Calcio
IL PENSIERO - Tarallo: "McTominay decisivo, il gioco con i piedi non è il punto forte di Meret"
02.12.2024 12:50 di Napoli Magazine

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano "La Verità":

Come sta, oggi, un tifoso del Napoli?

"Benissimo! Partiamo subito con un tema caldo: il Napoli è primo in classifica, una classifica che, possiamo dire, 'Scott'. Il Napoli è in testa anche grazie ai gol di giocatori decisivi, come Scott McTominay, che si è dimostrato fondamentale. Il Napoli ha vinto cinque partite su 14 con un solo gol di scarto, quindi ogni rete è cruciale. McTominay è uno dei maggiori marcatori della squadra, ed è giusto sottolinearlo. Questo Napoli ci tiene col fiato sospeso, come ai vecchi tempi, quando si soffriva fino alla fine, quasi come quando andavo allo stadio da bambino e, visti gli scarsi risultati, passavo più tempo a guardare il cronometro che il campo!”.

Ieri, però, rispetto alla partita contro la Roma, il Napoli ha avuto più occasioni per raddoppiare, dimostrando una certa crescita. È d’accordo?

"Assolutamente sì. Il Napoli ha giocato contro un Torino in forma strepitosa, un avversario tosto in casa sua. Nonostante questo, la squadra ha dimostrato grande forza, dando l’impressione di poter segnare in qualsiasi momento. Si vede una crescita generale, sia della squadra che dei singoli. Anche Lukaku sta finalmente mostrando i suoi colpi, e questo fa ben sperare. Certo, essere primi dopo 14 giornate non era preventivabile, ma c’è stata un’evoluzione importante rispetto all’anno scorso".

Da tifoso azzurro, si aspettava una situazione del genere?

"No, non lo avrei neanche sognato. L’arrivo di Conte mi aveva tranquillizzato sul fatto che la squadra fosse sulla rotta giusta, ma non potevo immaginare un ritmo così forsennato. Non è un Napoli primo con una media vittorie normale: è primo con una sequenza impressionante di successi. Inter e Atalanta, però, sono altrettanto forti e competitive, quindi sarà dura mantenere questo ritmo. A luglio non era lecito nemmeno sognare di essere primi dopo così poco tempo”.

Capitolo Juventus: una stagione complicata?

"Sì, la Juve non è al livello delle altre big. Motta sta cercando di compensare le difficoltà con esperimenti tattici, ma l’assenza di un vero bomber si sente. Vlahovic, ad esempio, sta deludendo le aspettative, e lo stesso potremmo dire di Lukaku, almeno fino a poco tempo fa. Ma ora Lukaku sta cambiando passo, e questo fa ben sperare per il futuro. Poi il belga partecipa alla manovra, dunque è molto più incisivo del collega bianconero”.

Ieri Buongiorno ha avuto la peggiore prestazioni con la maglia del Napoli. Perché?

"Beh, Buongiorno è un ragazzo giovane, cresciuto nel vivaio del Torino e capitano della squadra granata. Giocare nello stadio che l’ha visto crescere può avergli messo addosso un po’ di pressione. È normale, un po’ di emozione ci può stare. Non ha fatto disastri, ma sicuramente non è stata la sua migliore partita. Sono convinto che si riprenderà".

Un’ultima considerazione su Meret: ogni volta che gioca il pallone con i piedi sembra gelare il sangue ai tifosi...

"Ah, su questo siamo d’accordo! Non è proprio il suo forte, e può capitare che faccia scelte azzardate. Ma, come dico sempre, meglio prendere le cose con filosofia: ieri è andata bene, quindi godiamocela senza polemiche inutili".

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IL PENSIERO - Tarallo: "McTominay decisivo, il gioco con i piedi non è il punto forte di Meret"

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02/12/2024 - 12:50

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano "La Verità":

Come sta, oggi, un tifoso del Napoli?

"Benissimo! Partiamo subito con un tema caldo: il Napoli è primo in classifica, una classifica che, possiamo dire, 'Scott'. Il Napoli è in testa anche grazie ai gol di giocatori decisivi, come Scott McTominay, che si è dimostrato fondamentale. Il Napoli ha vinto cinque partite su 14 con un solo gol di scarto, quindi ogni rete è cruciale. McTominay è uno dei maggiori marcatori della squadra, ed è giusto sottolinearlo. Questo Napoli ci tiene col fiato sospeso, come ai vecchi tempi, quando si soffriva fino alla fine, quasi come quando andavo allo stadio da bambino e, visti gli scarsi risultati, passavo più tempo a guardare il cronometro che il campo!”.

Ieri, però, rispetto alla partita contro la Roma, il Napoli ha avuto più occasioni per raddoppiare, dimostrando una certa crescita. È d’accordo?

"Assolutamente sì. Il Napoli ha giocato contro un Torino in forma strepitosa, un avversario tosto in casa sua. Nonostante questo, la squadra ha dimostrato grande forza, dando l’impressione di poter segnare in qualsiasi momento. Si vede una crescita generale, sia della squadra che dei singoli. Anche Lukaku sta finalmente mostrando i suoi colpi, e questo fa ben sperare. Certo, essere primi dopo 14 giornate non era preventivabile, ma c’è stata un’evoluzione importante rispetto all’anno scorso".

Da tifoso azzurro, si aspettava una situazione del genere?

"No, non lo avrei neanche sognato. L’arrivo di Conte mi aveva tranquillizzato sul fatto che la squadra fosse sulla rotta giusta, ma non potevo immaginare un ritmo così forsennato. Non è un Napoli primo con una media vittorie normale: è primo con una sequenza impressionante di successi. Inter e Atalanta, però, sono altrettanto forti e competitive, quindi sarà dura mantenere questo ritmo. A luglio non era lecito nemmeno sognare di essere primi dopo così poco tempo”.

Capitolo Juventus: una stagione complicata?

"Sì, la Juve non è al livello delle altre big. Motta sta cercando di compensare le difficoltà con esperimenti tattici, ma l’assenza di un vero bomber si sente. Vlahovic, ad esempio, sta deludendo le aspettative, e lo stesso potremmo dire di Lukaku, almeno fino a poco tempo fa. Ma ora Lukaku sta cambiando passo, e questo fa ben sperare per il futuro. Poi il belga partecipa alla manovra, dunque è molto più incisivo del collega bianconero”.

Ieri Buongiorno ha avuto la peggiore prestazioni con la maglia del Napoli. Perché?

"Beh, Buongiorno è un ragazzo giovane, cresciuto nel vivaio del Torino e capitano della squadra granata. Giocare nello stadio che l’ha visto crescere può avergli messo addosso un po’ di pressione. È normale, un po’ di emozione ci può stare. Non ha fatto disastri, ma sicuramente non è stata la sua migliore partita. Sono convinto che si riprenderà".

Un’ultima considerazione su Meret: ogni volta che gioca il pallone con i piedi sembra gelare il sangue ai tifosi...

"Ah, su questo siamo d’accordo! Non è proprio il suo forte, e può capitare che faccia scelte azzardate. Ma, come dico sempre, meglio prendere le cose con filosofia: ieri è andata bene, quindi godiamocela senza polemiche inutili".