Calcio
INTER - Marotta sul calcio italiano: “Modric al Milan uno stimolo positivo, ma servono innovazione e investimenti”
07.10.2025 14:28 di Napoli Magazine
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Durante l’evento dedicato al libro Il calcio del futuro tra intelligenza artificiale e azioni ecosostenibili, Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del momento del calcio italiano, tra mercato, giovani talenti e infrastrutture.

Riguardo all’arrivo di Luka Modric al Milan, Marotta lo ha definito un’occasione di crescita per tutto il movimento: “La sua presenza può ispirare le nuove generazioni: vedere un campione del suo calibro spinge i ragazzi a studiarne i gesti, a provare a ripeterli negli allenamenti, e insegna molto più della teoria”.

Il dirigente ha poi evidenziato i limiti economici del nostro campionato: “Il calcio italiano sta vivendo una fase di transizione. Oggi investire in giovani talenti è complicato: se all’estero si spendono 60 milioni per un diciottenne, in Italia difficilmente si supera la metà. Inoltre, molti club devono ricorrere alle plusvalenze per chiudere i bilanci, mentre i diritti tv internazionali hanno un valore molto inferiore rispetto ad altri campionati”.

Un altro tema cruciale riguarda gli stadi: “San Siro è un simbolo storico, e ricordi come la mia prima partita contro il Benfica restano indelebili. Ma per crescere servono impianti moderni, che portino innovazione e nuove esperienze ai tifosi, aggiornando anche l’immagine dei club”.

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INTER - Marotta sul calcio italiano: “Modric al Milan uno stimolo positivo, ma servono innovazione e investimenti”

di Napoli Magazine

07/10/2025 - 14:28

Durante l’evento dedicato al libro Il calcio del futuro tra intelligenza artificiale e azioni ecosostenibili, Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del momento del calcio italiano, tra mercato, giovani talenti e infrastrutture.

Riguardo all’arrivo di Luka Modric al Milan, Marotta lo ha definito un’occasione di crescita per tutto il movimento: “La sua presenza può ispirare le nuove generazioni: vedere un campione del suo calibro spinge i ragazzi a studiarne i gesti, a provare a ripeterli negli allenamenti, e insegna molto più della teoria”.

Il dirigente ha poi evidenziato i limiti economici del nostro campionato: “Il calcio italiano sta vivendo una fase di transizione. Oggi investire in giovani talenti è complicato: se all’estero si spendono 60 milioni per un diciottenne, in Italia difficilmente si supera la metà. Inoltre, molti club devono ricorrere alle plusvalenze per chiudere i bilanci, mentre i diritti tv internazionali hanno un valore molto inferiore rispetto ad altri campionati”.

Un altro tema cruciale riguarda gli stadi: “San Siro è un simbolo storico, e ricordi come la mia prima partita contro il Benfica restano indelebili. Ma per crescere servono impianti moderni, che portino innovazione e nuove esperienze ai tifosi, aggiornando anche l’immagine dei club”.