Calcio
IL MATTINO - De Luca: "Mi aspetto qualche cambio di Conte, Simeone e Neres hanno fatto bene entrando dalla panchina"
25.10.2024 08:47 di Napoli Magazine
Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma sportivo “Bordocampo“, è intervenuto Francesco De Luca, giornalista de “Il Mattino”:
 
Come vedi Napoli-Lecce? Come la preparerà, secondo te, Antonio Conte e chi farà scendere in campo? Farà turnover?
 
“Non so quali saranno le scelte di Conte nel dettaglio. Però, è chiaro che mi aspetto, ed è normale, ci sia questo turnover visto che il Napoli tornerà in campo martedì nella prima di quattro partite molto impegnative. Quindi posso immaginare che ci sarà un pò più di spazio, non so se dal primo minuto, per Neres e Simeone. Che mi sembrano i giocatori che, in questo momento hanno fatto meglio tra le seconde linee. Non le chiamerei riserve, perché il Napoli comunque ha una rosa bella assortita, quest’anno. Il discorso è abbastanza prevedibile: sulla concentrazione che questa squadra deve avere perché questa è un’altra di quelle partite che non si possono sbagliare. Perché è un’occasione molto importante quella di poter conquistare questi tre punti che metterebbero il Napoli in condizione di aumentare, almeno temporaneamente, il vantaggio sulle inseguitrici. La partita sembra essere scontata: il Lecce è una squadra che si trova nei bassifondi della classifica. E’ stato travolto dalla Fiorentina, ma sappiamo che, nel calcio, ci sono anche degli imprevisti, magari anche nelle partite dove attacchi ma non riesci a fare gol. Quindi bisognerà avere molta pazienza e sporcarsi le mani. O soffrire. O faticare. Trovate voi il verbo più opportuno tra quelli che, spesso, utilizza Conte. Giusto per far capire che questa partita non è facilissima come potrebbe sembrare”.
 
Il Lecce viene fuori da uno 0-6 perentorio, subìto in casa contro la Fiorentina. Abbiamo ascoltato gli umori da Lecce, da un giornalista di Pianeta Lecce, il quale parlava della situazione di Gotti: l’allenatore rischia qualcosa, ma si sa che non è questa la partita nella quale si decide il suo futuro. Per il Napoli, questa partita, può essere un’insidia visto che il Lecce è ferito nell’orgoglio ed è ferito nella bontà di una stagione che deve vederlo lottare per la salvezza, anche se 6 gol sono uno schiaffo pesante sulla faccia?
 
“Il Napoli ha incontrato, a proposito di squadre provinciali, domenica, una squadra forte. Una squadra che ha qualità e che ha retto per un tempo. Però quando è andata sotto, grazie al calcio di rigore di Kvara, è una squadra che poi si è spenta. Il Lecce è una squadra in difficoltà, non soltanto perché ha preso 6 gol dalla Fiorentina: è in difficoltà dall’inizio della stagione. Si vede chiaramente che è una squadra debole, però è una squadra che farà scattare dentro di sé la molla dell’orgoglio. Questo è chiaro. E’ chiaro che a Napoli non pensi di fare punti. Però c’è maniera e maniera di giocarsela la partita. Io prevedo che Gotti vorrà dare anche una dimostrazione a sé stesso delle sue capacità. Quindi, secondo me, non sarà una partita facilissima. Ma il Napoli ha una qualità tale, e lo abbiamo visto nella partita con il Como, di poter instradare la partita in un certo modo, al primo pallone toccato dopo 23 o 24 secondi di gioco. La qualità fa la differenza nei momenti un pò più delicati della partita".
 
Ha parlato De Magistris e in maniera un po' pungente ha parlato della eventuale vendita dello stadio, affermando che lo stadio sarebbe o delle elités o del popolo: come siamo messi con la situazione stadio? Cosa accadrà nei prossimi mesi?
 
