A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 16Napoli su 8 Channel e speaker di 1 Football Night:
Come si sta, oggi, a Napoli?
“Si poteva stare meglio. Abbiamo appena vissuto il derby di Milano e Roma-Napoli, due partite che si sono decise negli ultimi minuti. Se fosse andata diversamente, forse staremmo tutti meglio stamattina. Il calcio è così: a volte ti dà, a volte ti toglie. C'è una componente di fatalismo, ma molto dipende anche dalle scelte e dall'atteggiamento delle squadre. Da una parte, l’Inter ha attaccato a testa bassa, colpendo tre pali e poi trovando il gol con determinazione. Dall’altra, il Napoli, dopo un buon primo tempo, secondo me molto buono, ha smesso completamente di giocare nella ripresa, affidandosi al caso. E quando ti affidi al caso, può succedere di tutto".
Crede che questo pareggio possa avere un contraccolpo psicologico sugli uomini di Conte?
“No, non credo. Conte saprà sicuramente trovare le parole giuste, come ha fatto nei momenti più difficili della stagione del Napoli, dopo la doppia sconfitta con la Lazio tra Coppa Italia e campionato, la perdita di Buongiorno e il caso Kvaratskhelia. Dopo quel periodo, ha vinto sette partite di fila. Sono convinto che riuscirà a trasformare questa situazione in uno stimolo per la squadra, trovando il giusto risvolto motivazionale in vista dei prossimi impegni. Immagino che Conte voglia discutere di quella situazione sul gol subito. Ieri ha provato a nascondere il fastidio, ma poi gli è sfuggita quella frase: “L’ho fatta vedere dieci, dodici volte”, riferendosi a quell’azione in cui la Roma ha segnato. È la stessa giocata che la Roma aveva fatto anche in Europa League. Si vedeva che gli bruciava, e credo che voglia trasmettere quel fuoco alla squadra".
Lei che ama i numeri, a Roma il Napoli ha arretrato troppo: il baricentro medio era molto basso, a 47,2 metri, come certificano i report. È quasi una legge del contrappasso per il suo allenatore?
“Sì, anche perché da settimane sottolineiamo ed esaltiamo il lavoro di Conte nello sviluppo della fase offensiva. Dalla gara con il Torino in poi, l’atteggiamento della squadra era cambiato. Ieri, però, c’è stato un passo indietro. Le motivazioni le dovrà individuare Conte: non so se sia stata una questione mentale o fisica, ma la squadra sta dando il massimo. Lo stesso Conte ha detto più volte: “Stiamo andando veramente al massimo del nostro motore.” Dopo sette vittorie consecutive e gare intense come quelle contro Atalanta e Juventus, può darsi che sia prevalso l’istinto conservativo. Nel finale, la Roma aveva tutti gli uomini migliori freschi e ha fatto la differenza. Poi, le dichiarazioni di Manna hanno dato un ulteriore colpo al Napoli, perché sembrano smentire in parte le parole di Conte dei giorni scorsi, facendo emergere tante difficoltà. Il Napoli deve interrogarsi su questo. Aveva necessità chiare e aveva individuato alcuni profili, ma se quei giocatori non erano raggiungibili, bisognava guardare altrove. Il caso Danilo è emblematico, forse più di quello di Garnacho. Tutti pensavamo che il Napoli stesse aspettando la partita contro la Juventus per poi chiudere l’affare, ma alla fine Danilo è andato in Brasile e il Napoli si è trovato senza alternative. Probabilmente Manna si è fidato troppo di alcune parole di intermediari o calciatori, ma in questo mondo bisogna basarsi sulle firme, non solo sulle promesse".
Quindi il Napoli sta pagando un po’ l’inesperienza del direttore sportivo?
“Vedremo stasera, perché ci sarà la chiusura del mercato. Ora, però, rischiamo di fare una brutta figura: magari all’ultimo momento Manna tira fuori un colpo a sorpresa, tipo Garnacho, e ci smentisce. Però, a poche ore dalla chiusura, possiamo dire che il mercato di gennaio non è stato gestito bene. Siamo in ritardo su tante operazioni. Vediamo se arriverà qualcosa last minute, ma bisogna capire anche la qualità di quello che arriverà. Non penso che il Napoli abbia perso ieri a causa del mercato, perché fino all’ultimo minuto era in vantaggio. Ha perso per una disattenzione. Ma nel lungo periodo non può pensare di fare a meno del suo giocatore migliore senza pagarne le conseguenze".
di Napoli Magazine
03/02/2025 - 11:30
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 16Napoli su 8 Channel e speaker di 1 Football Night:
Come si sta, oggi, a Napoli?
