Calcio
IL PENSIERO - Minervini: "Il Napoli ha dimostrato di essere una squadra che non si arrende nonostante le difficoltà"
29.10.2025 11:47 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 8 Channel. 
 
Come sta, oggi, un tifoso del Napoli? 
"Abbiamo vinto, c’è il sole ed è una bella settimana dopo un periodo un po’ complicato. La partita in Olanda aveva generato allarmismi, a volte giustificati, a volte no. Il Napoli c’è: ha dimostrato che questa squadra non si arrende, affronta le difficoltà e le problematiche, anche quelle legate agli infortuni, tanti e pesanti. Però il Napoli ha un’identità e professionisti bravi e preparati. Gli infortuni, secondo me, fanno parte del momento storico del calcio: tutti i club ne hanno molti, e riguarda una questione più generale, di chi governa il calcio. Vale la pena giocare così tanto, costringendo i giocatori più forti, vedi De Bruyne, vedi Lukaku, a stop prolungati? È un tema più ampio. Poi, se vogliamo parlare di Conte: sì, dovrebbero allargare un po’ le rotazioni per evitare di portare i suoi al limite fisico, ma noi lo pensiamo da fuori. Lui, ogni giorno, valuta le risposte che riceve in allenamento. Ad esempio, ieri la scelta di Juan Jesus è stata ancora una volta corretta: perfetto per tutta la gara, a parte l’episodio sfortunato del rigore. Tutti ci aspettavamo Beukema titolare, ma evidentemente Conte in questo momento non si fida del ragazzo, dopo la brutta partita in Olanda. È difficile trovare l’equilibrio: Spinazzola, ad esempio, come fai a tenerlo fuori? Però poi lo devi fermare ogni tanto, perché c’è sempre il rischio infortunio. Giocare ogni due o tre giorni è durissima. Ruotare aiuterebbe a prevenire gli infortuni, ma il risultato incombe sempre. E sappiamo che al momento alcuni giocatori non sono all’altezza dei titolari: Spinazzola a sinistra è tutta un’altra cosa rispetto agli altri".
 
Si riferisce ad Olivera che, rispetto ai suoi compagni di fascia, sembra incidere poco?
 
"Sì. In questo momento Olivera non incide né in spinta né in fase difensiva. Contro una squadra che, per valori, avrebbe dovuto esaltare i nostri punti di forza, lui è sembrato poco presente. Poi c’è anche chi, avendo più possibilità, non la sfrutta: ieri mi sarei aspettato più coraggio da chi ha avuto l’occasione di giocare titolare e finora aveva giocato poco. Penso a Lang: era partito timido, sentiva la pressione, ma nella parte finale del primo tempo stava crescendo. Poi si è fatto male: un peccato, perché stavo iniziando a vedere qualcosa di buono da lui. Speriamo non sia nulla di grave: serviranno tutti".
 
Anguissa, ancora una volta, è stato decisivo… 
 
"Assolutamente sì. Parliamo di un calciatore MVP cinque volte su nove gare. È impressionante. Quando entra davvero in partita, la cambia. Ci sono momenti in cui sembra più in ombra, ma quando serve, lui c’è e spacca la gara".
 
Critiche social per Lucca: come giudica la sua prestazione?  
"Male. È innegabile che Lucca stia sbagliando le cose più semplici ed è troppo brutto per essere vero. Credo che abbia vissuto male tutto il contesto psicologico che si è creato: era arrivato per crescere all’ombra di Lukaku, poi Lukaku si è fatto male e lui si è ritrovato quasi titolare all’improvviso. Quando non ci sono grandi aspettative, come contro il Pisa, entra e segna. Ieri era partito bene: qualche controllo, qualche apertura intelligente, teneva palla. Poi ha avuto un paio di occasioni gestite malissimo, compresa quella sull’uscita sbagliata del portiere del Lecce, su una palla geniale di McTominay che lo aveva mandato in porta. Per me, è soprattutto una questione mentale. L’ho seguito l’anno scorso: non era questo giocatore. Ma non tutti sono fatti per reggere la pressione di una piazza importante come Napoli. Questo deve risolverlo lui, più ancora di Conte. Le opportunità le ha avute, ma non ha inciso quasi mai".
 
Crede che, con il rientro di Hojlund, Lucca riuscirà a dare un contributo quando sarà nuovamente chiamato in causa?
"Lo spero. Anche perché abbiamo visto che Højlund non è ancora pronto per giocare sempre e ci sarà bisogno di tutti. Vedremo come reagirà Lucca quando arriveranno altre occasioni: è lì che capiremo se potrà davvero essere utile al Napoli".
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IL PENSIERO - Minervini: "Il Napoli ha dimostrato di essere una squadra che non si arrende nonostante le difficoltà"

di Napoli Magazine

29/10/2025 - 11:47

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 8 Channel. 
 