“Allora il populismo mettiamolo da parte, se mi consentite. Io credo che il ragionamento sia molto semplice: lo stadio, al momento, non è un bene in vendita. Non lo dico io, ma lo ha detto l’assessore al bilancio, Baretta, in un’intervista fatta a “Il Mattino” un paio di settimane fa. Manfredi, secondo me, non ha aperto alla vendita dello Stadio. Manfredi ha fatto un altro tipo di discorso. La priorità è di fare dei lavori, allo stadio, e di presentare un progetto. Il progetto deve essere sia tecnico che finanziario. Non possono essere, naturalmente, disgiunti. Per poter candidarsi come sede agli Europei del 2032. Questo ha detto De Magistris. Solo dopo si potrà pensare ad una concessione a lungo termine. Non solo per lo stadio, ma anche per la superficie esterna. O si potrà pensare, in estrema analisi, alla vendita. Perché, poi, per lo stadio è il Consiglio Comunale ad avere l’ultima parola. Ad essere sovrano. Se vorrà dare parere favorevole per la vendita, allora si potrà anche ragionare. Il punto è che De Laurentiis dovrebbe far capire, una volta per tutte, sullo stadio che intenzioni ha. Sembrava, all’inizio del 2024, che volesse andar via e pensare uno stadio a Bagnoli. Ma lo stadio a Bagnoli non si può fare. Si può fare il Centro Sportivo. Ma per il Centro Sportivo bisogna parlare non con il Comune, ma con Invitalia che è proprietaria dei terreni. Poi, però, De Laurentiis e i suoi collaboratori sono andati a visionare altri terreni: Afragola, Lago Patria e altre zone. Cioè la situazione è ancora tutta da chiarire. A me sembra che la priorità, per una società come il Napoli, sia quella del Centro Sportivo. Perché lo stadio ha avuto un restyling 5 anni fa, un po' prima delle Universiadi, mentre il Centro Sportivo è una necessità. Perché il Napoli da Castel Volturno, alla fine di questa stagione, dovrà andare via. E il Centro Sportivo non si costruisce in un mese. Per costruire un centro sportivo devi trovare i terreni, avviare i lavori. C’è tanto da fare. Non si può immaginare una squadra come il Napoli, del livello del Napoli, che va a girare per la provincia come accaduto all’inizio dell’avventura di De Laurentiis. Quando, lo ricorderete, il Napoli di Reja, faceva un allenamento a Gricignano, un altro allenamento a Marano, un altro allenamento a Palma Campania. Questo, ovviamente, non sarebbe possibile. Non sarebbe logico per una società di livello del Napoli".
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IL MATTINO - De Luca: "Mi aspetto qualche cambio di Conte, Simeone e Neres hanno fatto bene entrando dalla panchina"

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25/10/2024 - 08:47

Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma sportivo “Bordocampo“, è intervenuto Francesco De Luca, giornalista de “Il Mattino”:
 
Come vedi Napoli-Lecce? Come la preparerà, secondo te, Antonio Conte e chi farà scendere in campo? Farà turnover?
 
“Non so quali saranno le scelte di Conte nel dettaglio. Però, è chiaro che mi aspetto, ed è normale, ci sia questo turnover visto che il Napoli tornerà in campo martedì nella prima di quattro partite molto impegnative. Quindi posso immaginare che ci sarà un pò più di spazio, non so se dal primo minuto, per Neres e Simeone. Che mi sembrano i giocatori che, in questo momento hanno fatto meglio tra le seconde linee. Non le chiamerei riserve, perché il Napoli comunque ha una rosa bella assortita, quest’anno. Il discorso è abbastanza prevedibile: sulla concentrazione che questa squadra deve avere perché questa è un’altra di quelle partite che non si possono sbagliare. Perché è un’occasione molto importante quella di poter conquistare questi tre punti che metterebbero il Napoli in condizione di aumentare, almeno temporaneamente, il vantaggio sulle inseguitrici. La partita sembra essere scontata: il Lecce è una squadra che si trova nei bassifondi della classifica. E’ stato travolto dalla Fiorentina, ma sappiamo che, nel calcio, ci sono anche degli imprevisti, magari anche nelle partite dove attacchi ma non riesci a fare gol. Quindi bisognerà avere molta pazienza e sporcarsi le mani. O soffrire. O faticare. Trovate voi il verbo più opportuno tra quelli che, spesso, utilizza Conte. Giusto per far capire che questa partita non è facilissima come potrebbe sembrare”.
 