“Si poteva stare meglio. Abbiamo appena vissuto il derby di Milano e Roma-Napoli, due partite che si sono decise negli ultimi minuti. Se fosse andata diversamente, forse staremmo tutti meglio stamattina. Il calcio è così: a volte ti dà, a volte ti toglie. C'è una componente di fatalismo, ma molto dipende anche dalle scelte e dall'atteggiamento delle squadre. Da una parte, l’Inter ha attaccato a testa bassa, colpendo tre pali e poi trovando il gol con determinazione. Dall’altra, il Napoli, dopo un buon primo tempo, secondo me molto buono, ha smesso completamente di giocare nella ripresa, affidandosi al caso. E quando ti affidi al caso, può succedere di tutto".
Crede che questo pareggio possa avere un contraccolpo psicologico sugli uomini di Conte?
“No, non credo. Conte saprà sicuramente trovare le parole giuste, come ha fatto nei momenti più difficili della stagione del Napoli, dopo la doppia sconfitta con la Lazio tra Coppa Italia e campionato, la perdita di Buongiorno e il caso Kvaratskhelia. Dopo quel periodo, ha vinto sette partite di fila. Sono convinto che riuscirà a trasformare questa situazione in uno stimolo per la squadra, trovando il giusto risvolto motivazionale in vista dei prossimi impegni. Immagino che Conte voglia discutere di quella situazione sul gol subito. Ieri ha provato a nascondere il fastidio, ma poi gli è sfuggita quella frase: “L’ho fatta vedere dieci, dodici volte”, riferendosi a quell’azione in cui la Roma ha segnato. È la stessa giocata che la Roma aveva fatto anche in Europa League. Si vedeva che gli bruciava, e credo che voglia trasmettere quel fuoco alla squadra".
Lei che ama i numeri, a Roma il Napoli ha arretrato troppo: il baricentro medio era molto basso, a 47,2 metri, come certificano i report. È quasi una legge del contrappasso per il suo allenatore?
“Sì, anche perché da settimane sottolineiamo ed esaltiamo il lavoro di Conte nello sviluppo della fase offensiva. Dalla gara con il Torino in poi, l’atteggiamento della squadra era cambiato. Ieri, però, c’è stato un passo indietro. Le motivazioni le dovrà individuare Conte: non so se sia stata una questione mentale o fisica, ma la squadra sta dando il massimo. Lo stesso Conte ha detto più volte: “Stiamo andando veramente al massimo del nostro motore.” Dopo sette vittorie consecutive e gare intense come quelle contro Atalanta e Juventus, può darsi che sia prevalso l’istinto conservativo. Nel finale, la Roma aveva tutti gli uomini migliori freschi e ha fatto la differenza. Poi, le dichiarazioni di Manna hanno dato un ulteriore colpo al Napoli, perché sembrano smentire in parte le parole di Conte dei giorni scorsi, facendo emergere tante difficoltà. Il Napoli deve interrogarsi su questo. Aveva necessità chiare e aveva individuato alcuni profili, ma se quei giocatori non erano raggiungibili, bisognava guardare altrove. Il caso Danilo è emblematico, forse più di quello di Garnacho. Tutti pensavamo che il Napoli stesse aspettando la partita contro la Juventus per poi chiudere l’affare, ma alla fine Danilo è andato in Brasile e il Napoli si è trovato senza alternative. Probabilmente Manna si è fidato troppo di alcune parole di intermediari o calciatori, ma in questo mondo bisogna basarsi sulle firme, non solo sulle promesse".
Quindi il Napoli sta pagando un po’ l’inesperienza del direttore sportivo?
“Vedremo stasera, perché ci sarà la chiusura del mercato. Ora, però, rischiamo di fare una brutta figura: magari all’ultimo momento Manna tira fuori un colpo a sorpresa, tipo Garnacho, e ci smentisce. Però, a poche ore dalla chiusura, possiamo dire che il mercato di gennaio non è stato gestito bene. Siamo in ritardo su tante operazioni. Vediamo se arriverà qualcosa last minute, ma bisogna capire anche la qualità di quello che arriverà. Non penso che il Napoli abbia perso ieri a causa del mercato, perché fino all’ultimo minuto era in vantaggio. Ha perso per una disattenzione. Ma nel lungo periodo non può pensare di fare a meno del suo giocatore migliore senza pagarne le conseguenze".