Come sta, oggi, un tifoso del Napoli? 
"Abbiamo vinto, c’è il sole ed è una bella settimana dopo un periodo un po’ complicato. La partita in Olanda aveva generato allarmismi, a volte giustificati, a volte no. Il Napoli c’è: ha dimostrato che questa squadra non si arrende, affronta le difficoltà e le problematiche, anche quelle legate agli infortuni, tanti e pesanti. Però il Napoli ha un’identità e professionisti bravi e preparati. Gli infortuni, secondo me, fanno parte del momento storico del calcio: tutti i club ne hanno molti, e riguarda una questione più generale, di chi governa il calcio. Vale la pena giocare così tanto, costringendo i giocatori più forti, vedi De Bruyne, vedi Lukaku, a stop prolungati? È un tema più ampio. Poi, se vogliamo parlare di Conte: sì, dovrebbero allargare un po’ le rotazioni per evitare di portare i suoi al limite fisico, ma noi lo pensiamo da fuori. Lui, ogni giorno, valuta le risposte che riceve in allenamento. Ad esempio, ieri la scelta di Juan Jesus è stata ancora una volta corretta: perfetto per tutta la gara, a parte l’episodio sfortunato del rigore. Tutti ci aspettavamo Beukema titolare, ma evidentemente Conte in questo momento non si fida del ragazzo, dopo la brutta partita in Olanda. È difficile trovare l’equilibrio: Spinazzola, ad esempio, come fai a tenerlo fuori? Però poi lo devi fermare ogni tanto, perché c’è sempre il rischio infortunio. Giocare ogni due o tre giorni è durissima. Ruotare aiuterebbe a prevenire gli infortuni, ma il risultato incombe sempre. E sappiamo che al momento alcuni giocatori non sono all’altezza dei titolari: Spinazzola a sinistra è tutta un’altra cosa rispetto agli altri".
 
Si riferisce ad Olivera che, rispetto ai suoi compagni di fascia, sembra incidere poco?
 
"Sì. In questo momento Olivera non incide né in spinta né in fase difensiva. Contro una squadra che, per valori, avrebbe dovuto esaltare i nostri punti di forza, lui è sembrato poco presente. Poi c’è anche chi, avendo più possibilità, non la sfrutta: ieri mi sarei aspettato più coraggio da chi ha avuto l’occasione di giocare titolare e finora aveva giocato poco. Penso a Lang: era partito timido, sentiva la pressione, ma nella parte finale del primo tempo stava crescendo. Poi si è fatto male: un peccato, perché stavo iniziando a vedere qualcosa di buono da lui. Speriamo non sia nulla di grave: serviranno tutti".
 
Anguissa, ancora una volta, è stato decisivo… 
 
"Assolutamente sì. Parliamo di un calciatore MVP cinque volte su nove gare. È impressionante. Quando entra davvero in partita, la cambia. Ci sono momenti in cui sembra più in ombra, ma quando serve, lui c’è e spacca la gara".
 
Critiche social per Lucca: come giudica la sua prestazione?  
"Male. È innegabile che Lucca stia sbagliando le cose più semplici ed è troppo brutto per essere vero. Credo che abbia vissuto male tutto il contesto psicologico che si è creato: era arrivato per crescere all’ombra di Lukaku, poi Lukaku si è fatto male e lui si è ritrovato quasi titolare all’improvviso. Quando non ci sono grandi aspettative, come contro il Pisa, entra e segna. Ieri era partito bene: qualche controllo, qualche apertura intelligente, teneva palla. Poi ha avuto un paio di occasioni gestite malissimo, compresa quella sull’uscita sbagliata del portiere del Lecce, su una palla geniale di McTominay che lo aveva mandato in porta. Per me, è soprattutto una questione mentale. L’ho seguito l’anno scorso: non era questo giocatore. Ma non tutti sono fatti per reggere la pressione di una piazza importante come Napoli. Questo deve risolverlo lui, più ancora di Conte. Le opportunità le ha avute, ma non ha inciso quasi mai".
 
Crede che, con il rientro di Hojlund, Lucca riuscirà a dare un contributo quando sarà nuovamente chiamato in causa?
"Lo spero. Anche perché abbiamo visto che Højlund non è ancora pronto per giocare sempre e ci sarà bisogno di tutti. Vedremo come reagirà Lucca quando arriveranno altre occasioni: è lì che capiremo se potrà davvero essere utile al Napoli".