Il Lecce viene fuori da uno 0-6 perentorio, subìto in casa contro la Fiorentina. Abbiamo ascoltato gli umori da Lecce, da un giornalista di Pianeta Lecce, il quale parlava della situazione di Gotti: l’allenatore rischia qualcosa, ma si sa che non è questa la partita nella quale si decide il suo futuro. Per il Napoli, questa partita, può essere un’insidia visto che il Lecce è ferito nell’orgoglio ed è ferito nella bontà di una stagione che deve vederlo lottare per la salvezza, anche se 6 gol sono uno schiaffo pesante sulla faccia?
 
“Il Napoli ha incontrato, a proposito di squadre provinciali, domenica, una squadra forte. Una squadra che ha qualità e che ha retto per un tempo. Però quando è andata sotto, grazie al calcio di rigore di Kvara, è una squadra che poi si è spenta. Il Lecce è una squadra in difficoltà, non soltanto perché ha preso 6 gol dalla Fiorentina: è in difficoltà dall’inizio della stagione. Si vede chiaramente che è una squadra debole, però è una squadra che farà scattare dentro di sé la molla dell’orgoglio. Questo è chiaro. E’ chiaro che a Napoli non pensi di fare punti. Però c’è maniera e maniera di giocarsela la partita. Io prevedo che Gotti vorrà dare anche una dimostrazione a sé stesso delle sue capacità. Quindi, secondo me, non sarà una partita facilissima. Ma il Napoli ha una qualità tale, e lo abbiamo visto nella partita con il Como, di poter instradare la partita in un certo modo, al primo pallone toccato dopo 23 o 24 secondi di gioco. La qualità fa la differenza nei momenti un pò più delicati della partita".
 
Ha parlato De Magistris e in maniera un po' pungente ha parlato della eventuale vendita dello stadio, affermando che lo stadio sarebbe o delle elités o del popolo: come siamo messi con la situazione stadio? Cosa accadrà nei prossimi mesi?
 
“Allora il populismo mettiamolo da parte, se mi consentite. Io credo che il ragionamento sia molto semplice: lo stadio, al momento, non è un bene in vendita. Non lo dico io, ma lo ha detto l’assessore al bilancio, Baretta, in un’intervista fatta a “Il Mattino” un paio di settimane fa. Manfredi, secondo me, non ha aperto alla vendita dello Stadio. Manfredi ha fatto un altro tipo di discorso. La priorità è di fare dei lavori, allo stadio, e di presentare un progetto. Il progetto deve essere sia tecnico che finanziario. Non possono essere, naturalmente, disgiunti. Per poter candidarsi come sede agli Europei del 2032. Questo ha detto De Magistris. Solo dopo si potrà pensare ad una concessione a lungo termine. Non solo per lo stadio, ma anche per la superficie esterna. O si potrà pensare, in estrema analisi, alla vendita. Perché, poi, per lo stadio è il Consiglio Comunale ad avere l’ultima parola. Ad essere sovrano. Se vorrà dare parere favorevole per la vendita, allora si potrà anche ragionare. Il punto è che De Laurentiis dovrebbe far capire, una volta per tutte, sullo stadio che intenzioni ha. Sembrava, all’inizio del 2024, che volesse andar via e pensare uno stadio a Bagnoli. Ma lo stadio a Bagnoli non si può fare. Si può fare il Centro Sportivo. Ma per il Centro Sportivo bisogna parlare non con il Comune, ma con Invitalia che è proprietaria dei terreni. Poi, però, De Laurentiis e i suoi collaboratori sono andati a visionare altri terreni: Afragola, Lago Patria e altre zone. Cioè la situazione è ancora tutta da chiarire. A me sembra che la priorità, per una società come il Napoli, sia quella del Centro Sportivo. Perché lo stadio ha avuto un restyling 5 anni fa, un po' prima delle Universiadi, mentre il Centro Sportivo è una necessità. Perché il Napoli da Castel Volturno, alla fine di questa stagione, dovrà andare via. E il Centro Sportivo non si costruisce in un mese. Per costruire un centro sportivo devi trovare i terreni, avviare i lavori. C’è tanto da fare. Non si può immaginare una squadra come il Napoli, del livello del Napoli, che va a girare per la provincia come accaduto all’inizio dell’avventura di De Laurentiis. Quando, lo ricorderete, il Napoli di Reja, faceva un allenamento a Gricignano, un altro allenamento a Marano, un altro allenamento a Palma Campania. Questo, ovviamente, non sarebbe possibile. Non sarebbe logico per una società di livello del Napoli".