle metodologie di lavoro di Antonio Conte?
“Non lo so con certezza, perché non sono un tecnico. È anche vero che, se andiamo a ripercorrere lo storico degli infortunati, vediamo che molti di questi giocatori sono spesso soggetti a problematiche muscolari. Spinazzola, ad esempio, ma anche Neres. Quindi credo che, come spesso accade, la verità stia nel mezzo. Probabilmente, gestire una sola gara a settimana è più complicato di quanto si pensi, soprattutto con Conte. Allenarsi ogni giorno ad alta intensità può diventare più pesante, paradossalmente, che giocare ogni tre giorni. Anche perché, quando si gioca ogni tre giorni, di fatto si fanno pochi allenamenti veri a settimana. Gli altri sono defaticanti, rifiniture… invece pare che, ancora oggi, ci siano diverse doppie sedute nella settimana del Napoli. È molto dura, forse troppo.”
Secondo lei Rafa Marin, se fosse stato gestito in modo diverso, oggi sarebbe più pronto?
“Questo è un discorso che si può estendere a molti altri. Conte ha applicato una gestione del gruppo molto rigida: pochi titolari, pochissimi cambi, spesso effettuati molto tardi. Il primo cambio raramente avviene prima del 75°, spesso qualcuno entra al 91°, penso a Simeone, a Ngonge. Su questo credo che Conte abbia sbagliato. Per il resto ha fatto poco male, ma sulla gestione dei panchinari, soprattutto a livello emotivo, ha sbagliato. Li ha emarginati, mai una vera occasione. Anche con l’Empoli, sul 2-0 o 3-0, avrebbe potuto fare dei cambi prima, dare minutaggio. In quel modo oggi alcuni giocatori sarebbero stati più pronti e motivati.”
Che idea si è fatto delle parole pronunciate ieri da Antonio Conte?
“Non mi sono piaciute. Al di là del suo malumore, che può anche essere legittimo, non è usuale che una squadra prima in classifica ceda il suo miglior giocatore a gennaio e non lo sostituisca. È una situazione atipica. Ma in questi casi bisogna restare in silenzio e tirare le somme a fine stagione. Non si può, alla vigilia di una partita che può valere il primo posto in classifica, dire certe cose. Se il Napoli vincesse a Monza, anche solo per una notte sarebbe primo. Invece oggi si parla solo delle sue dichiarazioni, che sono pesanti, suonano male. Hanno fatto danno, sono state un macigno per le ambizioni del Napoli. E non sono state nemmeno generose nei confronti di un club che, due anni fa, ha vinto lo Scudetto e che quest’anno sta lottando per vincerne un altro. Le cose che ‘non si possono fare’, come ha detto Conte, evidentemente non sono così gravi. Il Napoli, negli ultimi due anni, ha vinto uno Scudetto e quest’anno ci sta provando di nuovo. Non mi sembra una società allo sbando. Conte non è mai stato bravo a gestire le emozioni. Forse ieri era già stato informato dell’infortunio di Neres, mi sono fatto questa idea. Probabilmente era arrabbiato, ha sbagliato a gestirla. Però, ha fatto un danno enorme. Un danno clamoroso”.
Tra poche ore parlerà il presidente De Laurentiis. Quale pensa sarà il tema del suo intervento?
“Penso che parlerà principalmente del centro sportivo, ma si finirà inevitabilmente anche sulle parole di Conte. Il presidente potrebbe cogliere l’occasione per fare il ‘buono’, ma non lo so. Lui è imprevedibile, dice sempre quello che pensa, nel bene e nel male. Sarà interessante ascoltarlo. Sarà una vigilia di Pasqua piuttosto movimentata, insomma”.